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Politica | 15 novembre 2017, 16:26

Istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua. Intervista all'Assessore De Bonis: "Sono molto dispiaciuto, non si aiuta un debitore dandogli la stricnina"

"Noi questo atteggiamento da parte di Amat lo vediamo più un karakiri che un tentativo di salvare le sorti della società, anche perché la stessa Amat, che mi risulta essere più esposta, a cascata potrebbe subire le stesse sorti"

Istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua. Intervista all'Assessore De Bonis: "Sono molto dispiaciuto, non si aiuta un debitore dandogli la stricnina"

Non si capacita della decisione di Amat di presentare un’istanza di fallimento nei confronti di Rivieracqua. A poco meno di ventiquattro ore dalla riunione di giunta che dovrebbe dare il via libera definitivo del passaggio del depuratore alla società presieduta da Massimo Donzella, l’Assessore all’Ambiente Giuseppe De Bonis, membro della giunta Capacci in quota Pd, non nasconde il dispiacere per quanto sta avvenendo in questi giorni, a cominciare dalla lettura dell’istanza di fallimento del Sindaco Carlo Capacci poco prima dell’inizio del Consiglio Comunale di lunedì scorso.

De Bonis è uomo di partito, la cui linea è da sempre quella di spingere per l’affidamento dell’acquedotto a Rivieracqua, società pubblica nei mesi scorsi al centro della bufera per un’inchiesta della Procura che indaga su presunti concorsi truccati al suo interno.

Tra lui e il Sindaco Capacci sulla vicenda non corre buon sangue. Il primo cittadino non ha infatti mai visto di buon occhio l’ingresso di Rivieracqua nella gestione dell’acquedotto. Domani la riunione di giunta potrebbe infatti riservare sorprese che a loro volta potrebbero portare anche alla caduta dell’amministrazione.

Io sono ancora fiducioso perché la convenzione sul depuratore passi. - spiega De Bonis a Sanremo News – Noi questo atteggiamento da parte di Amat lo vediamo più un karakiri che un tentativo di salvare le sorti della società, anche perché la stessa Amat, che mi risulta essere più esposta, a cascata potrebbe subire le stesse sorti”.

Nel cda di Amat siedono il segretario provinciale Pietro Mannoni, assente alla votazione, e l’ex segretario cittadino Andreina Puccioni, che ha invece votato l’istanza di fallimento. Come l’ha presa?

Sono dispiaciuto, come penso tutto il partito. Noi nulla c’entriamo con l’atteggiamento di voler demonizzare Rivieracqua. Ricordo che il partito, e in particolare il sottoscritto, si era già fatto promotore, precedentemente, per dirimere una situazione tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, in cui Amat fece già una ingiunzione di pagamento nei confronti di Rivieracqua e io riuscii politicamente, insieme al partito, di farli mettere al tavolo e fargli ritirare l’ingiunzione arrivando alla cosa che io avevo auspicato, ovvero un piano di rientro concordato che poi è stato tranquillamente portato avanti. Oggi la cosa strana è che si è potuto fare allora per un importo che era sicuramente superiore al milione e mezzo di adesso, non capisco come mai questo tipo di approccio non si sia fatto, o non si sia voluto fare, prima di arrivare a un’istanza di fallimento che è l’estrema ratio, anche perché mio nonno mi ha sempre insegnato che se sono creditore, devo augurare lunga vita al mio debitore, perché devo prendere i soldi, e non 'aiutarlo' dandogli la stricnina”.

Se domani non dovesse passare la pratica che conseguenze ci sarebbero per la maggioranza?

A quello ci penserà il partito nella riunione di domani sera, durante la quale riferiremo di cosa sarà accaduto in giunta. Le decisioni le rimettiamo al partito”.

Lei sarebbe pronto a dimettersi?

Io seguo le indicazioni del partito, io non viaggio da solo. Grazie a dio ho un partito e ne sono fiero, per cui non viaggio a briglie sciolte. Ritengo di essere una persona con dei principi, ho un pensiero politico che è quello del Pd che io rispetto, ma non sono una persona lobotomizzata, che non fa le cose a comando. Tuttavia, democraticamente partecipo alle assemblee, dove esce per maggioranza una risoluzione a un problema, che io perseguo in maniera acritica”. 

Francesco Li Noce

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