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Infermiere e salute | 13 maggio 2018, 06:00

Ritorna l'appuntamento mensile con la nostra psicologa, la dottoressa Irene Barbruni: quali sono le paure che condizionano la vita?

La paura, sotto forma di ansia, è uno stato che tutti noi abbiamo sperimentato e che spesso viene percepita come “negativa”, in quanto viverla comporta vissuti spiacevoli.

Ritorna l'appuntamento mensile con la nostra psicologa, la dottoressa Irene Barbruni: quali sono le paure che condizionano la vita?

La paura è un’emozione primaria che si manifesta con un senso di insicurezza e di smarrimento. Essa può essere una risposta sia ad un pericolo reale che immaginario ed assume diversa intensità a seconda delle situazioni.

La paura, sotto forma di ansia, è uno stato che tutti noi abbiamo sperimentato e che spesso viene percepita come “negativa”, in quanto viverla comporta vissuti spiacevoli. In realtà, se pensiamo banalmente alla paura che ci fa scappare da un pericolo, essa ha una funzione molto vicino alla preservazione della vita. Ciò che più spesso proviamo è un’ansia legata a qualcosa che non è visibile ai nostri occhi e alla nostra coscienza.

Paure ed ansie, che tutti noi abbiamo provato e proviamo, che condizionano la nostra vita: sia quando diventano “motore” verso la nostra evoluzione, sia quando al contrario si trasformano in un freno. Per fare un esempio banale, la paura di essere bocciato permette ad uno studente di prepararsi per un esame. La stessa paura, però, in altro individuo può tradursi in un motivo per rinunciare ad un progetto di studio, anche in modo non consapevole, ossia dicendo a se stessi “tanto in fondo non serve a nulla”. Questo esempio ci introduce verso ciò che oggi si osserva in tanti individui: la paura del futuro che porta molti soggetti a rimanere implosi nel presente.

Quindi, paure che condizionano la vita, ossia che non permettono all’individuo di evolvere verso la realizzazione piena di se stesso. Ciò che permette di trasformare l’ansia in un motore di crescita è l’idealità (cioè riferirsi ad un ideale di vita) nella quale si trova il motivo forte che ci aiuta a contenere le paure per superare le sfide del domani. La reazione di fuga porta  invece all’implosione nel presente.

Come si affrontano tali paure? Il sintomo (la paura) non va tolto perché, come si è detto,  in esso spesso c’è la chiave per una svolta della vita, ma si deve recuperarne il senso. Ossia recuperare il senso del nostro agire, che vuole dire recuperare l’idealità; il progetto che ci aiuta a reggere il peso del senso di smarrimento che accompagna molti periodi della vita, che coincidono spesso con momenti fondamentali per la piena realizzazione di sé.

Non dobbiamo quindi fermarci ad analizzare il motivo della paura, dobbiamo procedere a cercare il motivo della nostra azione/intenzione; solo così troviamo in noi stessi la forza che la paura sembra dirci mancante. Trovare in noi la forza è proprio il contrario di ciò che molto spesso molte gente  fa: cercare in una sostanza chimica la medicina per anestetizzare la paura. Il ritorno alla realtà interiore, analizzando i motivi profondi di una scelta, ci fornisce gli strumenti psicologici ed esistenziali per traversare la zona d’ombra posta davanti al nostro divenire.

                                                                                  Dott.ssa Irene Barbrun  

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Compito dell’infermiere è la somministrazione della cura, il controllo dei sintomi e la cultura all’ Educazione Sanitaria.

Roberto Pioppo

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