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Attualità | 21 novembre 2018, 18:05

“L'Europa che c'è. L'Europa che verrà”: il report della conferenza che si è svolta a Genova

L'evento è stato organizzato dal Centro Europeo Direct in collaborazione con il Centro in Europa e con il patrocinio della Commissione Europea

“L'Europa che c'è. L'Europa che verrà”: il report della conferenza che si è svolta a Genova

L'Europa che c'è. L'Europa che verrà” è il titolo del convegno che si è tenuto oggi pomeriggio presso il l Museo di Sant’Agostino a Genova. Organizzato dal Centro Europeo Direct  in collaborazione con il Centro in Europa e con il patrocinio della Commissione europea , l'evento ha visto la moderazione di Carlotta Gualco tra gli interventi di autorità politiche locali e del panorama europeo.

Carlotta Gualco,presidente del Centro Europeo Direct ha così introdotto l'evento: “Le prossime elezioni, a maggio del 2019, non potranno decretare la fine o i l trionfo dell'Unione europea, ma rappresentano un passaggio importante per capire se vogliamo dare valore a questa Europa e continuare a poter usare politiche, programmi e risorse anche nella fase successiva”

L'evento è stato trasmesso in streaming sul nostro giornale LA VOCE DI GENOVA e ne riportiamo un breve estratto.

  • Intervento introduttivo: Arianna Viscogliosi, assessore Comune di Genova L’EUROPA CHE C’È, Progetti UE realizzati a Genova e in Liguria: “Ci apprestiamo a vivere il futuro dell'Unione Europea che vede a maggio 2019 le prossime elezioni. Oggi vorremmo evidenziare cosa si è fatto in questi anni e cosa si farà in futuro. L'obiettivo è parlare delle opportunità che ci sono, del futuro, dei risultati e con uno speciale auspicio affinché i fondi di coesione vengano ampliati e l'Europa delle Città e delle Regioni venga valorizzata, assieme agli stakeholder con cui hanno collaborato.

  • Paolo Castiglieri, responsabile Ufficio Fund-Raising e Internazionalizzazione d'Impresa, Comune di Genova, ha introdotti i risultati dei progetti R2CITIES e ELVITEN “ R2CITIES è un progetto di finanziamento energetico, realizzato nel quartiere di Pra a Genova, che ha portato un impatto importante come beneficio alla città di Genova. Siamo riusciti a raggiungere un risparmio energetico di circa 50% rispetto agli obiettivi che ci eravamo dati, solo attraverso le azioni oggettive. Da poco è partita una fase di monitoraggio dei dati per cui l'ottimizzazione del sistema può permetterci di raggiungere il 60%,il che rappresenta un obiettivo molto importante. Ma non l'unico. Le attività del progetto hanno comportato una forte interazione con i soggetti coinvolti, come stimolo ad un cambiamento per le proprie abitudini e stili di vita. Fondamentale è da considerare che le azioni sono state strutturate per la definizione di un modello di implementazione dell'efficentamento energetico che possa diventare un modello da usare in caso di capitalizzazione di ulteriore azioni. Inoltre un partenariato con la Città di Rosario ha permesso di individuare un modello che la città utilizzerà nel suo centro: ciò porterà ad uno sviluppo del nostro partenariato all'estero molto importante. I progetti che presento oggi prevedono aree di servizio dove verranno implementate le infrastrutture per le ricariche e la possibilità di avere parcheggi per autoveicoli e bici elettriche, con stalli coperti e protetti. Saranno messi a disposizione una decina di veicoli elettrici dotati di blackbox per studiarne i dati, oltre che alla realizzazione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi per chi sceglie la mobilità elettrica.

  • Fabio Piaggio, Dipartimento Sviluppo Economico – Settore Competitività, Regione Liguria Progetti POR FESR 2007-2013 per gli Enti pubblici della Liguria ha illustrato e documentato nel dettaglio alcuni progetti realizzati in tutta la Liguria “Abbiamo attuato due forme di attuazione di opere pubbliche nate su input della Commistione nella fase di negoziato del 2007. Ci è stato chiesto di impiegare le risorse e amplificare i risultati in due progetti integrati. Uno, territoriale, è andato a coprire le realtà minori, rafforzando le politiche sui territori spesso più abbandonatati dall'interesse collettivo; Questo ha interessato le 5 città principali della Regione. Il secondo, tematico, ha consentito di valorizzare una parte significativa del patrimonio storico-culturale con progetti che avessero come filo conduttore specifici obiettivi individuati. Nella parte urbana ci siamo concentrati sulla messa in sicurezza di alcuni territori, ma anche interventi delle parti della Città, che sono oggetti di degrado della realtà urbana. Parzialmente abbiamo risolto determinate criticità: basti pensare che solo l'asse dedicato allo sviluppo urbano ha messo in gioco 135 milioni di investimenti. Complessivamente sono stati realizzate oltre 160 opere pubbliche che hanno visto protagonista la riqualificazione urbana, suddivisi in tutta la Regione. Vorremmo sfatare due miti: che non siano dati finanziamenti europei e che in Italia le opere pubbliche non si portano a compimenti. CI sono vincoli e termini per la realizzazione delle opere e questo è uno stimolo per tutti i soggetti beneficiari per portare a caso i risultati”.

  • Prof. Michele Piana, direttore scientifico APRE Liguria Progetti UE dell’Università degli Studi di Genova “ Tra le cose positive c'è il fatto che fino al 2014 la nostra Università non aveva parte nei progetti più importanti della Comunità Europea e ora ne abbiamo 3 più uno. Uno riguarda la possibilità di costruire infrastrutture in situazioni particolari, un secondo riguarda la microtecnologia, il “più uno” è un progetto che si svolge al Gran Sasso con i laboratori nucleari nazionali, mentre il quarto è ancora un “segreto” . Per il POR la nostra università è sempre stata presente: per i fondi sociali europei abbiamo 39 borse finanziate al momento e stiamo aspettando la valutazione degli assegni di ricerca in cui abbiamo sottoposto 120 progetti. I numeri ci dicono che siamo in perfetta media ma vorrei riflettere sul fatto che la Liguria è peculiare dal punto di vista della ricerca: siamo il quinto dottorato più finanziato d'Italia, tre dei dodici CNR d'Italia hanno sede a Genova, abbiamo due istituti di ricovero e cura a carattere scientifico oltre a tutta l'attività della Regione. Ma cosa manca a questo sistema per diventare la Silicon Valley italiana? Progettare è fondamentale per lo sviluppo di una società, un momento di autocoscienza. Una società che progetta è migliore: competere si fa mettendosi in squadra con atre nazioni. Le collaborazioni scientifiche valgono tutta la vita e non è vero che la valutazione dei progetti Europei è qualcosa di poco trasparente: secondo la mia esperienza i report di valutazione sono fatti molto bene e studiarli aiuta a migliorare. Credo che non si progetta con successo senza giovani: è necessaria la condivisione ma anche rendersi conto che non sempre si può avere successo. Partendo da questi presupposti si può provare a rispondere con efficacia agli insuccessi che possono arrivare.

  • Laura Papaleo, responsabile Ufficio Sviluppo Locale, Città Metropolitana di Genova Progetti UE per i piccoli Comuni “La Città Metropolitana di Genova nasce nel 2015 come ente che può investire il proprio personale per supportare i comuni nel loro sviluppo economico. Le nostre attività nascono in collaborazione con tutti i comuni del territorio metropolitano, sia quelli grandi, sia soprattutto quelli più piccoli che si trovano a portare avanti situazioni che necessitano di competenze e fondi particolari. Le parole chiave sono energia, sostenibilità e territorio. Tra le varie Call possiamo citare quella chiusa nel 2017, preordinata ai coordinatori del patto dei sindaci, per capire quali fossero le necessità dei comuni, come sviluppo delle conoscenze, partecipazione aumento di nozioni sui finanziamenti. Il progetto negli anni ha inglobato una serie di comuni, invitati e formati sugli strumenti di finanziamenti, business plan e metodi di lavoro. Tra i risultati degni di nota possiamo citarne tre: aver intuito che, nell'atto di formare i Comuni, poteva essere di interesse comune dare una vetrina della situazione anche ai cittadini, creando info-point; la seconda è una attività di animazione per gli asili e le scuole elementare dove i piccoli sono stati formati sui temi della sostenibilità, con la realizzazione di piccoli oggetti. L'ultimo risultato è stato riuscire ad inglobare 27 comuni per partecipare ad un bando per la riqualificazione energetica degli uffici pubblici”

  • Gabriele Ballero, responsabile ufficio progetti; Valeria delle Cave, comunicazione progetti, IIT - Istituto Italiano di Tecnologia “ Il nostro istituto è privato ma finanziato dallo Stato. E' una piattaforma open-source: abbiamo creato una piattaforma che chiunque può migliorare, permettendo applicazione e risultati scientifici notevoli e necessari in Europa. Abbiamo 12 centri che creano sinergia fra i ricercatori e due unità presenti negli Stati Uniti. I nostri programmi sii sviluppano su: robotica, nano materiali, scienza computazionali e tecnologie della vita con uno staff di 1600 persone, ospitato per più della metà a Genova. Uno dei nostri vanti è il fatto che quasi ¾ del nostro personale sia scientifico, raggiungendo un 41% di personale femminile. Negli anni attività scientifica dell'IIT su 157 milioni vinti, 94 milioni sono coperti dall'Europa, da qui la sua importanza per i finanziamenti. Il supporto alle persone e i risultati concreti sono oggetti evidenti dell'importanza dell'Europa. Tra i progetti che mi sento di citare uno particolare dove la fisica è stato legato alla musica: un progetto di eccellenza per portare avanti nuovi strumenti musicali tramite l'applicazione di realtà virtuali e delle leggi della fisica. Un altro evento molto importante è un progetto di 6 milioni di euro che porta a Genova 24 ricercatoti da tutto il mondo per lo studio di malattie e soluzioni legate al cervello. Ciò ci metterà in contatto con i più importanti centri di ricerca in tutto il mondo” “ La comunicazione è importante anche per i progetti europei perchè quando i sogni dei ricercatori vengono realizzati è importante farlo sapere e mostrare i risultati. L'Aicab ha origine ha Genova e grazie a fondi EU il progetto ha potuto svilupparsi sempre più. I nostri risultati sono stati pubblicati su giornali scientifici e non solo, in tutto il mondo: storie interessanti anche per un pubblico non italiano. La nostra capacità di creare in Italia è arrivata in tutto il mondo”.

  •  Francesco Ferrari, EFA, per la società cooperativa La Bottega Solidale di Genova Il progetto Erasmus 3D Jail: printing the future “I finanziamenti europei sono diretti anche ai piccoli e non è una cosa scontata. Noi siamo specializzati nel terzo settore, nella cittadinanza attiva e nel volontariato. La bottega solidale è una delle 240 del mondo che si occupano del mercato equo solidale e di una esperienza già in atto a Genova, un laboratorio di grafia presso le carceri di Marassi sull'idea della fondazione di De Andrè. Solo il 10% di chi è in carcere fa qualcosa di utile per il carcere stesso: tutti gi studi che abbiamo portato ci dicono che il principale ostacolo della buona uscita dei detenuti è che imparano a non fare nulla e quando escono tornano a delinquere. Ora i carcerati che collaborano al progetto sono retribuiti: l'innovazione premiata dall'EU è stata portare le stampanti 3D in carcere. Questa è la prima realtà, seconda solo al carcere di Bollate. Abbiamo quindi avuto accesso ad Erasmus Plus, incentrato sul tema dell'educazione e alla lotta della povertà, dando occupabilità a persone svantaggiate, sostenendo l'innovazione.

  • -L’EUROPA CHE VERRÀ – Le proposte per il periodo 2021-2027 Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Interventi dal pubblico “Se tutte le città fossero così 'europee' come Genova, la situazione sarebbe migliore. L'Europa non è solo Bruxelles con le sue istituzioni ma tutto quello che abbiamo visto oggi pomeriggio. La commissione UE per il 2021-2027 propone una serie di novità. Sembra un bilancio fatto su misura per una Regione come la Liguria, perché incentrato su innovazione e ricerca, digitale, connettività, trasporti, di fondi strutturali. Il bilancio si basa su alcune caratteristiche nuove rispetto al quadro attuale. In passato la UE si occupava prevalentemente di agricoltura e fondi strutturali: oggi abbiamo aumenti di finanziamento per nuove sfide e per la difesa dello stato di diritto, oltre che una semplificazione burocratica. Il futuro bilancio riguarda oltre 1300 miliardi che comprendono anche un mercato unico, ricerca e digitale e alcune nuove voci ampliate rispetto al passato come ad esempio la migrazione, la gestione delle frontiere, la sicurezza e la diversa. L'amministrazione assorbe circa il 6% del bilancio totale. Di fronte a certe necessità è stato necessario fare alcuni tagli: la politica agricola comune, come meno del 10% e i fondi strutturali con meno del 10% ma con l'eccezione di alcuni Paesi che potranno avere più possibilità di prima, tra cui anche l'Italia.

Redazione

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