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Attualità | 07 agosto 2018, 08:21

Stop all’aumento dell’Iva: Coldiretti conferma “Manovra importante per il settore ittico locale”

E’ quanto afferma Coldiretti Liguria, sottolineando che il pericolo dell’aumento dell’iva riguarda anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero, con le aliquote che salirebbero sia per il pescato, ad oggi al 10%, sia per vino e birra, al 22%, sia per tutti gli altri alimenti, fino ad oggi tassati al 10%.

Stop all’aumento dell’Iva: Coldiretti conferma “Manovra importante per il settore ittico locale”

Sostegno dei consumi e ripresa economica: bene l’impegno del Governo al disinnesco delle clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’Iva, sostenendo così produttori e consumatori. 

E’ quanto afferma Coldiretti Liguria, sottolineando che il pericolo dell’aumento dell’iva riguarda anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero, con le aliquote che salirebbero sia per il pescato, ad oggi al 10%,  sia per vino e birra, al 22%, sia per tutti gli altri alimenti, fino ad oggi tassati al 10%. 

“Aumentare l’IVA – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - sui beni di prima necessità, che vanno a comporre la tavola delle famiglie italiane, e che rappresentano la principale voce del budget dopo l’abitazione, sarebbe un duro colpo per i cittadini e per l’economia del nostro Paese. In Liguria uno dei settori che ne risentirebbe di più, è quello ittico, che vedrebbe l’IVA del pesce fresco, ad oggi al 10%, aumentare ulteriormente mentre per astici, aragoste e crostacei in generale, considerati un bene di lusso e con Iva già al 22%, si arriverebbe a cifre proibitive. L’aumento rischierebbe di allontanare il consumatore dai prodotti locali della nostra terra e dal nostro pescato a miglio zero, garantito e tracciabile, facendo ripiegare la scelta del consumatore su un prodotto a prezzo più basso ma di diversa qualità e, per quanto riguarda il pesce, di inferiore freschezza provenendo anche da paesi esteri. È per questo che lo stop dato dal Governo all’aumento è, a nostro parere, la cosa migliore per un paese dove l’agroalimentare è uno dei pilastri fondamentali dell’economia".  

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