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Eventi | 14 gennaio 2018, 10:08

Alla rassegna ‘Cervo in blu… d’inchiostro’, Beatrice Masini e la magia della favola ‘Nel paese di Gattafata’ di Orsola Nemi

Nel paese di Gattafata è una favola dove a personaggi bizzarri, bambole e animali parlanti, si uniscono le leggendarie figure dei Magi, in cammino per portare omaggi a Gesù che è nato

Alla rassegna ‘Cervo in blu… d’inchiostro’, Beatrice Masini e la magia della favola ‘Nel paese di Gattafata’ di Orsola Nemi

Si è svolto ieri alle ore 17, nella splendida cornice dell’Oratorio di Santa Caterina di Cervo, l’incontro con Beatrice Masini, direttrice della casa editrice Bompiani, che ha presentato, per la prima volta a livello nazionale, la ripubblicazione, da parte della casa editrice Bompiani, della favola “Nel paese di Gattafata” di Orsola Nemi, illustrata da Sergio Ruzzier.

Il pomeriggio, allietato da intermezzi musicali della giovane pianista Kloi Malaj, è inserito nel programma della rassegna “Cervo in blu… d’inchiostro” ideata e curata da Francesca Rotta Gentile promossa dal Comune di Cervo e dall’Associazione culturale “Cunpagnia du Servu, con il patrocinio della Provincia di Imperia e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed è altresì riconosciuto come formazione docenti, presenti all'evento in gran numero.

Nel paese di Gattafata è una favola dove a personaggi bizzarri, bambole e animali parlanti, si uniscono le leggendarie figure dei Magi, in cammino per portare omaggi a Gesù che è nato.

L’autrice Orsola Nemi, pseudonimo di Flora Vezzani,  nasceva l’11 giugno 1903, a Firenze. Oggi la si definirebbe una scrittrice di nicchia, raffinata e lontana dai riflettori, ma di un’autenticità, uno stile e una profondità impareggiabili.

La scelta del nom de plume fu fatta pensando al padre, ufficiale caduto nel giorno di Sant’Orsola. Compagna, e poi moglie, dello scrittore americano Henry Furst, fu scrittrice, giornalista e traduttrice, di Flaubert, Baudelaire, Rimbaud, Saint-Simon, Chateaubriand, Chesterton. La coppia visse frequentando, anche se in modo mai eccessivo e mondano, i grandi intellettuali del secolo, inclusa la famiglia Bellonci, che del premio Strega è promotrice, ed in particolare abitarono a Cervo dal 1950 al 1952 dove, da qualche anno, si svolge Cervo ti Strega, rassegna letteraria estiva dedicata ai finalisti del Premio Strega.

La favola Nel paese della Gattafata è uscita nel 1944 con le prestigiose illustrazioni di De Chirico (un’edizione rarissima e assai costosa), ristampata perché un racconto con lo stesso passo dei classici, è una storia per bambini complessa e articolata che porta il lettore alla scoperta dell’incantato mondo di Marfisa, l’elegante gatta nera dotata di poteri magici, come quello di decorare i soffitti con brillanti stelle scese dal firmamento. Una gatta che, come tutte le gattefate che si rispettino, è dotata di parola e protagonista, insieme a tanti altri personaggi strani e sognanti, di una storia che si allarga a cerchi, nel pieno rispetto della formula narrativa che rende tali le favole: scopo, ostacolo, modi per aggirarlo, finale conciliatore.

Sono stati letti alcuni brani contenenti riflessioni dell'autrice tratti dai quaderni che il nipote di Henry Furst, Maurizio Rotta Gentile, ha conservato. Nella post-fazione del libro egli ricorda con affetto l'amore particolare di Orsola per i gatti che possedevano, ai suoi occhi, tutte le sfumature dell’animo umano: enigmatici e misteriosi, dotati di sentimenti femminei come di virili passioni, coraggiosi o malandrini, virtuosi o passionali, ma soprattutto apprezzava la loro autonomia e il fatto che fossero creature assolutamente libere e capaci di badare a se stesse.

L’uso delle favole come strumento educativo ha un’importanza essenziale nello sviluppo del bambino, ascoltando una storia i piccoli iniziano ad attivare alcune modalità caratterizzanti l’attività mentale degli esseri umani.

A livello morale e sociale leggere le favole permette di sviluppare un’intelligenza emotiva, di crescere con schemi razionali positivi e negativi e di impostare la propria vita nel rispetto e nel corretto comportamento, sia umano che professionale,  verso la comunità che ci circonda.

Spesso gli adulti non hanno sviluppato nella loro vita uno spazio verso le loro sensazioni dolorose risultando incapaci di reperire dentro se stessi risorse per la gestione delle emozioni, le favole, infatti, insegnano ad avere pazienza, ad essere empatici, ad osservarsi, ad avere coraggio, ad apprendere regole di comportamento, a capire cosa sono la correttezza, l’umiltà e la generosità.

Il prossimo appuntamento con la rassegna “Cervo in blu…d’inchiostro” è previsto per Domenica 21 gennaio  2018 alle ore 21 con il professore e cantautore Roberto Vecchioni che presenterà il suo libro “La vita che si Ama” edizioni Einaudi.                                                                                 

Gloria Crivelli

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