Da storico ed esperto della storia della provincia di Imperia, Andrea Gandolfo ci ha scritto il suo parere sulle pretese ‘indipendentistiche’ del cosiddetto Principato di Seborga:
“Premetto innanzi tutto, che, al di là dell'aspetto folcloristico e turistico di tale iniziativa, tutto il complesso di argomentazioni che è stato ripetutamente addotto dai fautori dell'indipendenza del cosiddetto ‘Principato di Seborga’ non ha, sotto l'aspetto rigorosamente storico e scientifico, alcun fondamento. Basterebbe, a tale proposito, citare un solo fatto: nel gennaio 1729 i monaci di Lerino, che erano proprietari del paese e del Priorato di San Michele a Ventimiglia, cedettero ‘irrevocabilmente’ tutti i loro beni ai Savoia, per cui anche Seborga entrò a far parte dei domini del Regno di Sardegna. Tale fatto pone fine a qualsiasi discorso di presunta o fantasiosa ‘indipendenza’ legata a un inesistente ‘principato’ che, di fatto, con la cessione ai Savoia del borgo, è stato definitivamente e irrevocabilmente soppresso. È appena poi il caso di ricordare che il paese, in modo assolutamente legittimo, è entrato a far parte, successivamente, del Regno d'Italia, nel 1861, e quindi della Repubblica italiana, nel 1946, prima come Comune della provincia di Porto Maurizio, e poi, dal 1923, della provincia di Imperia. Questi sono i fatti storici inoppugnabili, il resto può essere oggetto di pura propaganda a fini turistici o folcloristici. Ma i fatti storici, assolutamente appurati e incontestabili, con buona pace dei fautori dell'indipendenza di Seborga, sono quelli che ho citato in questa breve nota storica, che spero possa aver contribuito a chiarire meglio le idee”.