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Al Direttore | 23 novembre 2017, 12:53

1920, Sanremo capitale del mondo. Il racconto storico del lettore Pierluigi Casalino

"In quei pochi giorni di aprile del 1920 il Ponente ligure, con al centro Sanremo, finì per rispecchiare l'Europa e il mondo intero..."

1920, Sanremo capitale del mondo. Il racconto storico del lettore Pierluigi Casalino

"Il summit diplomatico di Sanremo fu uno dei tanti incontri, successivi alla prima guerra mondiale, che avrebbero dovuto sistemare le questioni emerse dopo il conflitto; soprattutto si doveva assegnare un destino agli ex possedimenti ottomani nel Vicino Oriente. In quei pochi giorni di aprile del 1920 il Ponente ligure, con al centro Sanremo, finì per rispecchiare l'Europa e il mondo intero, considerato che alcune delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale detenevano imperi assai vasti in tutti i continenti e tenuto conto anche del fatto che erano presenti ai lavori pure gli americani e i giapponesi. .Nonostante la decisione isolazionista di Washington, infatti, gli americani erano rimasti assai attenti alle sorti del Vecchio Continente, ricordando che il loro generale Pershing aveva accettato a malincuore la cessazione delle ostilità, avendo in programma di raggiungere Berlino.

L'occasione sanremese forniva all'Italia, dal canto suo, la possibilità di riaffermare il ruolo di potenza vincitrice, di fare sentire la propria voce non solo per difendere gli interessi territoriali. A tale proposito, secondo il premier italiano Nitti, d'accordo con gli inglesi e l'opposizione francese, le potenze vincitrici dovevano mostrare nei confronti degli sconfitti una posizione flessibile per evitare l'aumento delle tensioni e il malessere sociale in Europa, oltre che causare nuovi conflitti. A Sanremo si lavorò certamente per la pace, ma, come avviene sempre in queste circostanze, vennero sparsi i semi di incomprensioni e di guerre future: l'atteggiamento di Gran Bretagna e Francia, che, all'insaputa dell'Italia,  Paese ospitante della Conferenza, si accordarono in quei giorni segretamente per la spartizione delle materie prime nei territori del disciolto Impero ottomano, confermò tale indirizzo. Sulla stessa questione adriatica l'Italia uscì insoddisfatta dalla conferenza, nonostante gli echi dell'avventura fiumana e la propaganda di Mussolini, al quale fu vietato di prendere alloggio nella città matuziana durante i lavori del vertice internazionale. La scelta di sanremo, località balneare della Riviera ligure, da parte del governo italiano, venne poi dal tentativo delle autorità di far recuperare terreno agli operatori turistici della zona, dopo il varo di una legge che aveva vietato il gioco d'azzardo: provvedimento, che, dopo la crisi provocata dalla guerra, aveva suscitato grande malumore a Sanremo, per la fuga della locale colonia straniera verso Montecarlo e Nizza dove il gioco era permesso e regolato per legge. La presenza a Sanremo di così importanti delegazioni, ma anche dei rappresentanti dei popoli affrancatisi dagli ex imperi europei, comportò da parte del Ministero dell'Interno una severa organizzazione della sicurezza nella Città dei Fiori e dintorni: non a caso, per risolvere gli spinosi problemi connessi allo svolgimento della Conferenza, la Pubblica Sicurezza dispose l'apertura di due uffici preposti alla vigilanza dell'ordine e della sicurezza.

La Conferenza si svolse nella splendida cornice del Castello Devachan, edificio costruito tra il 1905 e il 1908 ed appartenuto ad un nobile inglese. L'attualità di quella conferenza, che fece di Sanremo la capitale del mondo e in cui si inventò, come si suol dire, il Medio Oriente che conosciamo, richiede ancora oggi l'esigenza di dover rinnovare una seconda edizione di quell'incontro internazionale, per sanare le nuove profonde ferite che quella regione a noi vicina ha riportato in questi ultimi anni. Su queste argomenti storici che coinvolgono Sanremo invito l'autorevole professor Gandolfo a rinnovare su Sanremonews le sue sempre preziose considerazioni.

Pierluigi Casalino"
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Redazione

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