Anche i consiglieri di minoranza del Comune di Ventimiglia dicono no alla manifestazione in programma il prossimo 14 luglio nella città di confine e organizzata dall’associazione ‘Progetto 20k’.
L’intento è quello di manifestare il proprio dissenso rispetto alle politiche migratorie messe in atto anche dall’Italia, ma l’evento ha creato non poche polemiche e tensioni in città. Minoranza concorde sull’inutilità della manifestazione e sul fatto che non sia giusto che la città di Ventimiglia subisca l’ennesimo disagio, ma non risparmia alcune critiche al primo cittadino e all'Amministrazione comunale.
“Probabilmente la manifestazione non avrà utilità - spiega Silvia Malivindi - perché le autorità francesi non se ne accorgeranno neanche. Probabilmente i controlli in quella giornata saranno ancora più rigidi e in frontiera ci saranno lunghe code. Non vedo davvero l’utilità di questa manifestazione, come non trovo così corretto parlare di disagi legati al commercio da parte dal Sindaco. Proprio lui che ha aperto centri migranti ovunque, li ha distrutti i commercianti. Mi sembra quasi che in questo momento voglia correggere il tiro: prima apre un centro in stazione, penalizzando il commercio cittadino, poi si preoccupa del commercio per la manifestazione di una giornata.”
Dello stesso parere anche il consigliere Roberto Nazzari: “La colpa di tutto questo è dell’Amministrazione - spiega - perché ha creato centri migranti in città. Sono favorevole alla manifestazione, ma se la fanno dalla frontiera fino al comune di Mentone. Il 14 luglio è una giornata importante dal punto di vista commerciale per Ventimiglia e sarà disastrosa.”
Critiche pesanti arrivano anche dal consigliere Giovanni Ballestra, nei confronti dell’Amministrazione, ma anche dei governi che si sono alternati in questi anni e delle politiche migratorie che hanno messo in atto: “Ventimiglia, a causa di questi soggetti, è una città in cui è stato violato sistematicamente il diritto al lavoro e alla libertà - spiega - quindi non siamo favorevoli a questa manifestazione così come non lo siamo nei confronti di tutta la politica governativa di questi ultimi anni sul tema immigrazione.