ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 02 maggio 2018, 18:36

Pieve di Teco: il Sindaco Alessandri tende la mano agli oppositori in vista delle elezioni comunali: "Lancio questa apertura, il paese ha bisogno di serenità" (Intervista)

"Sono disposto tenere alcune posizioni aperte per evitare scontri elettorali, che inevitabilmente lascerebbero strascichi, e per fare il bene della comunità insieme" ha dichiarato il primo cittadino a Imperianews

Pieve di Teco: il Sindaco Alessandri tende la mano agli oppositori in vista delle elezioni comunali: "Lancio questa apertura, il paese ha bisogno di serenità" (Intervista)

"Non è degli agili la corsa né dei forti la guerra, perché il tempo e il caso raggiungono ogni uomo”, cita l’Antico Testamento il Sindaco di Pieve di Teco Alessandro Alessandri per spiegare la sua personale posizione in vista delle elezioni amministrative del 10 giugno. Anche nel paese capofila della Valle Arroscia si andrà al voto e l’attuale primo cittadino si ricandiderà per il terzo mandato.

Questa volta però, dopo anni di accesi confronti, l’idea di Alessandri sarebbe quella di collaborare con gli oppositori per il bene della comunità pievese coinvolta direttamente nel progetto relativo alle Aree Interne.

Alessandri ha intenzione di ricandidarsi per il terzo mandato?
"Si. Dopo 10 anni da Sindaco sono pronto a ricandidarmi, ma visto il progetto Aree Interne attualmente in ballo, con il possibile arrivo di fondi importanti sul territorio e il momento generale economico e sociale così difficile sarebbe utile un po’ di pace e serenità. Sono dunque disposto a lasciare due, tre posizioni aperte per persone esterne alla mia compagine con l’obiettivo di evitare spiacevoli e inutili scontri elettorali".

"Ritengo – continua Alessandri – che le parole chiave di queste elezioni amministrative saranno "comunità" e "solidarietà" e che si debba superare qualsiasi conflitto di fronte a un progetto così importante. Tutti dovremo avere un po’ di buon senso lasciando da parte le liti in favore del bene del paese, giustamente in democrazia ci vuole il confronto ma negli ultimi 20 anni a Pieve quest’ultimo è stato fin troppo acceso”.

L’idea è dunque quella di presentare un’unica lista?

"Si. Ciò che dico non deve suonare come una ricerca di numeri o di persone per la lista, anzi tutt’altro quelle le ho già pronte. Non voglio nemmeno dire che mi ritiro, la mia amministrazione funziona e ha funzionato sennò non saremo qui da dieci anni.  Semplicemente ho la percezione che il paese abbia la necessità di "tirare il fiato" e di stare unito per fare il meglio possibile”.
"Sono un Sindaco che in questo momento sta attraversando il guado importante – spiega Alessandri - delle Aree Interne e si porta sulle spalle un progetto fondamentale. Ora sarebbe utile una continuità amministrativa rafforzata da idee e persone volenterose. Lo dico per il bene del paese, per tutta quella serie di rapporti che sono riuscito a creare negli anni con i funzionari di Roma, Genova ecc. Se non si fa attenzione, il rischio è quello che si perda il treno, però su questo convoglio è giusto che salgano tutti. La mia è un'apertura, che non va interpretata come una qualche debolezza ma come atto di tolleranza con la speranza di riuscire a vedere una comunità che lavora remando, per una volta, tutta dalla stessa parte.

"Chiaro che simpatie e antipatie ci saranno sempre, ma la politica è anche l’arte del compromesso. Se personalmente dovevo dimostrare qualcosa ho avuto l’occasione di farlo in questi dieci anni, oggi per concludere il mio percorso mi accorgo che Pieve di Teco ha bisogno di serenità, credo sia quella la ricetta per uscire dalle secche e dare un futuro prospero alla nostra valle. Per questo allungo la mano, per il bene del mio territorio, convinto che la politica sia fatta di confronto e si possa fare, ogni tanto, anche tutti insieme e non sempre divisi in sette o gruppi contrapposti”.

"Questa è la mia idea. Poi se sarà condivisa bene, altrimenti ognuno andrà per la sua strada, ma la mia convinzione è quella che senza litigi il paese ne guadagni e che, in questo momento storico così delicato, una comunità unita sia meglio che una divisa”.

Lorenzo Bonsignorio

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