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Al Direttore | 19 marzo 2018, 13:17

Sanremo: raccolta differenziata porta a porta, le considerazioni dell'ex amministratore Bruno Marra

"Se una società non è in condizione di gestire i servizi che gli sono stati affidati come si può fantasticare di affidargli altri servizi..."

Bruno Marra

Bruno Marra

“La chiamano raccolta differenziata porta a porta spinta in realtà la porta non la vede nessuno, se andate in C.so Inglesi alla fine della discesa di via Costiglioli alla sera intorno alle 18 o il mattino alle otto vi assale lo sconforto, parlo di quella zona perché ci passo mattino e sera”. A scrivere è Bruno Marra che interviene sulla situazione della raccolta dei rifiuti a Sanremo.

“Ho l’ufficio in corso Matteotti al civico n. 226 vicinissimo a Piazza Colombo – spiega Marra -, nel palazzo Ariston, praticamente di fronte a via Goffredo Mameli. Qui ho capito che il porta a porta si poteva sintetizzare in porta e porta, nel senso che prendi i tuoi rifiuti, per me soltanto carta e plastica, e li porti ad un autoveicolo che posteggia, secondo le indicazioni che mi erano stati comunicati, in piazza Borea D’Olmo.

Certo non era il porta a porta tanto declamato, ma comunque un po’ di buona volontà dei cittadini ci vuole pure, quindi per un certo numero di settimane io o la mia segretaria abbiamo raccolto la carta e la plastica e ci siamo recati, per consegnare la nostra rumenta, in Piazza Borea D’Olmo, ove abbiamo sempre trovato del personale educato e disponibile ad aiutarci nell’assolvere in nostro compito.

Dicevo che per qualche mese abbiamo fatto questo traffico perché un bel giorno, senza alcun preavviso, l’automezzo nel sito assegnato per la consegna dei rifiuti non si vede più. Penso: c’è il Festival è corretto che certi esercizi di passaggi di rumenta siano sospesi proprio di fronte all’Ariston. Il festival è finito ormai da più di un mese e dell’automezzo della rumenta non si vede neppure l’ombra. La mia segretaria telefona alla famosa AMAIE ENERGIA, società preposta alla raccolta dei rifiuti, ed ottiene più o meno questa risposta 'sì, il sito per conferire i rifiuti per voi di Corso Matteotti civico n. 226 è in P.za Borea D’Olmo, ma al confine tra Piazza Colombo e Via Matteotti è stato posto un ostacolo removibile, contro le azioni terroristiche, ma non abbiamo la chiave per aprirlo quindi non possiamo assolvere il servizio'.

Dopo qualche giorno telefono personalmente ed una cortese signorina o signora, che sia, mi ripete la stessa giustificazione. Incontro l’Amministratore Delegato di Amaie Energia al quale faccio presente la situazione, lo rincontro la domenica in Corso Matteotti e mi dice 'ho fatto presente la situazione', ma dopo oltre una dozzina di giorni nulla è cambiato.

A questo punto mi assale il, legittimo, dubbio... vuoi vedere che l’arnese che separa Piazza Colombo da Corso Matteotti, sia in realtà fisso e quella del varco apribile è stata tutta una pantomina, una delle tante fake news di questa amministrazione (si potrebbe dare un incarico ad un professionista esterno per la verifica ma il consigliere Baggioli protesterebbe). 

Intanto leggo sui mas media che il Consiglio di Amministrazione di Amaie Energia, l’Amministratore Delegato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, il direttore, l’Assessore ed il Sindaco, sono impegnati nelle trattative per affidare ad Amaie Energia la gestione dei parcheggi.

Se una società non è in condizione di gestire i servizi che gli sono stati affidati come si può fantasticare di affidargli altri servizi. Con l’attuale amministrazione, con la costituzione del circolo magico di palazzo Bellevue ed affiliati, è scomparso il concetto della libera concorrenza e dei pubblici appalti.

Ritornando a Piazza Mameli ed alla rumenta, ho pagato la tassa sui rifiuti e gli incassi sono serviti tra l’altro anche per pagare il consiglio di amministrazione, l’amministratore delegato, il Presidente e il direttore dell’ azienda ed io intendo usufruire dei servizi che mi sono dovuti.

Non intendo continuare a tenermi nell’ufficio - conclude Bruno Marra - quintali di carte e sacchi di plastica (bottiglie) per l’incapacità dei pubblici amministratori o degli amministratori di società a capitale pubblico".

Redazione

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