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Attualità | 23 luglio 2018, 17:32

Sanremo: salta la Commissione per la Consulta della Cultura, Biancheri “Serve una riunione con la 'Famija Sanremasca' sul regolamento”

Il rinvio proprio mentre il Presidente del Coordinamento delle Associazioni Mino Casabianca si sfila dal progetto di Palazzo Bellevue

Alberto Biancheri, Sindaco di Sanremo

Alberto Biancheri, Sindaco di Sanremo

La Consulta Comunale della Cultura è già al capolinea ancor prima di nascere? Anche se così non fosse, di certo il progetto di Palazzo Bellevue non è partito con il piede giusto. L’idea del Comune era quella di riportare in auge la promozione culturale come veicolo di attrazione turistica e non solo, motivo per il quale era anche stato nuovamente istituito l’Assessorato alla Cultura, assegnato a Eugenio Nocita. Ma oggi sembra essere un giorno nero per la nascitura Consulta.

In mattinata è arrivato il passo indietro di Mino Casabianca, Presidente del Coordinamento delle Associazioni che ha detto “no” alla Consulta. Sempre in mattinata è saltata la riunione della Commissione Consiliare chiamata ad approvare l’istituzione della Consulta e l’approvazione del suo regolamento.

La Consulta è già al capolinea ancor prima di nascere? “L’idea della Consulta nasce da una proposta delle associazioni culturali – spiega ai nostri microfoni il Sindaco Alberto Biancheri – ci sono state diverse riunioni prima con me e poi con l’Assessore Nocita dalle quali era emerso un accordo di massima da parte delle varie associazioni. Nei prossimi giorni è prevista una riunione con la “Famija Sanremasca” per capire le perplessità sul regolamento”.

Nelle dichiarazioni rilasciate questa mattina alla nostra redazione Mino Casabianca, presidente della “Famija Sanremasca”, ha definito la Consulta “un organismo “pastrocchiato” che non funzionerà”. Affermazione che lascia trasparire qualcosa in più di una semplice perplessità sul regolamento.

Ma non è da escludere (e per Sanremo non sarebbe certo una novità) che le divisioni siano anche all’interno delle associazioni stesse con realtà diverse pronte a scontrarsi su temi che si trascinano da anni. Possibile, quindi, che per la nascita della Consulta non serva solo un accordo tra la politica e i componenti, ma anche tra le associazioni che la andrebbero poi a comporre.

Casabianca ha anche annunciato che non ci sarà in Consiglio Comunale quando la pratica per l’approvazione del regolamento sarà discussa. Ed è ora difficile che la questione Consulta Comunale della Cultura possa essere discussa nel prossimo Consiglio. La Commissione di questa mattina sarebbe servita proprio per portare poi la pratica alla votazione del Consiglio Comunale ma, a meno che la cosa non venga chiarita e risolta in pochi giorni, se ne riparlerà in una seconda battuta. Possibile che la cosa slitti a settembre, difficile immaginare una seduta consiliare ad agosto.

Pietro Zampedroni

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