ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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In Breve

| 26 giugno 2018, 18:27

Lo Scajolagatto………

Le più belle vignette del ballottaggio in salsa imperiese.

Un tempo, politicamente abbastanza lontano, non trovavi facilmente qualcuno che si dichiarasse democristiano. Dai risultati elettorali non senza stupore si scopriva poi che molti nel segreto dell’urna votavano scudo crociato. Oggi il gattopardismo è un fenomeno politicamente superato: è crollato il muro di Berlino e non ci sono più i partiti della prima repubblica e forse neppure più quelli della seconda.

Una vittoria lungamente cercata, ma arrivata improvvisa

Ora che il grande Claudio ha ripreso il trono, ad Imperia impazza il “salto sul carro del vincitore”, specialità olimpica che vede in città autentici campioni del mondo. In base agli exit poll del giorno dopo sono 15.213 coloro che hanno dichiarato di averlo votato ed il numero è in costante aumento.

Ma a stupire non sono i voti del vincitore e dello sconfitto e nemmeno la differenza di voti o l’astensione assolutamente nella norma. Stupisce il numero di voti nulli e schede bianche, quasi mille garibaldini, che hanno senso civico e grande voglia di partecipazione, ma che non hanno trovato un motivo valido per esprimere una preferenza.   

Non convince l’analisi di chi non contento del risultato ne imputa la responsabilità a tutto il mondo fino a definire gli elettori stupidi o masochisti. Imperia non ha toccato il fondo con questa elezione, perché il fondo lo ha toccato e scavato da un pezzo. Se ha affidato la speranza di poter risorgere ad un politico non di primo pelo, anzi di lungo e travagliato corso, dovrebbe far riflettere.

Invece la politica imperiese rimane al livello infantile di sempre.

Qualche punto fermo possiamo trovarlo:       

- chi ha vinto, almeno sul piano organizzativo, era una spanna sopra gli altri;
- chi ha vinto ha preso più voti sia al primo turno che al ballottaggio;
- chi ha vinto non può vantare particolari meriti, ma ha sfruttato al meglio errori e divisioni degli avversari.

Lo scooter simbolo di agilità di un giovane, che ha affrontato la campagna elettorale senza paracadute e sprezzante del pericolo, ma sempre con grande umiltà:

 

Anche dopo questa elezione, rimane avvolta nel mistero la sua capacità di cadere da grandi altezze politiche e di rimanere sempre in piedi. A chi frettolosamente lo considerava morto, ovviamente politicamente, ha dimostrato ancora una volta di avere sette vite, sempre politicamente parlando, proprio come i gatti.

Il centro sinistra complessivamente è distrutto, anche se, guardando voti e percentuali, nella catastrofe generale che ha colpito tutti i partiti, il Pd rimane un partito importante e ben radicato in città. Potrebbe ricominciare da tre come Troisi e non da zero, se solo ritrovasse la rotta giusta.

Lega non pervenuta a Imperia, Fratelli di Teglia senza lievito e buio pesto in cielo

Il Totilitarismo esce abbastanza malconcio

e i drammi familiari saranno presto superati

In fondo zio e nipote non vedevano l’ora che finisse questa campagna elettorale, con una sola certezza: uno della famiglia avrebbe vinto. Se alla roulette punti contemporaneamente sul rosso e sul nero, la tragedia è solo se esce lo zero.

Ed ora, prima di puntare verso Genova, avanti tutta verso Sanremo e Ventimiglia, fra liste civiche e grandi ritorni.

Claudio Porchia e Tiziano Riverso

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