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Politica | 17 dicembre 2017, 18:21

Imperia: giovedì prossimo Consiglio comunale con una pratica del Pd, il Sindaco Capacci sempre in bilico

La crisi rimane e molti esponenti politici pesano che il Sindaco dovrebbe prenderne atto. Dal fronte opposto, però, non si parla di passaggi legati alla caduta di Capacci: sue dimissioni, mozione di sfiducia o la presentazione di 17 firme di altrettanti consiglieri da un Notaio.

Imperia: giovedì prossimo Consiglio comunale con una pratica del Pd, il Sindaco Capacci sempre in bilico

Viaggia sempre sul filo del rasoio l’Amministrazione comunale di Imperia, in attesa del prossimo Consiglio comunale fissato per giovedì prossimo. All’ordine del giorno ci sono 3 pratiche, una delle quali presentata da Forza Italia sulla crisi amministrativa ed una dal Sindaco, nella quale si chiede di discutere sull’acqua pubblica. Entrambe non prevedono però votazioni o approvazioni di vario genere.

La terza, invece, è stata presentata dal Partito Democratico, che chiede al Sindaco di farsi promotore dell’acqua pubblica ed il ritiro della richiesta di commissariamento del piano idrico d’ambito. E forse questa la pratica più interessante dell’assise, anche in funzione di quella che sarà la votazione finale. Nel caso in cui la pratica passasse (visto che il Pd ha confermato di porsi in opposizione) si andrebbe a proporre nuovamente la situazione di ‘minoranza’ del Sindaco.

Al momento la situazione imperiese vive un empasse, nel quale non si vedono sviluppi per portare avanti l’Amministrazione ma nemmeno la volontà dei Consiglieri di chiedere le dimissioni del Sindaco o, addirittura, portare in assise la mozione di sfiducia per far cadere il primo cittadino. Quello che è certo che, al momento Capacci è senza una maggioranza ed ai più non è chiaro se sia meglio un Sindaco che governa senza il supporto del Consiglio, oppure un Commissario che si occupa della normale amministrazione.

Giovedì prossimo non sembrano previsti ‘scossoni’, visto che le pratiche in discussioni non sembrano particolarmente calde. La crisi rimane e molti esponenti politici pesano che il Sindaco dovrebbe prenderne atto. Dal fronte opposto, però, non si parla di passaggi legati alla caduta di Capacci: sue dimissioni, mozione di sfiducia o la presentazione di 17 firme di altrettanti consiglieri da un Notaio. Rimane l’attesa per il Consiglio di giovedì, che potrebbe far capire che il primo cittadino ha ancora una maggioranza o meno.

Carlo Alessi

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