ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Attualità

Attualità | 04 dicembre 2018, 11:21

Don Luigi Ciotti incontra 600 studenti al Palafiori di Sanremo: “Non basta il lavoro di magistrati e forze di polizia se non si affronta il tradimento della Costituzione” (Foto e Video)

Presenti i ragazzi delle scuole superiori che hanno ‘interrogato’ il fondatore dell’associazione antimafia ‘Libera’

Le immagini dell'incontro al Palafiori

Le immagini dell'incontro al Palafiori

A Ponente si torna a parlare di mafia e di lotta alla mafia. Questa mattina Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione ‘Libera’, ha incontrato circa 600 studenti al Palafiori di Sanremo per parlare di criminalità organizzata e cultura della legalità.

Presente anche la delegazione provinciale di ‘Libera’ che può vantare una folta rappresentanza anche tra i ragazzi delle scuole superiori che si sono avvicinati per approfondire i temi e collaborare all’organizzazione di incontri ed eventi.

Introdotto dai saluti di Maura Orengo di ‘Libera’ e dell’assessore alla Cultura del Comune di Sanremo Eugenio Nocita, Don Luigi Ciotti ha risposto alle molte domande degli studenti presenti al Palafiori.

Tantissimi i giovani presenti, molte di più le richieste di partecipazione arrivate nei giorni scorsi ma che, per questioni di spazio e di sicurezza, non sono state accolte. Nel pomeriggio Don Ciotti ha in programma un secondo incontro a Imperia.

È importante ascoltare i giovani, cogliere quali sono le intuizioni, le curiosità e le loro conoscenze anche per prendere coscienza che la conoscenza è la via maestra del cambiamento - ha dichiarato Don Luigi Ciotti ai nostri microfoni - conoscere per diventare delle persone già attente e più responsabili. Io voglio partire dalle loro domande. Questi ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento veri e credibili, sono sommersi dalle parole. Oggi tutti parlano di legalità, peccato nel nostro Paese cresca la corruzione. Qualcosa non funziona, non basta parlarne. Uno dei più grandi problemi è la mafiosità, i comportamenti. Molti oggi firmano i codici etici, non si deve parlare di etica nella professione ma di etica come professione. L’etica deve fare da sfondo ai nostri progetti. Si rischia che nel nostro Paese la cultura della mafia sia ferma a Falcone e Borsellino, le mafie sono profondamente cambiate. Anche oggi ci sono ottimi risultati dal lavoro di magistrati e forze di polizia, ma non basta se non viene affrontato il tradimento della Costituzione”.

Pietro Zampedroni

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium