Un interessante spunto di riflessione è emerso a margine dell’incontro organizzato dal MoVimento 5 Stelle con gli operatori del Mercato dei Fiori di Valle Armea. Da tempo ormai si sa che la produzione locale incontra più di qualche difficoltà nell’affacciarsi su mercati internazionali che possono avvantaggiarsi con tecniche e burocrazie ben diverse da quelle del nostro Paese e, in particolare, della nostra zona. come fare, quindi, per essere competitivi?
È questa la sfida che molti operatori del settore chiedono al mondo della politica specie in cista delle elezioni del prossimo 4 marzo. La stagione 2018 sembra andare per il verso giusto specie per le produzioni tipiche della zona come il ranuncolo e l’anemone, ma persistono le problematiche di intreccio con un mercato globale che sembra sempre più giocare un campionato a parte.
In un confronto a margine dell’incontro con i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle abbiamo incontrato Cristian Biancheri, associato CIA e coltivatore della zona. Nelle sue parole ci sono le proposte e le idee per inserire il mercato locale nel sistema internazionale che potrebbe permettere alla floricoltura della zona di aprire davanti a sé nuovi orizzonti.
“Abbiamo tante richieste per il mondo della politica, siamo l’anello debole del mercato globale – ci dice Cristian Biancheri – il mercato è in mano a multinazionali che possono coltivare anche in Africa e far girare merce in tutto il mondo. Noi non abbiamo il polso del mercato globale e non abbiamo neanche un riferimento. Il Mercato dei Fiori non ha una divisione commerciale, non c’è una politica di incentivo a conferire con il mercato. Abbiamo le armi spuntate e non possiamo affiancarci al mercato globale”.
“A chi governerà chiediamo di dare una mano per affacciarci in questo mercato globale – prosegue Biancheri – noi singolarmente siamo imprese troppo piccole per organizzarci o anche per fare una sola spedizione. Sarebbe una bella idea se pubblicamente il Mercato potesse aiutarci ad affiancarci sul mercato internazionale”.