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| 14 ottobre 2018, 14:00

Mondo di poesie: Roberto Fiumara e il linguaggio segreto dei suoi fiori, in poesia

Un' indole da ingegnere, che lo ha portato a formulare una speciale sintesi, sostituendo i numeri con le parole e con pensieri che ci parlano di fiori, sentimenti e della nostra terra

Mondo di poesie: Roberto Fiumara e il linguaggio segreto dei suoi fiori, in poesia

Quando si dice che i fiori hanno un loro linguaggio segreto è tutto vero. Chi lavora  in questo settore sa cogliere sfumature particolari che parlano di profumi, colori e sensazioni.

Roberto Fiumara, ingegnere e impegnato da una vita nella produzioni di fiori, le ha tradotte in poesia. Un 'indole da ingegnere, che lo ha portato a formulare una speciale sintesi, sostituendo i numeri con le parole e con pensieri che ci parlano di fiori, sentimenti e della nostra terra...”una terra leggiadra”, come scrisse 'qualcuno'....

Lilium bianco: chi raccoglie sogni

Seduto in riva al mare, sulla sabbia umida, là dove il mare durante l’alta marea dominava la spiaggia. Ora piccoli sassi sparsi, levigati dall’instancabile movimento delle acque salate. Incastonati nella distesa modellata, granelli avvolgono sapendo che potrebbe essere solo per un istante, fino al prossimo vento che, sollevando le onde con forza impetuosa,  sposterà piccoli frammenti di tempo, levigati dalla fatica instancabile. Le ginocchia racchiuse tra le braccia, i capelli delicatamente sparsi. 

Confrontarsi con la perfezione dell’orizzonte, tracciato senza interruzioni, con un pastello azzurro, mescolato a polvere dorata, per renderlo prezioso e brillante. Come perle, scivolano lungo il viso, rotolando sulla battigia, senza confondersi con l’ambiente. Anche quando le gocce marine vorranno impossessarsene, non saranno in grado di farle proprie, rimarranno inattaccabili. Solo lacrime nell’immensità. 

Quando la casualità della vita tornerà ad avvicinare i segni della perfezione, la lucentezza tornerà ai suoi occhi. La schiuma lambisce le sue scarpe semplici, come volesse portarlo con sé. Gusci. Vana paglia. Note di battiti di ciglia. Un lilium bianco donato dal galleggiamento delle acque. I raggi tiepidi, arrotondati dalle nubi alte. Il mento appoggiato alle ginocchia, in attesa che i petali raggiungano dolcemente la riva. 

C’è chi raccoglie sogni, come coriandoli, sparsi dal vento. Un gabbiano vola alto, non curante…

 


Redazione

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