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Eventi | 14 novembre 2018, 17:37

Nuove polemiche per 'Area Sanremo': accuse da alcuni partecipanti, Maurizio Caridi risponde per le rime

Intanto, dopo le accuse della promoter Graziella Marchi, Caridi ha confermato la volontà di querelarla per le accuse che la stessa ha lanciato un paio di settimane fa: “Ho dato mandato ai legali – ha terminato Caridi - ed ora stanno preparando i documenti per una querela della Fondazione, ma sono certo verrà querelata dai singoli membri della Commissione”.

Nuove polemiche per 'Area Sanremo': accuse da alcuni partecipanti, Maurizio Caridi risponde per le rime

Sembra che quest’anno ‘Area Sanremo’, il concorso-accademia organizzato dalla Fondazione Sinfonica, sia destinato a far rima con polemica, visto che dopo le accuse della promoter sarda Graziella Marchi, ora ne piovono altre.

Ed arrivano soprattutto dai concorrenti, attraverso un portale musicale molto conosciuto tra gli addetti ai lavori, ovvero ‘AllMusic’. Molti concorrenti hanno infatti rivolto una serie di domande agli organizzatori, puntando l’indice sulle 40 borse di studio consegnate da una associazione esterna. La polemica riguarderebbe due ragazzi premiati, che sarebbero i figli della discografica che ha premiato. Altre invece hanno evidenziato la presenza di 10 finalisti su 75 dell’etichetta discografica Roka Produzioni, che ha ottenuto l’esclusiva per le selezioni in Calabria. Proteste anche per una delle tappe in Lombardia, scolta nella sede di un’altra etichetta, la Rusty Records, visto che due vincitori appartengono proprio ad essa. In molti hanno infine chiesto di rendere pubblici i singoli verbali di votazione per garantire la totale trasparenza del concorso.

Maurizio Caridi, Presidente della Fondazione Sinfonica, ha risposto prendendo le distanze dalle polemiche, difendendo l’immagine del concorso e dello sponsor che lo sostiene. “Sulle nostre scelte siamo totalmente autonomi – ha detto – ed i premi che dovevamo dare li abbiamo dati regolarmente. Sulle borse di studio non intervengo perché non riguarda la nostra organizzazione, visto che Antheros può farlo nell’ambito del contratto. Per quanto mi riguarda, in qualità Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo non ho diritto di voto. Il mio è un ruolo istituzionale e organizzativo che ho svolto mettendo sempre al primo posto il bene e la crescita professionale dei ragazzi”.

Caridi ha tenuto a sottolineare che si è sempre basato sul claim di ‘Area Sanremo’, ovvero “Non cerchiamo artisti, formiamo talenti”, il tutto per offrire opportunità di crescita ai ragazzi che, dopo aver superato le selezioni di ‘Area Sanremo Tour’, sono entrati nelle fasi finali: “E’ da qui in poi che ci siamo fatti carico di loro. Grazie alla sponsorizzazione di Tim abbiamo azzerato i costi di iscrizione e, con la collaborazione del CPM Music Institute di Franco Mussida, abbiamo dato loro formazione, visto che non siamo stati un semplice concorso ed abbiamo voluto differenziarci”.

Il presidente della Sinfonica ha anche voluto porre l’accento sulla volontà di svolgere il concorso nella massima correttezza: “Ho inserito nella giuria il Colonnello Leonardo Laserra, Direttore della Banda della Guardia di Finanza, uomo esperto di musica, lontano dalla discografia e dai suoi giochi, e il Presidente dell’AFI Sergio Cerruti in rappresentanza di una delle maggiori e storiche associazioni musicali. Noi, durante la serata, abbiamo consegnato il Premio TIM per la migliore Cover (contest a parte), al 1° classificato di ‘Area Sanremo Tour Video Clip’ (sempre premio TIM) e la borsa di studio ‘Nuova IMAIE’ alla più giovane finalista. Gli altri premi ed attestati sono stati assegnati con selezioni che hanno seguito regole e dinamiche non decise dalla nostra Fondazione”.

Tornando alle accuse della promoter Graziella Marchi, Caridi ha confermato la volontà di querelarla per le accuse che la stessa ha lanciato un paio di settimane fa: “Ho dato mandato ai legali – ha terminato Caridi - ed ora stanno preparando i documenti per una querela della Fondazione, ma sono certo verrà querelata dai singoli membri della Commissione”.

Carlo Alessi

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