Economia - 23 novembre 2018, 09:01

Lotta allo spreco alimentare con il modello dei mercati di vendita diretta di ‘Campagna amica’: la posizione di Coldiretti

È un dato incoraggiante quindi che in Liguria continuano a crescere i consumatori che si rivolgono ai farmers market della rete Campagna Amica Liguria, consumatori sempre più orientati alla qualità, alla sicurezza del cibo e ai valori di sostenibilità e consumo consapevole.

Lotta allo spreco alimentare con il modello dei mercati di vendita diretta di ‘Campagna amica’: la posizione di Coldiretti

Sul mercato è infinita la varietà di prodotti a disposizione, ma altrettanto grande è lo spreco alimentare che, ancora oggi, raggiunge punte del 60% per i sistemi alimentari di grande distribuzione, mentre con gli acquisti effettuati direttamente dagli agricoltori  si scende ad appena il 20%. È un dato incoraggiante quindi che in Liguria continuano a crescere i consumatori che si rivolgono ai farmers market della rete Campagna Amica Liguria, consumatori sempre più orientati alla qualità, alla sicurezza del cibo e ai valori di sostenibilità e consumo consapevole.

Lo riporta Coldiretti Liguria nel commentare il patto siglato da Coldiretti e Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura)  per portare avanti un modello di agricoltura sostenibile che favorisca i prodotti locali e punti alla sicurezza alimentare, all'utilizzo razionale delle risorse e al consumo responsabile del cibo, combattendo lo spreco di 1/3 di tutto il cibo prodotto nel mondo.  E proprio per tali fini diventa fondamentale il ruolo dell'agricoltura familiare e della vendita diretta già sperimentate in Italia con i "Mercati di Campagna Amica" promossi dalla Fondazione Campagna Amica. L’agricoltura familiare  produce l'80% del cibo a livello mondiale, cura il territorio ed è in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, ma il suo ruolo va oltre l'economia visto che lo sviluppo delle aree rurali e il lavoro coesistono con le attività ambientali, sociali e culturali delle comunità legate ai territori attraverso le produzioni locali.

“Scegliere di fare i propri acquisti – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa -  direttamente in azienda dagli agricoltori, e presso i mercati di vendita diretta, è una scelta che fa bene alla propria salute e che mostra un segnale  forte di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell'ambiente e del paesaggio, ma anche un sostegno importante all'economia e all'occupazione della regione. La vendita diretta permette di avere a disposizione cibi più freschi, che durano più a lungo, visto che non devono percorrere lunghe distanze per arrivare fino a noi, permettendo di ridurre al massimo gli sprechi. Gli agricoltori dei nostri territori hanno puntato molto sulla distintività legata alle zone, per mettere sempre a disposizioni eccellenze locali che, con il loro lavoro, valorizzano, tutelano e fanno conoscere anche al di fuori dei confini regionali. In Liguria abbiamo circa 300 aziende che hanno aderito al progetto di Campagna Amica e che vendono direttamente al consumatore presso i propri punti aziendali o i mercati Campagna Amica Liguria attivi. E dal momento che la riduzione della filiera non è importante solo per il settore agricolo ma anche per quello ittico, nella città di Genova, abbiamo anche attivo un mercato Campagna Amica dei pescatori, dove è sempre possibile, mare permettendo, avere a disposizione il pescato locale venduto direttamente da chi ogni giorno porta a terra i “frutti” del mare”. 

L'accordo Coldiretti/Fao sottolinea l'importanza di un'organizzazione equa della filiera alimentare dalle imprese agricole all'industria alimentare, arrivando fino ai consumatori, tenuto conto dell'esposizione alla concorrenza globale che ha messo a repentaglio il ruolo e il potere contrattuale degli agricoltori erodendo anche la loro capacità di scegliere cosa coltivare, come coltivarlo e per chi. Rafforzare la posizione degli agricoltori lungo le catene del valore alimentare può essere quindi un modo per contribuire alla sicurezza alimentare globale e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. 

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