ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / 

In Breve

| 02 giugno 2018, 08:40

Segui "Il Sentiero D'Oriente": comincia la rubrica dedicata allo yoga e alle discipline orientali di Gabriele dell'Associazione Kipewa Jampa Tashi

La rubrica vuole solo presentare alcuni strumenti utili alla meditazione e al benessere di noi tutti. Di volta in volta verranno affrontati argomenti diversi.

Segui "Il Sentiero D'Oriente": comincia la rubrica dedicata allo yoga e alle discipline orientali di Gabriele dell'Associazione Kipewa Jampa Tashi

L'associazione Kipewa Jampa Tashi, nella figura di Kipewa Gabriele, inaugura oggi su Sanremonews.it una rubrica quindicinale dedicata al mondo dello yoga e delle discipline orientali che si chiamerà "Il Sentiero d'Oriente":

  • Il sentiero: percorso immaginario della nostra vita,  pieno di insidie panorami meravigliosi, incroci e bivi che giorno per giorno dobbiamo affrontare;

  • D'Oriente, area geografica legata alla meditazione al respiro  alla spiritualità alla ricerca del sé. (mente corpo anima)

“Io so di non sapere”

Partiamo da qui. La rubrica vuole solo presentare alcuni strumenti utili alla meditazione  e al benessere di noi tutti. Di volta in volta verranno affrontati argomenti diversi.

Come introduzione il filmato che presenta la meditazione attraverso il freddo:

"Non possiamo pensare di entrare a far parte della natura, di questo mondo, se non ci immergiamo dentro la natura lavorando su se stessi."

L'immersione nell'acqua gelida in un ambiente esterno altrettanto freddo rappresenta senz'altro un punto di controllo estremo della propria mente e del proprio corpo. Rappresenta la prova che, "lavorando su se stessi", possiamo raggiungere risultati che vanno al di là di ciò che possiamo immaginare.

"Il punto non è immergersi nell'acqua ghiacciata di fiumi o di laghi – spiega Gabriele – ma tutto quello che c'è prima, ovvero un discorso di meditazione, molto spirituale e di controllo fisico e mentale. Meditare vuol dire entrare dentro se stessi, vuol dire ricercare il nostro sé. Da lì proviene il discorso di benessere, di stare bene. Dobbiamo dimenticarci di tutto quello che ci circonda, del tempo e dello spazio attorno a noi ed entrare dentro noi stessi e trovare il qui-adesso. 

A seguire una lettera scritta su Facebook da Carlo Mariano Sartoris impregnata di amore nonostante le sofferenze fisiche.

 

"A volte ci sentiamo in difficoltà...riflettiamo:

 

Oggi  va meglio, ma ho passato 2 giorni di dolore bestiale. 31 anni di paralisi sono esigenti e riuscire a programmare il futuro mi sta diventando impossibile. Ve lo racconto perché l'amicizia su Facebook è piena di confidenze il più delle volte emotive.

 

Nel mio caso è una questione fisica sempre più massacrante che non so più come affrontare, anche se mi rendo conto che anche questo fa parte della vita. Quindi, a tutti coloro che hanno qualche problema per lo più esistenziale, a cuore aperto dico: sentite che bello il peso del corpo sui vostri piedi e poi, andate a fare una passeggiata camminando al posto mio, pensate positivo, vogliate bene a voi stessi e non date le colpe agli altri se qualcosa non va.

 

La vita è una bellissima avventura, non per questo deve essere priva di ostacoli. I miei sono insormontabili, avrei voglia di vivere ogni momento allegramente, ma... È da 31 anni che faccio quello che posso, forse di più, ma adesso è davvero molto dura.

 

Fatelo voi al posto mio, siate ingordi, abbeveratevi alla fonte delle piccole cose che non è mai asciutta! Il tempo non aspetta nessuno, ma finché è il nostro tempo, è cosparso di tante, sovente trascurate, uniche e piacevoli possibilità. Non fatele scappare, non fatevi distrarre dai troppi falsi miti che spesso ci rovinano ciò che ci appartiene: i nostri sogni, la nostra realtà.

 

Questa è stata la notte più dura della mia vita. Non sapevo più dove andare a nascondermi dalle pretese del dolore, e a un certo punto ho iniziato a cantare sottovoce alcune vecchie canzoni di Lucio Battisti che conosco a memoria.

Ed ecco che è stato come se la mia anima si fosse separata dal corpo sofferente, lasciandolo ai suoi problemi mentre io e la mia assenza siamo andati a razzolare tra vecchi e piacevoli ricordi.

Quasi un anestetico ipotetico.

Intanto è venuta mattina, le cure hanno fatto effetto e sono qui a raccontare questa storia a chi ha voglia di leggerla fin qui, e poi, magari brindare alla mia salute!

Ringrazio chi mi aiuta, le mie assistenti che lo fanno più col cuore che per mestiere, quelle che al mattino mi rimettono in pista, quelle che al pomeriggio mi aiutano a fare la metà di quello che vorrei e naturalmente Luciana che assiste alla mia battaglia e che, con dedizione e con pazienza, sopporta i miei estremi e mi dà una grossa mano nel combattimento!

Un affettuoso pensiero al caro amico Paolo Favaro che da un trentennio anche lui sta combattendo con orgoglio contro le pretese di certi destini molto esigenti!

Un caro saluto ragazzi!

Carlo Mariano Sartoris"

 

Il cantare sottovoce  di Carlo urlando al dolore è una  meditazione di amore. Seguiamo il Suo esempio


M.G.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium