Una nostra lettrice di Taggia, L.L., ci ha scritto per evidenziare un problema che, per tutta l’estate ma ancora in questi ultimi giorni, subisce insieme a tutto il suo condominio e altri palazzi limitrofi. La donna abita vicino ad un locale che non ci ha indicato e che organizza feste:
“E’ implicito che debba mettere in conto la musica e gli schiamazzi e comprendo che per alcuni locali il periodo estivo sia da sfruttare al massimo per far cassa, ma chiedo quanto questo sia lecito quando il tutto arreca seri problemi a chi, come me e mio marito, svolgiamo un lavoro che inizia molto presto al mattino con la sveglia che suona alle 4. Sfiniti dal dover chiuderci in casa e mettere le cuffie per poter sentire la tv sino a mezzanotte e mezza, aspettando che la musica che viene suonata sotto le mie finestre si plachi e poi attendere che finiscano anche gli schiamazzi delle persone che restano sino alla fine che totalmente indifferenti che nel frattempo si sono fatte le 2, continuano a ridere e scherzare con un tono di voce inadeguato. Abbiamo tentato di fare una rimostranza al Sindaco e ad un Assessore, ma abbiamo ottenuto risposte andate al vento. Durante le serate di karaoke ci hanno anche deriso, alla nostra richiesta di abbassare i volumi, gridandoci di chiamare i Carabinieri. Alla metà di ottobre un compleanno dei 18 anni, con cena all’aperto e musica da paura sino all’una. A nulla valgono i nostri mugugni con i titolari che ci dicono “Scusate ma… erano ragazzi”. La scorsa settimana un’altra cena di ragazzi che a, cadenze regolari, escono dal locale ed urlamp a squarciagola slogan da ultras. Con i titolari che li lasciano fare, incuranti dei diritti dei vicini. Mi chiedo se in Italia, dove tutti i diritti vengono calpestati, dove se ti lamenti sei asociale, se ti lamenti contro gli irregolari extracomunitari sei un razzista, in una società dove non si ha più voce, i diritti dei cittadini che lavorano che fanno il loro dovere civile come si devono comportare con questi soprusi? Mi sento violentata nella mia sfera personale: sono un OSS ed il mio lavoro è fatica e tanta responsabilità. Credo di avere il diritto del rispetto al sonno, tra le altre cose sancito dalla legge”.