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Politica | 21 giugno 2018, 15:56

Elezioni comunali a Imperia: ecco Giovanni Gaggero, Assessore all'Urbanistica in caso di vittoria di Lanteri "Non sono un palazzinaro"

“Non sono un palazzinaro”, risponde così a chi gli chiede qual è la sua idea sull’urbanistica che ha in mente per la città di Imperia. Giovanni Gaggero, 65 anni, architetto, fino al 2016 funzionario in Regione Liguria, sarà l’Assessore all’Urbanistica e alla programmazione territoriale del Comune di Imperia in caso di vittoria del candidato Sindaco Luca Lanteri al ballottaggio di domenica contro Claudio Scajola

Elezioni comunali a Imperia: ecco Giovanni Gaggero, Assessore all'Urbanistica in caso di vittoria di Lanteri "Non sono un palazzinaro"

Non sono un palazzinaro”, risponde così a chi gli chiede qual è la sua idea sull’urbanistica che ha in mente per la città di Imperia. Giovanni Gaggero, 65 anni, architetto, fino al 2016 funzionario in Regione Liguria, sarà l’Assessore all’Urbanistica e alla programmazione territoriale del Comune di Imperia in caso di vittoria del candidato Sindaco Luca Lanteri al ballottaggio di domenica contro Claudio Scajola.


Gaggero, dal 2003 al 2008 nel cda di Area 24, è ritenuto uno dei fautori del progetto che vede la realizzazione della pista ciclabile sul vecchio sedime ferroviario.

Questa mattina la presentazione alla stampa, insieme al candidato Sindaco e ad Antonio Parolini, che in caso di vittoria sarà vice Sindaco e Assessore al Bilancio.

Gaggero ha risposto alle domande dei cronisti presenti, dando un suo giudizio su quello che sarà lo sviluppo urbanistico della città, a partire dalla realizzazione della ciclabile sul vecchio sedime e del progetto parallelo del candidato Sindaco Claudio Scajola che propone di affiancare alla pista un mezzo di trasporto leggero.

Non sono favorevole a questi mezzi pubblici che vanno sulla pista, - ha detto a proposito della proposta di Claudio Scajola - perché è un difficile matrimonio. Poi si porta dietro un problema tecnico e molto difficile di gestione, per diverse ragioni. Sto parlando di numeri. Imperia è una città piccola, quando si dice di mettere un mezzo pubblico, per esempio la metropolitana a Genova. Avesse più abitanti funzionerebbe meglio la metropolitana. Quando si vanno a mettere questi mezzi ci si porta dietro immediatamente un problema: chi li paga questi mezzi? In più si crea un problema di tendenza. Perché in questo momento nel quale a livello mondiale, ma anche italiano, la bicicletta ha uno sviluppo incredibile, devo andare a complicarmi la vita con una cosa che mi costa un sacco di soldi e non si sa quando la farò? Facciamo una bella pista ciclabile e stiamo tranquilli. Stiamo con i piedi per terra, io sono per le soluzioni semplici, le cose vanno fatte con semplicità e bisogna vedere se si possono fare. Queste cose mi sembrano vecchie come mentalità. Il futuro va su altre tecnologie, il mondo viaggia su altre corde”.

Sul progetto attuale “Bisogna mettersi ad approfondire attorno a un tavolo. Ho stima del lavoro che è stato fatto, conosco l'Ing Croce. Le cose che si mettono sul tavolo bisogna guardarle con questo spirito di semplicità Bisogna mettere a sistema il più possibile aree che stanno intorno. Se c'è una ragione per cui si va a cambiare o integrare sarà perché si scopre una nuova potenzialità”.

Uno degli step della prossima amministrazione sarà la redazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC). A riguardo Gaggero precisa:

“Sul Puc si possono fare alcuni ragionamenti. Io sono convinto che con tutti gli strumenti che ci sono, abbiamo una quantità incredibile di strati informativi che bisogna capire se siano effettivamente reali. Una volta che il Comune ha i rilievi, la toponomastica, le reti acqua, gas, luce, le fotografie digitali, tutti i vincoli possibili e immaginabili. Una volta che abbiamo questi strati informativi, noi possiamo mettere molto velocemente, a mio parere, a disposizione, in rete, uno strumento di base, sulla quale si possono costruire le scelte che io penso debbano andare in due direzioni: da una parte le cose che si possono fare semplicemente, quasi da casa.

Dividerei le cose in tre step: abbiamo gli strati informativi che dobbiamo subito utilizzare, l'altra cosa è rinviare tra le cose piccole che si fanno domani e le cose complicate su cui ci si pensa. Un piano di questo tipo, credo si possa fare con una tempistica e in maniera forse anche un po' innovativa".

L’ex funzionario ha parlato anche della possibilità che il progetto della ciclabile si sposti su lato mare:

“Io penso che bisogna fare le cose semplici. Se io ho un tracciato pronto che passa in mezzo alla città, e ho dei soldi da spendere lì, li spendo lì. Io non vedo per quale ragione non devo utilizzare il fronte mare. Secondo me bisogna ragionare non in logica di contrapposizione, che strovo poco costruttiva, poco utile. Quando si faceva la pista ciclabile di Area 24, ci sono stati diversi momenti, in cui si è ipotizzato in certi punti di passare da altre parti. Però in realtà è stata vincente la soluzione di rimanere sul sedime, perché c'è, è protetto, è unitario. Appena vai da un'altra parte trovi dei problemi, altre utenze, altri usi, trovi delle competizioni che di fatto ti impediscono di farla e rimani bloccato per dieci anni”.

Gaggero è intervenuto anche per chiarire l’iter che ha portato al progetto della realizzazione della ciclabile a Imperia.

Quando il Ministero ha fatto il bando delle periferie, l’assessore Marco Scajola, mi ha chiesto di vedere se si potesse fare qualcosa. Io mi sono impegnato, ho guardato, ho chiamato i comuni di Spezia, Genova, Imperia e Savona. Su Imperia, parlando con Marco Scajola, ho fatto presente il lavoro della Regione, del progetto definitivo dell'ufficio Infrastrutture per un discorso che entrerebbe a far parte del progetto sulla Tirrenica voluto dal Ministero. La Regione si era mossa addirittura con la giunta precedente, e aveva fatto degli studi di fattibilità. A quel punto il problema era che avevamo il progetto ma non avevamo i soldi. C'erano 18 milioni e abbiamo provato a vedere se ce l'avremmo fatta, tenendo conto che la linea ferroviaria quando è dismessa è un degrado, quindi è perfettamente compatibile con il tema delle periferie dove il degrado era il tema portante. Questa era la motivazione forte. 

Abbiamo chiamato il Comune Abbo e Fresia sono venuti e chiaramente sono stati entusiasti, veramente appassionati, e io ne sono rimasto veramente contento. Così gli abbiamo dato una mano, abbiamo telefonato a Roma, al Ministero, alle Ferrovie. 
Ci siamo parlati più volte, è un mettere insieme delle cose che ci stanno, è sbagliato dire di chi è l’idea. Quando siamo di fronte a queste trasformazioni territoriali complesse non è mai l'idea solo di qualcuno, fa parte di un sistema, di una cultura. Quello che succede nella realtà è che ci sono diversi soggetti, e se hanno buona volontà, passione, voglia di lavorare, le fanno le cose. In questo caso 
Abbo, Fresia, Croce e coloro che ci hanno lavorato sono state persone di grande volontà e noi ci abbiamo messo la nostra parte. Questo è quello che è successo
”.

Sulla sua idea di urbanistica ha infine detto:

“C'è il tema della riqualificazione urbana, della rigenerazione urbana, del Piano Regolatore fatto con una visione diversa, con un atteggiamento più moderno, più nuovo, più veloce. Non è il mondo dei palazzinari. Io ho scritto anni fa col mio amico Luccardini il libro ‘I mostri edilizi’. Ho fatto anche il sito ‘Liguria vincoli’ per la Soprintendenza. Se volete sapere quali vincoli ci sono della Soprintendenza, andate su vincoliliguria.it. Io non sono un palazzinaro, tanto per essere chiari. Il mondo è cambiato. Il problema del mercato è diverso. Il mercato non assorbe le ipotetiche enormi trasformazioni immobiliari. Il mondo che io traguardo è un mondo in cui ci sia un'alta qualità della vita, in cui si possano trovare i servizi, in cui si possa andare a lavorare in bicicletta”.

Architetto, nato il 15 marzo 1953, Gaggero dal 1983 è funzionario del settore Urbanistica della Regione, relatore al comitato tecnico urbanistico, e dal 1 marzo 1995, funzionario presso il settore pianificazione territoriale. Dal 1998 è dirigente professional e nel 2001 è diventato dirigente del settore pianificazione territoriale della Liguria. Dal 2003 al 2008 è stato membro del cda di Area 24.

Le interviste:


Dopo Antonio Parolini porto la seconda scelta di alta qualità e di alto profilo – ha detto Luca Lanteri - Sono giorni che non penso ad altro perché voglio qualificare il più possibile la giunta, quindi per l’Assessorato all’Urbanistica, Pianificazione Territoriale, Edilizia Pubblica, Privata e Demanio, ho voluto pensare alla persona più capace e preparata che potessi trovare nell’intero panorama. È il vero padre della pista ciclabile, se Imperia oggi ha questa opportunità da portare avanti, ai 18 milioni di finanziamento è grazie ad una sua intuizione. È un grande tecnico, un funzionario a servizio di tutte le amministrazioni, ha collaborato benissimo con l’amministrazione uscente, in particolar modo con gli assessori Abbo e Fresia che ha seguito la pratica, quindi sono contento di questa scelta. Oggi è un momento di grande orgoglio perchè voglio portare in squadra assessori di grandissimo profilo, gente seria, capace e preparata dove il merito dev’essere la prima ragione nella scelta”.

Io sono un tecnico, non un politico – dichiara Giovanni Gaggero - Ho piacere di trovarmi in una sfida cosi importante, perché Imperia è una città con straordinarie potenzialità. Il tema della pista ciclabile è rilevantissimo per la riqualificazione della città, ma ci sono anche tanti altri temi che devono essere considerati, il recupero delle aree dismesse delle stazioni, il fronte mare, riqualificazione urbana in generale e alcune aree da riorganizzare. Anche il PUC deve essere imbastito e avviato con strumenti semplici e innovativi che possono rendere subito gli abitanti in grado di interagire durante la formazione. Mi propongo di usare questa opportunità in termini operativi e produrre dei risultati concreti. Ci sono molti strati informativi a disposizione, si tratta di metterli in ordine e renderli disponibili immediatamente. Si tratta di gestire in maniera semplice le scelte minute, così che i cittadini anche da casa possano sapere sempre cosa possono fare in modo semiautomatico. Per le scelte strategiche bisogna scegliere, ragionare, coinvolgere le persone, farsi aiutare e trovare una gradualità. Distinguerei in tre livelli: uno di tipo informativo, un livello delle cose che si possono fare sempre e facilmente, sulle decisioni importanti se ne discuterà”. 

 

Francesco Li Noce e Andrea Gavi

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