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Al Direttore | 24 novembre 2018, 13:18

Ventimiglia: Nonunadimeno Ponente Ligure contro l'iniziativa della Lega per la giornata antiviolenza sulle donne

"E’ interessante constatare che neppure in questa occasione la Lega smentisce se stessa, recitando lo stantio adagio 'prima le donne della Lega' e poi tutte le altre"

Ventimiglia: Nonunadimeno Ponente Ligure contro l'iniziativa della Lega per la giornata antiviolenza sulle donne

Dura presa di posizione contro la Lega Ventimiglia da parte di Nonunadimeno Ponente Ligure in merito alla giornata contro la violenza sulle donne.

"La Lega Ventimiglia domenica 25 novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne farà dono “al gentil sesso” di spray al peperoncino affinché “le povere creature” possano difendersi da aggressioni, scippi e violenze. L’iniziativa è stata ispirata dalla Sindaca di Cascina (PI), Susanna Ceccardi, Commissario della Lega Toscana. E’ interessante constatare che neppure in questa occasione la Lega smentisce se stessa, recitando lo stantio adagio 'prima le donne della Lega' e poi tutte le altre.  

Non è superfluo sottolineare che quelli della Lega sono geneticamente predisposti a suddividere l’Umanità in due categorie, quella di serie A, rigorosamente bianca, patriarcale e razzista e quella amplissima di serie B che comprende i migranti, le donne, i rom, tutta la comunità Lgbtqi+. La sconcertante banalità e inutilità dell’iniziativa non meriterebbe lo sforzo di una risposta, tuttavia può essere l’occasione per fare informazione sulla complessità del fenomeno della violenza di genere.

In primo luogo va evidenziata la scellerata strumentalizzazione leghista della giornata contro la violenza di genere, ghiotta occasione per nutrire la paura e su questa costruire grottesche narrazioni maschiliste e xenofobe. Dunque le donne bianche e indifese della Lega, prima loro ovviamente, verrebbero munite di spray al peperoncino dai loro maschi protettori per scongiurare aggressioni, scippi e stupri da parte dei soliti negri, sporchi e clandestini. Eppure è sufficiente qualche giro in rete per scoprire che la violenza sulle donne è agita dentro le mura domestiche da uomini bianchissimi e che è trasversale.

Basta dare un’occhiata ai numeri facilmente accessibili forniti da agenzie accreditate come ISTAT e EURES e scoprire, senza troppo sorprenderci, che sul territorio nazionale e su quello regionale i violenti e i maltrattanti sono in maggioranza bianchi, proprio come le donne alle quali si vuole far dono di spray urticante. Viene in mente un’altra considerazione, la confusione che artatamente si vuole generare, mettendo in un unico calderone la violenza di genere, frutto di una cultura patriarcale che il fascioleghismo intende ingrassare attraverso le sue narrazioni e scellerati disegni di legge, e gli atti delinquenziali destinati ad aumentare in modo esponenziale, qualora il Decreto Sicurezza del Leghista diventasse legge. Si tratta di vere e proprie mutazioni genetiche furbescamente messe in atto dalla Lega e avallati, senza grande sorpresa, da M5S quali veri e propri strumenti di distrazione di massa, che servono solo a disorientare, spaventare e scatenare una guerra tra ultimi e penultimi. E nel frattempo loro sguazzano nelle nostre paure.   

Ma per tornare a quei numeri che soli ci permettono di evidenziare l’inutilità politica e al contempo la pericolosità sociale di iniziative come quella di Ventimiglia, si riportano dati recentissimi battuti dall’agenzia Eures intorno al fenomeno del femminicidio che in quel di Ventimiglia la Lega non troppo ingenuamente intende contrastare o, meglio dire, mascherare.

A livello nazionale dal 1 gennaio 2018 al 31 ottobre 2018 il numero dei femminicidi è salito al 37,6% del totale degli omicidi commessi nel nostro Paese, con un 79,2% di femminicidi familiari e un 70,2% di femminicidi di coppia.

Tra il 2000 e i primi dieci mesi di quest’anno le donne uccise sono state 3.100, circa tre donne a settimana. E in quasi tre casi su 4 (il 72%) si è trattato di donne vittime di un parente, di un partner o di un ex. “Perché la coppia - avverte l'Eures - rappresenta l'ambito più a rischio per le donne. Alla base dei femminicidi familiari ci sono nella maggior parte dei casi motivi “passionali”, ovvero un'idea malata di possesso che fa riferimento proprio a quella cultura patriarcale profondamente radicata e che nessuno spray urticante o discutibili politiche securitarie potranno mai contrastare".

 

Nonunadimeno Ponente Ligure antirazzista e antifascista

c.s.

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