ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Politica

Politica | 23 ottobre 2018, 07:51

Quindici dipendenti imperiesi di Poste Italiane in mobilità lontani dalle loro famiglie: lettera aperta a sindacati e Di Maio

In una lettera inviata ai sindacati di categoria ed al Ministro del Lavoro Di Maio, lanciano nuovamente il loro grido d’allarme: “Sono anni che ci promettete che tutti prima o poi saranno trasferiti, sono anni che fate tessere sindacali promettendo trasferimenti che poi, di fatto, non avvengono".

Quindici dipendenti imperiesi di Poste Italiane in mobilità lontani dalle loro famiglie: lettera aperta a sindacati e Di Maio

Circa 5000 lavoratori postali, che fanno parte della graduatoria di ‘mobilità nazionale’ tornano a far sentire la loro voce, dopo anni di situazioni familiari drammatiche. Tra questi anche 15 dipendenti di Poste Italiane della nostra provincia, padri e madri costretti da anni a lavorare lontano dai propri figli, dalla propria famiglia e dalla propria terra. Figli che hanno genitori bisognosi di assistenza e non possono prestargli le dovute cure, perché distanti centinaia di chilometri. Mogli o mariti che chiedono un avvicinamento al proprio coniuge, magari facente parte delle forze dell’ordine.

In una lettera inviata ai sindacati di categoria ed al Ministro del Lavoro Di Maio, lanciano nuovamente il loro grido d’allarme: “Sono anni che ci promettete che tutti prima o poi saranno trasferiti, sono anni che fate tessere sindacali promettendo trasferimenti che poi, di fatto, non avvengono. Questa volta con l’accordo sulle Politiche attive avevate l’occasione di mantenere quelle promesse, di regalare un po’ di serenità a questi lavoratori che, anche da più di 10 anni, fanno enormi sacrifici. Dopo decine di incontri, di verbali, di riunione serrate, avete partorito un topolino. 206 trasferimenti per i portalettere e 206 trasferimenti per gli operatori di sportello, più qualche altro movimento per gli specialisti. Tutto questo a fronte di più di 5000 domande di trasferimento che attendono in un cassetto da anni. Tante categorie di lavoratori, poi, addirittura non vengono neanche considerate nel processo di mobilità, come se non appartenessimo tutti alla stessa azienda. Mentre pensate a stabilizzare nuovo personale, con numeri ben diversi da quelli riservati ai trasferimenti, non siete neanche stati in grado di riservare un sacrosanto diritto di precedenza per far attivare ed esaurire per prima la mobilità nelle province interessate da queste stabilizzazioni. Personale neo assunto che va ad occupare il posto sotto casa mentre, chi da anni fa sacrifici e spera in un trasferimento, deve vedersi escluso”.

“E non veniteci a raccontare – proseguono - che non ci sono i posti quando sono le vostre stesse segreterie regionali che aprono conflitti di lavoro in diverse regioni d’Italia per mancanza di personale... chissà come mai in quegli stessi conflitti non si cita mai la Mobilità. Oltretutto le miglia di assunzioni di ctd in questi anni sono la prova più palese che i posti ci sono. Tanti lavoratori poi stanno chiedendo di essere trasferiti dal Nord al Nord o, addirittura, dal Sud al Nord ma nonostante siate voi i primi a dire che queste tipologie di trasferimenti risultano più facili, non avete pensato neanche di cercare di far attuare questi ultimi. Avete superato voi stessi, avete preso in giro migliaia di lavoratori, per anni. Avete sottovalutato e trascurato, dipendenti ma soprattutto persone che per questa azienda hanno dato tutto. Moltissimi di noi, per non perdere punteggio nelle graduatorie di mobilità, sono andati a lavoro anche malati, altrimenti l’anno successivo avrebbero perso i 15 punti per la nuova domanda di trasferimento. Ci avete tolto anche il diritto alla salute. Festività e compleanni ‘festeggiati’ da soli, lontani chilometri dai propri affetti, perché l’azienda non concedeva nemmeno le ferie”.

“Ora ad un paio di giorni dall’inizio della Mobilità che sarebbe dovuta partire dopo il 15 settembre, arriva un verbale dove con una procedura del tutto nuova, tanto per complicare ancora di più la vita a quei pochi fortunati, bisognerà accedere tramite un fantomatico applicativo per poter selezionare gli uffici, in ordine di preferenza all’interno della provincia richiesta in fase di trasferimento. Oltretutto vengono unificate le graduatorie tra part-time e full-time, creando ancora più confusione tra i lavoratori. Davvero un ‘ottimo lavoro’, ma d’altronde non potevamo aspettarci nulla di positivo da chi per anni ha fatto finta di occuparsi di mobilità volontaria speculando sui tanti lavoratori che hanno come unico desiderio quello di ricongiungersi alle proprie famiglie. Avete dimostrato l’incapacità della classe dirigente sindacale, che non ascolta più il bisogno dei lavoratori ma sembra sempre più pensare solo ed esclusivamente alle proprie posizioni di rendita”.

Anche in provincia di Imperia ci sono circa 15 persone che da anni sono inserite in una graduatoria nazionale per i trasferimenti volontari: “Purtroppo nonostante questi lavoratori postali ogni anni facciano domanda di trasferimento l’azienda ed i sindacati sostengono che non ci siano posti disponibili. La verità invece è un’altra i posti ci sono ma vengono occupati da lavoratori a tempo determinato che adesso si  vogliono stabilizzare in tutta la provincia senza dare l’opportunità a chi da anni sta cercando di tornare in provincia di Imperia da altre regioni d’Italia. Sono anni che azienda e sindacati, continuato a bloccare i trasferimenti volontari in Poste Italiane, mentre ci sono lavoratori che attendono di ricongiungersi alle famiglie da anni. Adesso si firma un accordo dove al posto di effettuare i trasferimenti si darà corso ad assunzioni di nuovo personale mentre chi attende la mobilità di vedrà scavalcare ingiustamente. I numeri dei trasferimenti che saranno attuato sono 412 in tutta Italia ma neanche uno in provincia di Imperia a fronte di circa 5000 domande a livello nazionale. A fronte di questi trasferimenti verranno assunti entro fine anno più di mille precari. A noi stanno bene le assunzioni ma prima devono dare la priorità a chi da anni sta cercando di ricongiungersi con le proprie famiglie”.

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium