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Economia | 07 gennaio 2018, 11:04

La Naspi: condizioni e requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione

Tale indennità ha appunto lo scopo di proteggere i lavoratori subordinati dalle conseguenze di una perdita involontaria dell'occupazione

La Naspi: condizioni e requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione

Ai sensi del Titolo I del D.lgs. n. 22/2015 è disciplinato il funzionamento del sussidio di disoccupazione, più precisamente denominato Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASPI). Tale indennità ha appunto lo scopo di proteggere i lavoratori subordinati dalle conseguenze di una perdita involontaria dell'occupazione. Pertanto, nei casi in cui l'interruzione del rapporto lavorativo dipendesse invece da una decisione volontaria del lavoratore (dimissioni), l'intervento assistenziale dello Stato sarebbe meno giustificato, dal momento che - se così fosse - la collettività rischierebbe di dover sostenere anche le conseguenze di libere scelte personali, snaturando la logica dell’istituto.

Tuttavia, rispetto a quanto appena affermato, restano alcune eccezioni principali, rappresentate principalmente dai casi di dimissioni per giusta causa. Molto sinteticamente, tali situazioni si verificano quando il rapporto di lavoro viene pesantemente deteriorato da avvenimenti non strettamente collegabili alla volontà del lavoratore. Si pensi, ad esempio, al mancato pagamento delle retribuzioni, a condizioni di mobbing o di molestie sul lavoro, piuttosto che ad ingiustificate e notevoli variazioni delle condizioni lavorative. Allo stesso modo, ma fuori dal campo delle dimissioni per giusta causa, consentono l'accesso alla NASPI anche le dimissioni rassegnate dalla lavoratrice madre durante il periodo tutelato dalla maternità.

In linea generale, come destinatari dell'indennità di disoccupazione – salve rare ed espresse esclusioni – sono individuati i lavoratori subordinati di tutti i settori produttivi, compresi quelli assunti con contratti part-time, a tempo determinato, di apprendistato, ma anche i soci lavoratori di cooperativa e i lavoratori domestici.

Per poter accedere ai benefici della NASPI sono necessari alcuni requisiti:

• Stato di disoccupazione;

• Almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti;

• Almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono l'interruzione del rapporto.

Nel rispetto di quanto sopra precisato, l'ammontare dell'indennità di disoccupazione viene determinato usando come parametro l'imponibile previdenziale della retribuzione del lavoratore, accumulato nei 4 anni precedenti (visionabile mese per mese in busta paga). Tale cifra complessiva andrà divisa per le settimane di contribuzione e moltiplicata per 4,33. Nel caso in cui dal predetto calcolo risulti una retribuzione inferiore a € 1.195, andrà ogni mese al lavoratore al lavoratore una corrispondente quota pari al 75% del risultato. Per gli stipendi più alti invece, la parte eccedente i 1.195 € sarà conteggiata solo per il 25%, e comunque entro il massimale complessivo di 1.300 €.

Comprendendo le difficoltà di comprensione giova riportare un esempio pratico.

Lavoratore con alle spalle tre anni di lavoro:

 

Imponibile previdenziale= 60.000 € (20.000 € per anno);

÷ n. settimane di contribuzione* (52 l’anno*)= 60.000:156= 384,62;

• x 4,33= 1.665,40 (Retribuzione mensile superiore a € 1.195);

                                               A) Sino a 1.195 si considera il 75%, cioè 896,25

                                               B) La differenza tra 1.195 e 1.665,38 si considera solo per il 25%, entro il tetto dei 1.300 €. Ciò vuol dire che agli 896,25 € andranno sommati 117,60

 

•             Il totale dell'indennità sarà pari a € 1.013,85

 

Inoltre, a partire dal primo giorno del terzo mese di godimento, si prevede una riduzione graduale dell’ammontare percepito, nella misura del 3% per ogni mese successivo.

Per quanto concerne invece la durata della copertura economica offerta dalla NASPI, anche in questo caso è necessario fare riferimento ai 4 anni che precedono lo stato di disoccupazione. In particolare, si stabilisce che l’indennità venga corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nel quadriennio precedente. Ad esempio, ipotizzando una contribuzione ininterrotta per quattro anni, la Naspi avrà una durata massima di due anni (52 settimane all’anno x 4 = 208; 208 : 2 = 104, equivalenti appunto al n. di settimane contenute in 2 anni).

Infine, pare opportuno precisare che per accedere alla Naspi, fermo il possesso dei requisiti menzionati, è necessario inoltrare la domanda presso l’INPS, in via esclusivamente telematica, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro (preferibilmente tramite un patronato o professionisti abilitati).

Edoardo Crespi

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