Politica - 22 giugno 2018, 23:56

Elezioni comunali a Imperia: i due comizi di Luca Lanteri e Claudio Scajola a confronto (FOTO E VIDEO)

L’ex Ministro, che alla prima tornata ha battuto l’avversario di quasi sette punti percentuali, ha optato per piazza Serra, rispetto a piazza San Giovanni scelta per il primo turno. Lanteri da Porto Maurizio è passato invece a Oneglia, in piazza De Amicis

Elezioni comunali a Imperia: i due comizi di Luca Lanteri e Claudio Scajola a confronto (FOTO E VIDEO)

Si sono confrontati a distanza, per l’ultima volta prima del silenzio elettorale che scatterà dalla mezzanotte di sabato fino a domenica a urne chiuse. Luca Lanteri e Claudio Scajola, protagonisti di due comizi di chiusura della campagna elettorale che vede entrambi candidati Sindaco di Imperia, giunti al ballottaggio dopo il primo turno.

L’ex Ministro, che alla prima tornata ha battuto l’avversario di quasi sette punti percentuali, ha optato per piazza Serra, rispetto a piazza San Giovanni scelta per il primo turno.
Lanteri da Porto Maurizio è passato invece a Oneglia, in piazza De Amicis. Con lui sono tornati i big della Regione, e dello Stato: Toti, Rixi, Vaccarezza, Viale, Mulè, Di Muro messi un po' da parte dopo la sconfitta del primo turno, ma pronti a sostenerlo in questo ballottaggio.

Luca Lanteri

Il comizio, o meglio la "Festa d'inizio", di Luca Lanteri è partita da calata Cuneo percorsa dal candidato sindaco insieme ai sostenitori della regione tra gli stand di San Giovanni. Una passeggiata prima di arrivare in piazza De Amicis tra le maglie blu dei sostenitori con su scritto: "Lanteri 24 giugno", qui ha preso il via l'ultimo atto di questa campagna elettorale.
Autentico protagonista, a differenza della conclusione del primo turno, lo stesso Lanteri che ha tenuto un discorso diviso in vari punti con un mix di proposte dal programma e frecciate verso l'avversario Scajola. Il tutto inframezzato da brevi battute di, nell'ordine: Marco Scajola, Gianfranco Gaggero, Antonio Parolini, Giovanni Toti ed Edoardo Rixi.

Questo ciò che ha detto Lanteri: "È veramente emozionante, credetemi. Abbiamo fatto una decina di giorni per il ballottaggio veramente intensi neanche da paragonare al mese e mezzo precedente. Abbiamo avuto uno scatto d’orgoglio immenso, lunedì 11 giugno ci siamo rivisti. Ho guardato negli occhi tanti amici ed è scattata una molla da far paura. Quindi state attenti perché ci siamo, non stiamo facendo una corsa ma abbiamo già ampiamente superato. Vedrete che ci divertiremo. Questo non è un comizio, è la ‘Festa d’inizio’ vuol essere un modo bello, simpatico, amichevole di vederci insieme e di guardare a un modo nuovo di amministrare la città che partirà lunedì mattina. Vogliamo portare una rivoluzione etica, la città non deve più avere paura, non ci deve più essere il potente di turno che dice: 'o state con me o vi rovino'. Io mi sono messo a disposizione per dimostrare a tutti che la città non ha paura, che è ricca di talenti, di giovani che hanno voglia di fare e di intraprendere, non vogliono essere ingabbiati in schemi fatti da chi ha gestito il potere per 30 anni e vuole farlo ancora. Chi ha messo la sua persona come alternativa di vita o di morte, colui che ha rovinato tutto è Scajola. Il 27 dicembre c’è stato un incontro ad Alassio tra quest’ultimo e il presidente Giovanni Toti, dove il mio avversario ha detto: 'o mi fate fare il sindaco o mi contrappongo a voi'. Toti e tutti gli altri rappresentanti hanno detto no, non prendendo veti da nessuno. Se loro avessero detto si, Claudio Scajola oggi sarebbe stato il candidato del centrodestra e non avrebbe raccontato tutte le menzogne che ha raccontato in questi mesi. Non avrebbe scomodato la civitas, non avrebbe scomodato Pericle, non avrebbe detto che i partiti non sono più ascoltati da nessuno. Questa è una posizione di comodo che non deve più essere accettata".

Io mi sono candidato con il cuore. Ci ho pensato due giorni e ho capito che probabilmente se non lo avessi fatto io non l’avrebbe fatto nessuno e avremmo condannato la città a essere di nuovo governata da un imperatore e popolata da dei sudditi. Questo non mi stava bene, mi sono messo in gioco rischiando tanto. Ho parlato con molti amici: di destra, di centro e di sinistra in questi ultimi giorni e ho provato a spiegare questa mia reazione di orgoglio. Vedo tanti amici con facce diverse, tanti anche di centrosinistra li ringrazio di cuore e sono i benvenuti. State tranquilli che con me ci sarà un Imperia aperta, un Imperia disponibile a dialogare con tutti. Questa è una svolta epocale, voglio che chi partecipa sia protagonista del domani. Siamo stati accusati di turismo elettorale, io non vi nascondo ma anzi vi ringrazio di essere qua con noi anche se oggi non vi do la parola siete importanti e la città di Imperia avrà bisogno di voi. Noi vogliamo unire veramente e non dividere, l’esempio che invece si contrappone a noi è di chi ha diviso. Ha diviso un partito, una famiglia e una città dicendo 'o me, o contro di me'. Erano certi che nessuno si sarebbe contrapposto a loro e invece siamo qua, a metterci testa e cuore. Chi più di tutti ha patito questa situazione, ma allo stesso tempo più di tutti si è messo a disposizione del progetto è Marco Scajola".

L’assessore regionale ha ricordato l’unione di questi mesi di campagna elettorale tra tutte le liste e le persone che hanno supportato Lanteri, spiegando che a suo parere: "non c’è cosa più bella che servire i propri concittadini".

Riprende la parola Lanteri per un analisi di alcuni punti del programma: "Abbiamo un programma dove si parla di tutto. A ogni problema c’è una soluzione. Negli ultimi incontri venivo accusato di essere superficiale, che le risposte non si possono dare adesso ma che bisogna prima andare in comune, vedere come sono le cose e poi dare delle soluzioni. Io mi sono candidato perché ritengo di avere già delle soluzioni, sennò cosa proporrei adesso? L’avete vista la differenza tra i due programmi?  Non sono un oratore, ma un ragazzo semplice che cerca di dare ai problemi delle possibili soluzioni.  Abbiamo parlato di rifiuti dicendo che vogliamo la gestione in house, ho provato a provocare Scajola in tutti i modi e come risposta ho avuto che Imperia deve essere pulita. Io cosa dovrei dire che la voglio sporca?.
Sulla ciclabile abbiamo dato la nostra soluzione con la volontà di andare avanti con il progetto dell’amministrazione uscente già mandato a Roma. C’è stato detto che prima veniva spostato mare, poi ci passava il trenino di cristallo, poi quello leggero, poi quello ecologico, poi quello trasparente. Trasparente va bene, ma facciamoci l’amministrazione e le assunzioni senza deleghe in bianco. Sul porto abbiamo detto subito di fare una gestione pubblica, nella stessa sera Scajola ha detto che deve essere privata. Poi si è accorto di dire parole a vanvera e da tre giorni lo vuole pubblico anche lui. Stiamo attenti che una persona così che cambia idea tre volte durante il ballottaggio immaginate quante ne possa cambiare dopo. Sul porto sono molto, molto preoccupato e lo facciamo pubblico perché non vogliamo che arrivi un Caltagirone bis, e non mettiamo troppo turistico ricettivo perché non vogliamo che arrivi magari la signora Matacena a farsi qualche sauna, che se ne stia pura a casa. Vogliamo dare spazio ai nostri giovani ai nostri talenti che facciano la loro strada e che trovino lavoro, tanti possono avere appunto dal porto dove vogliamo implementare la cantieristica. Questi sono solo tre esempi con idee e impegni chiari che intenderemo rispettare".

“Anche chi ha preso pochi voti è la nostra forza del futuro. L’unione che si è creata è il vero spirito civico, non quello di chi vuole fare politica non c’è riuscito e si ripropone da civico. Vorrei che tutti i 152 candidati non si disperdessero, rimaniamo uniti e vedrete che ci sarà modo di fare qualcosa di bellissimo. Noi oltre al sottoscritto portiamo venti consigliere che saranno quelli che esprimeranno la nostra maggioranza. Tra questi Gianfranco Gaggero che ha preso più preferenze. Scajola mi ha chiesto come abbiamo fatto a fare pace, pensi ai cavoli suoi e a come ha fatto a far pace con Minasso dopo le accuse reciproche che ci ricordiamo. Quella mia e di Gaggero, al di là di qualche incomprensione, è un’amicizia storica che deve essere rispettata da tutti e soprattutto da chi deve stare zitto. Per dimostrare appunto l’amicizia e la stima reciproca tra noi ho pensato di fare questo: in giunta ci saranno due Gaggero, e in consiglio comunale tre Lanteri con me, Carlotta e Mariangela”.

Da qui ha preso la parola proprio Gaggero che ha voluto ricordare l’amicizia e la riappacificazione con Lanteri dedicando proprio a lui, come amico, le preferenze raccolte.

"Dovete moltiplicare il messaggio e spiegare a tutta Imperia che con noi non c’è solo Gianfranco, ma anche Gianni Gaggero che sarà assessore all’Urbanistica. Una persona di cultura e preparazione infinita che abbiamo chiamato per gestire edilizia e demanio. Ha una qualificazione veramente alta e lo ringrazio per aver dato la sua disponibilità aiutandoci a dimostrare che non siamo il partito del cemento, ma della programmazione futura. Gianni è il padre della ciclabile, quello che ha buttato il seme con Marco e Rixi abbiamo deciso di puntare su di lui e sulla sua preparazione, come su quella del vicesindaco ed Assessore all’amministrazione finanziaria Antonio Parolini".

Anche il vicesindaco in pectore è dunque salito sul palco parlando di richieste di fondi e di estrema serietà nel lavoro. Battuta simpatica anche sul cambiamento di Lanteri: "un’altra persona". Menzione di stima ed elogio infine per Gianni Gaggero.

Elogio ripreso ancora da Lanteri: "Un momento altissimo come livello della trattazione. Alla sera invece mi sono trovato a un tavolo con Scajola che diceva che nei primi giorni di amministrazione avrebbe chiamato Colussi, il proprietario dell’Odeon e altri come se fosse al bar. La cosa che più mi aveva preoccupato quando ho voluto abbandonare questo sistema era proprio questo. Oggi però questo mondo è finito. Noi interverremo invece, nei primi cento giorni, con una delibera di indirizzo su come avverranno le trattative pubblico-private sulla rigenerazione urbana. Saranno quindi consiglio e giunta a dettare i criteri e non cose da bar. Trasparenza vuol dire questo. Così avremo la certezza che un Caltagirone bis non ci sarà, ieri sono riuscito a spiegare che Caltagirone a Imperia lo ha portato Claudio Scajola. Il primo incontro c’era stato nel 2003 con il famoso volo in elicottero al quale ho partecipato anche io capendo chi erano gli imprenditori che affossano l’Italia. Dopo di che nel 2005 sono stato convocato insieme ad altri, come ho detto anche da testimone e non da imputato davanti ai giudici perché io di bugie non ne dico a differenza di altri. Caltagirone è entrato nella compagine societaria con una cessione di quote di privati, ma è logica come cosa. Bisogna però anche capire cosa c’è a monte, chi l’ha portato. Se uno compra una casa, anzi forse è meglio non parlarne, ci può essere anche un agente immobiliare che introduce e porta qualcuno. In questo caso l’agente era Scajola e che quel giorno che siamo stati convocati a Roma nel ministero delle attività produttive Caltagirone mi è stato ripresentato proprio da lui come colui che dovrà realizzare il porto di Imperia.  Dalle intercettazioni si capisce che troppo simpatico non gli ero e questo mi fa dire di poter essere una seria garanzia di quello che potrà essere il nuovo modo di lavorare e agire".

Spazio al collegamento con la Regione: “Noi stessi ci siamo dati l’input per proporre alla Regione: leggi, modifiche portando tanto lavoro da fare. Hanno provato a demonizzare Toti, ma per me averlo vicino è un onore così come per il sottosegretario del ministero alle infrastrutture Rixi". Entrambi hanno brevemente preso parola insistendo non sugli schieramenti politici, ma sul cambiamento o meno. Sulla differenza tra visione futura e ritorno al passato rappresentato da Scajola.

Questa la conclusione di Lanteri: "Il nostro slogan diceva di votarmi, votate Luca Lanteri perché davvero Imperia può essere più vostra. Con l’aiuto di tutti sarà così, rivolgo un invito caloroso a chi mi ha votato e specialmente a chi non l’ha fatto, mi rivolgo a chi ha votato altri candidati che non sono al ballottaggio e anche a chi ha votato Claudio Scajola perché aveva qualche amico o parente. Leggete bene le proposte per il futuro di Imperia, sono certo che in due giorni potrete ragionare e guardare avanti. Chiedo poi a chi non è andato a votare, 13 mila imperiesi, di valutare bene per il futuro della città. Il voto è il più grande investimento che la democrazia ci ha dato, li invito ad andare alle urne e non avranno che una soluzione: votare per me e per questa meravigliosa squadra".

Claudio Scajola




"Con tanti di voi ci siamo visti tutti i giorni, più volte al giorno. Giorno e notte. Con molti di voi ci siamo visti l’ultima volta quindici giorni fa, in piazza San Giovanni a Oneglia. Altri, i più si sono aggiunti oggi qui, in piazza fratelli Serra a Porto Maurizio. Quando ci siamo incontrati l’ultima volta in piazza a Oneglia abbiamo detto, e così è cominciato: ‘Noi abbiamo già vinto’, ed era partito un applauso fortissimo. Poi ho spiegato che avevamo già vinto per la bellezza di questa campagna elettorale, per il clima che si era instaurato tra di noi, per l’entusiasmo che riscontravamo girando per le vie della nostra bella Imperia.

Ma siamo andati poi quella sera a dormire con la serenità di avere compiuto bene il nostro ruolo di candidati, con la serenità di avere incontrato le persone e spiegato cosa significava la disponibilità che avevamo messo insieme per amministrare questa città e per farla crescere. Avevamo qualcuno un po’ di preoccupazione su quale sarebbe stato l’esito. Otto candidati Sindaco, seicento candidati consiglieri comunali, un’enormità, e quindi la preoccupazione conseguente che questa dispersione dei voti avrebbe potuto anche riservarci delle sorprese non positive. Qualcuno di noi era anche influenzato dal sondaggio patacca che ci aveva in qualche modo turbato. A me non aveva turbato per il dato che era emerso perché sentivo, andando in giro per la città, che non corrispondeva al vero. Avevo esperienza di campagne elettorali, ne ho, ne ho fatte tante. E quindi coglievo che non rispondeva a quello che coglievo incontrando le persone. E allora perché ero turbato? Perché capivo che sarebbe iniziata una campagna elettorale fatta sulle patacche e sulle calunnie.

Questo era il motivo che forse con la maggiore sensibilità acquisita per gli anni che ho trascorso in mezzo alla gente, per la mia storia interessante ma travagliata, per l’abitudine consolidata a conoscere gente. Questo mi aveva dato il primo segnale che qualcosa sarebbe successo. Devo dire che abbiamo occupato questi quindici giorni, perché sono passati già quindici giorni da venerdì 8, quando ci siamo visti in piazza San Giovanni, devo dire che invece è stato premiato, e lo si coglie andando in giro, questo nostro modo di fare la campagna elettorale. Io devo dire un grazie profondo a tutti voi, in primis a tutti coloro che si sono candidati. Sono state centoventi persone meravigliose, di ogni età, di ogni mestiere, che hanno messo avanti a tutti l’obiettivo della vittoria per guidare il Comune di Imperia di fronte ai loro personali interessi. Molti di voi candidati, di cui alcuni non eletti, hanno passato più tempo a organizzare nello staff la campagna elettorale trascurando la propria campagna elettorale da consiglieri. E questo bisogna ricordarlo sempre, perché ci sono degli esempi bellissimi che fanno capire cos’è effettivamente una vera squadra di persone per bene che hanno un solo obiettivo: far crescere la città di Imperia. Porterò sempre nel cuore i loro nomi, porterò sempre nel cuore anche i dialoghi fatti con ciascuno di loro. E a loro ho detto che dovranno essere i giudici più severi quando guideremo questo comune, per indicarci la strada e per criticarci se non manterremo l’impegno preso con voi. Io ho preso un impegno con la città di Imperia e ho preso un impegno tramite voi con tutti gli elettori di Imperia. Risponderò a voi per quella che sarà la mia attività di Sindaco, e quelli che saranno con me nell’amministrazione del Comune di Imperia.

La domenica successiva, il 10, abbiamo vissuto lo spoglio elettorale nei nostri point. A Oneglia si era messa insieme la raccolta dati, con tutti questi volontari meravigliosi che hanno fatto e imparato anche cose che non avevano mai fatto, quasi con la timidezza di chi non era abituato a entrare in un negozio, in un bar, a fermare le persone per strada, per dare i nostri programmi, per chiacchierare con loro, per convincere le persone. Ecco, tutti volontari, nessun mercenario, nessuno venuto da fuori. Tutti imperiesi, che si sono messi in mezzo alle persone con il loro sorriso, e chiedendo sempre ‘scusi signore, le posso dare il programma della nostra futura amministrazione?’. A loro, a tutti questi meravigliosi volontari, non può che andare il meritato applauso che avete dato e la riconoscenza perenne. Credo che la cosa più bella che ho ricevuto da loro sia stata quella di sentirmi dire: ‘è stata una bella esperienza, abbiamo accresciuto l’esperienza della nostra vita, abbiamo imparato cose che non conoscevamo, il rapporto sorridente con le persone’. È la cosa più bella che mi sono sentito dire da queste meravigliose persone. Siamo partiti cinque mesi fa, siamo partiti con una colazione con alcune persone di Imperia al Cascin. Erano più di cinque mesi fa. Poi abbiamo messo insieme con questo staff di persone che hanno costruito senza guru lo stile della nostra campagna elettorale. Non abbiamo pagato nessuno. E allora questi meravigliosi giovani: Pier Carlo, Lucia, Paolo, Gimmy. Ho fatto male già a dirne quattro. Tanti, bravi, che si sono presi le ferie, hanno dedicato tutto il loro tempo. Abbiamo messo su questa campagna di serenità e di sorriso. Ci ricordiamo la prima discesa fatta all’auditorium della Camera di Commercio di Oneglia. Era il 16 marzo e abbiamo presentato i nostri valori. Siamo partiti dal Pericle ‘Atene agli ateniesi’. Come a dire non che ci vogliamo isolare, ma che vogliamo riscattare l’orgoglio di essere imperiesi. Questo è il significato. Così poi abbiamo fatto recitare dal nostro bravissimo Carli che ci ha recitato queste bellissime frasi di grandi personaggi, a cominciare da Bauman, il sociologo, che ci ha spiegato il valore della comunità , dove quando nei momenti di crisi ci si mette insieme per riscoprire dentro noi stessi la voglia di stare insieme per crescere. E così siamo partiti con questo primo importantissimo, partecipatissimo incontro. E poi un mese dopo siamo partiti facendo al Centrale la presentazione dei nostri valori. Io sono molto lieto che in questa campagna elettorale, perché fu fra i primi a cercare di convincermi a diventare candidato Sindaco della città, sono particolarmente lieto di quello che ho alle mie spalle. Noi abbiamo raffigurato anche qui sul palco, spero che Settimio non se la prenda, quel meraviglioso manifesto che Settimio Benedusi ci ha regalato. Quel manifesto meraviglioso che abbiamo fatto sotto la sua regia, la sua maestria, alla Rabina di Oneglia con lo sfondo di Porto Maurizio dove queste persone, questo patto generazionale dall’ottantenne alla nostra più piccola bambina, dove ci sono sguardi che vanno avanti. Un popolo che si muove, che guarda al futuro, che vuole sorridere mettendo insieme diverse esperienze. È stato il simbolo, quel manifesto di Settimio, apprezzato dovunque. Sono arrivati messaggi dalle più svariate parti d’Italia, anche da fuori di apprezzamento per quella campagna elettorale impostata così. E tutto è stato impostato così. Abbiamo fatto e colpito gli imperiesi. Domenica 10 in 7397 hanno votato per noi. Ci sono state a Imperia 7397 persone che ci hanno dato fiducia non segnando la croce fra altre quattordici liste molto blasonate come stemmi e forse deboli invece di contenuti.

La maturità degli imperiesi è andata controcorrente. Ha creato un caso che è stato ripreso da tutti i media nazionali in maniera molto visibile. E cioè un gruppo di persone che ha scelto come guida non una cosa nuova, ma un usato come Claudio Scajola e che ha pensato potesse essere un usato sicuro utile per insegnare ai giovani a crescere, a portare avanti la cosa pubblica a Imperia, per poter riuscire a rialzare Imperia fuori da qualsiasi attaccamento di interesse, fuori da qualsiasi lobby. Gli imperiesi ci hanno premiato, hanno colto questo segnale che ci ha responsabilizzato ancora di più. Tanto è vero che in questi quindici giorni, di fronte a una campagna che è diventata un po’ più aspra, e da taluni nostri avversari, per carità non tutti, utilizzata anche per mistificare, per offendere, per creare dispiacere, per far star male anche candidati giovani, per turbare gli animi dei contendenti. Noi abbiamo sempre risposto con il sorriso ‘non ti curar di loro, ma guarda e passa’. Noi abbiamo l’impressione che questo elemento che ci è naturale sia anche stato utile, compreso dagli elettori imperiesi e lo vedremo domenica. Io aspetto il risultato di domenica con grande fiducia. Io sono convinto che ci premierà. Sono convinto che l’ultimo periodo di campagna elettorale abbia fatto crescere il consenso attorno a noi, per il modo in cui abbiamo fatto la campagna elettorale, per lo stile col quale ci siamo mossi, per il patto di vicinanza alla gente. Noi dobbiamo puntualizzare ancora che qui in questa piazza e fra i 7397 elettori, non c’è un elettorato di centrodestra che si è spaccato. Io, noi, voi, abbiamo pensato fin dall’inizio di mettere da parte le sigle dei partiti e abbiamo deciso sin dall’inizio, con grande coerenza, mantenendolo, di essere un gruppo di persone che vogliono rimboccarsi le maniche, che mettono da parte le eventuali divisioni politiche ci possono essere. E questo perché lo abbiamo fatto? Perché la confusione del mondo politico oggi in Italia è altissima. È una confusione dove i cittadini non si riscontrano più nelle proprie aspettative. C’è una confusione tale per cui al governo nazionale, a cui auguro un buon lavoro, si trovano accanto due forze politiche che nella campagna elettorale erano i peggiori avversari tra di loro. Come si può dire che esiste un centrodestra, quando le due componenti maggiori del centrodestra sono una al governo e l’altra all’opposizione. Come fa qualcuno, ripeto forse leggendo ‘Topolino’ una volta alla settimana, come fa a dire che il centrodestra oggi è una realtà politica di prospettiva? Non lo è più. E non lo è neanche il centrosinistra. I partiti tradizionali della storia democratica di questo Paese sono in confusione. E di fronte a questo, nella speranza che per la politica nazionale dei prossimi anni ci possano essere nuove aggregazioni, ci sia una maturazione che porti a creare due alternative che oggi non ci sono e si vede che non ci sono. Siamo in mano in maniera eccessiva a populismi, a demagogie, a sentimenti di contrasto e non a sentimenti di unione. Un Paese non cresce se non c’è unione, perlomeno sui valori fondamentali su cui si deve convivere. Noi abbiamo pensato che in quel clima, in quella situazione politica confusa, noi dovessimo avere come unico obiettivo quello di amministrare Imperia aperti a tutti e contro nessuno. Questa è stata la nostra linea dal primo giorno. Dal primo giorno abbiamo inteso dire mettiamo insieme le persone diverse che hanno una sola caratteristica: rimboccarsi le maniche per riuscire a rilanciare Imperia. Questo è stato il nostro obiettivo e per questo ci siamo mossi. Ecco perché a dispetto di voi e dei 7mila quasi 400 cittadini che ci hanno votato, io devo costantemente dire che qui c’è il popolo di Imperia che ha diverse idee sulla politica nazionale, ma che sulla politica locale si vuole riunire insieme per aiutare la propria città.

Aperti a tutti. Questo è il nostro obiettivo. Ed è per questo che sono convinto che domenica quando si andrà a votare verranno anche altri elettori che si erano diversamente espressi nel primo turno. Come giusto che sia in una democrazia compiuta. C’erano otto candidati, due vanno al ballottaggio, i sei che non sono più candidati e fanno parte in questo momento di altre dieci liste, devono andare a votare e scegliere fra uno e l’altro. Noi offriamo di essere civici e indipendenti da sigle di partito in questo momento. La politica nazionale, quando verrà con le elezioni politiche, avrà un suo percorso. Il nostro percorso è solo e solamente governare al meglio Imperia per dare lavoro ai giovani, dare prospettive alle persone e serenità agli anziani. Questo è l’unico obiettivo che abbiamo. Ecco perché noi in questo modo riscoprendo i valori più importanti dell’uomo riteniamo che il senso civico in questo momento sia la cosa più importante che può provare a riavvicinare alle istituzioni i cittadini che si allontanano invece sempre di più. E speriamo che andranno in tanti a votare al ballottaggio e speriamo di avere un buon successo. Ma da lunedì comincia un’altra cosa. Noi abbiamo fatto una campagna elettorale bella e divertente. Una campagna elettorale che ci ha fatto crescere. Sono cresciuto anche io, ho avuto esperienze che mi hanno gratificato. È la mia ultima campagna elettorale, chissà, forse anche l’ultimo comizio che faccio. Questo (riferendosi all’applauso) già mi ripaga. Io sono contento così. Sono contento di avere vissuto e conosciuto meglio persone che forse conoscevo, ma con cui avevo meno colloquio. Sono contento di essermi fatto conoscere meglio.

 Sono contento dell’affetto che ho riscontrato nei miei concittadini. E sono contento di aver riscontrato in queste ultime settimane, anche l’affetto di persone che nella mia storia politica lunga, avevo sempre avuto come avversari. Sono contento di avere incontrato ancora stamattina delle persone che mai avrei immaginato potessero esprimere un consenso nei miei confronti. Questo è già il massimo che potevo chiedere alla città che amo. Ma con domenica finisce questa nostra bella avventura. Oggi sul trenino, venendo in qua con loro, qualcuno diceva ‘da lunedì cosa facciamo?’. In effetti è stata bella, divertente. Nei point hanno conosciuto tanta gente, tante persone. Si scambiavano il colloquio, la simpatia, l’aperitivo, il bicchiere di vino, la fettina di prosciutto col negozio accanto. Uno di loro, Franceschiello, filosofo fisico mi ha detto che ha scoperto il rapporto con la gente che non conosceva. Tutte cose molto belle che ci hanno fatto stare bene e sono servite anche ad alleviare alcune sofferenze, alcune forti sofferenze di questa campagna elettorale. Ma dobbiamo guardare avanti, e allora non finirà qua. Finir l’impegno così assiduo, ma questo gruppo di persone dovrà diventare sempre un’occasione che inventeremo come possa continuare a stare insieme, che è sempre il valore più bello. Non c’è frase dei nostri programmi che non dica sempre la parola ‘insieme’ che è fondamentale per noi. Da lunedì ci sarà altro. Perché la versa sfida non è quella che c’è al ballottaggio. La vera sfida è quella che avremo da lunedì, quella di riuscire a far crescere Imperia, una sfida molto grossa, molto importante. Una sfida che dovrà portare a un obiettivo: realizzare nei cinque anni le cose che ci siamo detti, e lo faremo, con gradualità. Sistemando il bilancio di questo comune. Rendendo la città più accogliente, più pulita, affrontando i problemi della mobilità, sistemando e accogliendo con le nostre strutture in maniera diversa i turisti che vogliamo qui. Noi non vogliamo a Imperia distribuire povertà, vogliamo distribuire ricchezza ai cittadini imperiesi e per farlo dobbiamo rendere una città più accogliente che faccia venire più turisti, più turisti di qualità che possano valutare le bellezze della nostra città, e quindi venendo qua, soggiornando qua riuscire a dare lavoro che è la cosa più importante per le nostre famiglie. Tutto è una catena, che deve partire da un punto iniziale che è un comune più autorevole che abbia più prestigio, che sia amico del cittadino che vuole intraprendere. Un comune che essendo amico riesca funzionando bene a rendere bella la nostra città. A rendere viva la nostra città, a renderla un frutto di aggregazione importante per le bellezze che ha. Abbiamo girato tutti strada per strada, angolo per angolo. Abbiamo visto quanto è bella la nostra città- già si riuscisse a fare una manutenzione ben fatta Imperia sarebbe un’altra cosa. Dobbiamo riuscire a fare questa cosa. Che si può fare con l’impegno di tutti, e richiamando i nostri concittadini non soltanto ai diritti ma ai doveri che ogni cittadino ha. Dobbiamo renderla pulita perché qualcuno la deve pulire, ma anche perché noi cittadini non la dobbiamo sporcare. Dobbiamo riuscire a far capire in un rapporto proficuo con i cittadini che Imperia deve essere una cosa partecipata da tutti. Non può far tutto il Sindaco, non può far tutto la giunta, non può fare tutto il consiglio comunale. Ogni cittadino di Imperia deve fare la sua parte. Io credo che ci potremo riuscire e dobbiamo avere un’altra ambizione: che il sorriso che abbiamo portato in questa campagna elettorale in mezzo alla gente che ci ha contraddistinto per le belle facce che tutti quanti abbiamo rappresentato, dobbiamo esportarlo. Dobbiamo far sorridere e far capire anche ad altri cos’è e cosa può essere Imperia in un rapporto più corretto tra tutti. Ho l’ambizione di poter essere il Sindaco di tutti e non il Sindaco solo della maggioranza. Ho l’ambizione che il consiglio e la giunta comunale, quelli che saranno i miei assessori lo siano per tutti. Perché questo è il valore delle istituzioni che io ho imparato fin da bambino, e che non so se tutti ahimè hanno imparato. Le istituzioni non si occupano, si servono. Le istituzioni non sono un diritto della singola persona. Sono il rispetto massimo della democrazia che si deve piegare verso il cittadino per il periodo transitorio nel quale siamo. Questo noi dobbiamo esportarlo, farlo capire anche a chi non l’ha capito. E sempre con il concetto dell’apertura e di non scontrarsi contro nessuno. In questa platea, già stasera così vasta, così numerosa, che se facciamo qualche confronto numerico ne ha già battuto altre. In questa meravigliosa platea ci sono persone che non mi hanno mai votato, anche qua. Che sono stati anche avversari puri. Ci sono persone che talvolta hanno espresso anche giudizi negativi, ma eleganti. Cos’è successo? Che conoscendosi meglio, rapportandosi tra di noi, vedendo meglio quello che ognuno di noi è hanno capito che si può stare bene insieme. Questo è un valore molto importante, non è la divisione, è l’unione con il denominatore comune del sapersi rapportare.

Siamo arrivati alla fine di questa campagna elettorale, e non voglio parlarvi oltre dei nostri programmi perché abbiamo ormai riempito ogni casa di Imperia dei nostri programmi e abbiamo invaso i social, ormai dieci volte al giorno con tutte le nostre interessanti, approfondite, proposte. Fatte da me, dai consiglieri comunali, da tutti i candidati, da persone anche non candidate che abbiamo insieme ragionato e valutato che hanno dato una proposta vasta. Abbiamo fatto dei bellissimi filmati che sono stati messi in rete. Abbiamo fatto dei dibattiti con i social locali che sono stati interessanti, che hanno fatto vedere le differenze. Abbiamo cercato talvolta di non anticipare le cose nostre visto che ci copiavano tutto. Questo per dire che abbiamo lavorato bene e adesso si apre un’altra fase. Domenica si va a votare e lì si decide se la  maggioranza degli imperiesi ci vuole a governare Imperia o se fare una scelta diversa. Finisce per legge stanotte a mezzanotte la possibilità di comiziare, di attaccare manifesti, ma la possibilità del voto c’è fino a domenica sera alle 23, e quindi c’è bisogno che ognuno di voi tramuti il calore , la presenza che oggi ha dato qua, in una moltiplicazione di consenso con le altre persone. Per quanto mi riguarda io ripeto quello che vi ho detto in piazza San Giovanni. Io dedicherò tutto me stesso. Per me sta diventando questa la sfida più importante della mia vita. Siamo partiti soli contro il resto del mondo. Siamo partiti senza potere. Qualcuno si ostina a dire che sono un uomo di potere. Ho avuto molto potere, ho fatto quattro volte il ministro, due volte il sindaco. Ho fatto cinque volte il parlamentare. Ho avuto potere, ma da otto anni non ho nulla. Non ho una leva di potere in mano. Tutti quelli che sono con me non hanno nessuna leva di potere. Nessuno. Che significa non avere possibilità di far promesse che non avremmo fatto. Significa non avere possibilità di fare pressioni che non avremmo fatto. Altri hanno il potere che hanno esercitato. Abbiamo visto anche in presenze  imbarazzanti alle convention dall’altra parte dove c’erano anche cariche pubbliche che presenziavano. Io, cosa volte, ho avuto potere perché me lo sono guadagnato. Altri avrebbero voluto avere il potere ma non ci sono riusciti pur cambiando le casacche continuamente. Non si può dire che dal 2011 si è fuori da ogni cosa quando si è provato a candidarsi tre volte con tutte le bandiere diverse. Non ha avuto potere perché non glielo hanno dato i cittadini.

Noi siamo qua, lo farò a tempo pieno, non ho occupazioni diverse. Ti ruberò più tempo Maria Teresa (rivolgendosi alla moglie Maria Teresa Verda ndr). I miei figli poverini si sono sacrificati come dei matti in questa campagna elettorale, perché hanno preso un impegno. Tutti sapete dei miei difetti e dei miei pregi, che io gli impegni li mantengo e quindi se ho accettato di candidarmi a sindaco e se mi eleggerete Sindaco di Imperia non lo farò per la poltrona. Ne ho avute di poltrone. Non era questa l’ambizione, come vi ho già detto, per mettermi un’altra medaglietta sulla giacca. Lo farò e manterrò l’impegno perché ho colto in qualche modo che io posso essere utile a Imperia e quindi spero che con il mio impegno, con la mia dedizione totale, io poi non ho il problema di farmi rieleggere dopo cinque anni un problema della professione. Io sono assolutamente libero come non mi è mai successo nella mia vita. Sono assolutamente libero. Non posso subire pressioni da nessuno. Ho il tempo pieno da dedicare alla mia città con la mia esperienza e le mie capacità. Farò quello che potrò insieme a queste meravigliose persone che si sono candidate insieme a me. Lo farò in modo disinteressato, trasparente, per riuscire a realizzare non parole, ma fatti. E credo che per quello che sarà necessario, per i rapporti fuori da Imperia, Regione, Governo, Parlamento e Europa, potrei semplicemente leggervi i messaggini ricevuti in questi dieci giorni di persone importanti di diversi schieramenti che tifano per me e che non abbiamo esibito prima, ma quando servirà e saremo nel comune di Imperia, li faremo venire a Imperia per aiutarci a rialzare Imperia. Questo è quello che faremo, e penso che capite benissimo che io quando sono stato lontano da Imperia, quasi vent’anni a Roma non è che non ho conosciuto nessuno e non avuto rapporti con nessuno e non è che si può pensare che i rapporti ce li hanno quelli che sono nati ieri e che non ce li ho io che sono stato vent’anni a Roma, quattro volte ministro e che ho girato il mondo. Ma a chi la facciamo credere? Ecco perché state tranquilli che noi non saremo soli, ma una cosa saremo: non prenderemo ordini da nessuno. Deciderà Imperia quello che vorrà essere Imperia. Lo decideremo noi e gli assessori ce li prendiamo a Imperia non li prendiamo da fuori. Noi vogliamo gente che conosca la nostra città. E noi vogliamo lavorare per la nostra città dando al nostro comune le sue competenze vere, la sua possibilità di evidenziare le sue strategie di sviluppo. Questo è l’impegno che prendo con voi, non una enucleazione di marciapiedi, strade o quant’altro, così come sia chiaro che noi ogni cosa la faremo in tempi certi e veloci perché Imperia non può aspettare. Noi dovremo riuscire a risolvere alcuni problemi annosi di aree importanti abbandonate. Quando parliamo dell’Italcementi, dell’Odeon, delle ex Ferriere, della Sairo e dell’Agnesi. Sono aree che noi dobbiamo gestire con il privato proprietario in modo veloce, e poi c’è l’area dello scalo merci della stazione di Oneglia. Attenzione, staremo molto attenti perché nell’area dello scalo merci della stazione di Oneglia c’è un indice di cubatura molto alto. E non riusciamo a capire perché, a differenza del tratto della ciclabile fra San Lorenzo e Ospedaletti, dove le aree sono state pagando una cifra molto modesta, date ai comuni relativi, voglio andare a capire bene perché queste due aree delle due stazioni del parco merci non passano al Comune di Imperia ,ma rimangono alle ferrovie dello Stato con indice molto alto di cubature. Ci voglio guardare bene. In sostanza io mi sono offerto a questa città, mi sono offerto a voi ho preso il consenso da voi, spero di prenderlo domenica in numero sufficiente per fare il Sindaco. Di questo vi ringrazio e vi sono assolutamente riconoscente, ma so che mi sono assunto una grandissima responsabilità nei confronti della città e soprattutto dei cittadini di Imperia e di voi che per primi mi avete sostenuto al primo turno e quindi cercherò ogni giorno di ricordarmi che sono un Sindaco al servizio di Imperia, senza nessun interesse. Qui tra di voi, e mi fa piacere che si siano, ci sono alcuni amministratori di comuni importanti della Liguria che non cito per il loro bene. Sono amministratori venuti da soli, significativi, dal levante fino al ponente e poi ce n’è uno davanti a me, amico di vecchia data, neo sindaco di Alassio, Marco Melgrati. Anche lui si è autocandidato perché non ha accettato che ci fossero altri a dire ‘tu sei candidato’. Tutti autoreferenziali questi che decidono chi deve essere candidato. Poi in mezzo a noi, oggi ho provato a dirlo in un filmato che ha confezionato Pier Carlo e che è andato sui social che vi prego di moltiplicare condividendolo. Un pensiero particolare lo devo fare a quei miei coetanei più anziani, quelli che hanno tenuto alto il mio animo che hanno sempre creduto in me, che non hanno cambiato bandiera secondo il vento nei momenti difficili e che mi sono stati molto vicini in questa fase dove, sono un uomo, non sono un robot, ci sono stati momenti in cui mi sentivo quasi imbarazzato nel dire ma è giusto che faccio ‘sta cosa, non è giusto? 
Sembra che voglio sgomitare. I sentimenti umani che ognuno di noi prova quando prende una decisione. Non posso non ricordare Ginetto, Vittorio, Gianni, Luigino Eugenio, coloro che hanno lavorato molto, Giacomo, e così quelli che sono stati i supporter quotidiani: Giovanni, Carlo che sarebbe il mio nipote moro. Francesco, dovrei citarvi tutti, perché credetemi, siete tutti nel mio cuore, credetemi che già così, stamattina me lo ha detto Maria Teresa. Già così abbiamo vinto. Ma poiché ha ragione De Coubertine che l’importante è partecipare, io però preferisco vincere e dobbiamo vincere domenica perché dobbiamo far capire che saremo capaci a lasciare una città migliore di come l’abbiamo trovata e riusciremo a far sorridere di nuovo l’elettore che riusciremo a dare più posti di lavoro, che riusciremo in sostanza di nuovo ad avere insieme la capacità di rendere la nostra città pulita, sicura, solidale, prospera e viva. E noi siamo vivi per rendere Imperia la città più bella della Liguria e tutti insieme ci riusciremo per rilanciare Imperia. Evviva evviva la nostra bella città, evviva evviva Imperia".

Francesco Li Noce - Lorenzo Bonsignorio

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