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Sanremo Ospedaletti | 29 ottobre 2017, 13:14

Sanremo: due giornalisti in cammino sulla Via Francigena, "Un modo alternativo per riscoprire la nostra Italia"

“Anche qui in Liguria abbiamo un paesaggio unico che tanti pellegrini, camminatori e amanti del trekking adorano. Pensiamo alla Via della Costa o a Sentiero Liguria, ponte tra la Via Francigena e il versante Francese verso Santiago”.

Sanremo: due giornalisti in cammino sulla Via Francigena, "Un modo alternativo per riscoprire la nostra Italia"

Dopo l’esperienza indimenticabile fino a Santiago de Compostela nel 2014, Silvia Iuliano e Stefano Michero si sono rimessi in cammino. Ad ottobre i due giornalisti sanremesi hanno percorso a passo lento un pezzo d’Italia lungo la Via Francigena.

Due settimane con lo zaino in spalla tra Toscana e Lazio, da Siena fino alla meta finale: Roma. “Abbiamo deciso di rimettere i panni del pellegrino, questa volta rimanendo in Italia - spiegano i giornalisti - Eravamo molto curiosi di scoprire a piedi un tratto della nostra penisola”.

La Via Francigena parte da Canterbury in Inghilterra e ripercorre l’antico itinerario segnato dall’arcivescovo Sigerico al suo ritorno da Roma nel 990 D.C. Un cammino europeo senza confini lungo un fascio di vie antiche che univano le tre mete di pellegrinaggio: Santiago, Roma e Gerusalemme.

In Italia questo itinerario attraversa oltre mille chilometri, dal Gran San Bernardo in Valle D’Aosta, proseguendo lungo i borghi e i paesaggi di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio e poi ancora verso le Vie Francigene del Sud.

“Volevamo vedere la nostra nazione da un punto di vista unico, quello di chi va a piedi e si immerge nel territorio, nelle tradizioni e nell’accoglienza di un posto”.

LA PARTENZA DA SIENA
(Nel video condiviso sui social dell'Associazione Europea delle Vie Francigene)



L'ARRIVO A ROMA 
(Nel video condiviso sui social dell'Associazione Europea delle Vie Francigene)






In 13 giorni di cammino e molti chilometri sotto le scarpe, i due pellegrini sanremesi hanno potuto scoprire il paesaggio lunare senese, la Val d’Orcia, il lago di Bolsena, la natura della Tuscia fino alle campagne romane. La sosta, ogni sera in un luogo diverso tra ostelli a donativo, parrocchiali e accoglienza privata ha regalato tante conoscenze ed emozioni. 

Sulla strada, insieme a loro, i pellegrini di diverse nazionalità, dalla coppia di pensionati canadesi a piedi da Losanna fino a Roma, ai giovani tedeschi per la prima volta in Italia. Un crocevia di storie e umanità che da sempre accompagna ogni forma di pellegrinaggio, si ripete nei passi dei viandanti moderni in giro per i cammini d’Europa.

“Sapevamo che sarebbe stato diverso dall’esperienza sul cammino francese di Santiago, preso d’assalto e ormai molto commerciale. - sottolineano - La Via Francigena ha ancora molta strada da fare ma regala un’esperienza più forte, a volte più dura ma ne vale la pena. Questo cammino è tutto da scoprire”.

Grazie al lavoro di associazioni, amministratori, volontari e appassionati la Via Francigena è ben segnalata e con il passare del tempo stanno aumentando le strutture di accoglienza pellegrina, oltre all’offerta privata già esistente. “Poter camminare per ore immersi nella natura, lungo strade bianche sterrate, in mezzo alle campagne, tra i pascoli e piccoli borghi è qualcosa di raro e autentico - confermano - l’Italia con i suoi cammini è davvero unica e merita di essere conosciuta a piedi o in bicicletta”.

Un andare lento, sostenibile che da qualche anno sta prendendo piede anche nel nostro Paese. Accanto alla classica vacanza, sempre più persone di tutte le età e provenienze decidono di mettersi in cammino. “E’ un’esperienza umana che va vissuta almeno una volta - confermano i due pellegrini -  e poi non se ne può più fare a meno. Alla fine, con la nostra credenziale  (documento di riconoscimento del pellegrino ndr) ce l’abbiamo fatta e siamo arrivati a Roma dove abbiamo ritirato il “Testimonium”, l’equivalente della Compostela. È stata una grande emozione entrare a San Pietro. Vedere il cupolone da Monte Mario è qualcosa di unico - ricordano - quando arrivi finisce tutto ma il cammino rimane nel cuore di ogni pellegrino”.

I due giornalisti si stanno infatti adoperando affinché questo spirito del Cammino e del viaggio lento venga conosciuto anche nella nostra provincia.Anche qui in Liguria abbiamo un paesaggio unico che tanti pellegrini, camminatori e amanti del trekking adorano. La pista ciclabile è già un esempio di mobilità sostenibile ma ci sono tutti i sentieri e soprattutto itinerari da sfruttare. Pensiamo alla Via della Costa o a Sentiero Liguria, ponte tra la Via Francigena e il versante francese verso Santiago”. Non resta dunque che rispolverare zaino e scarponi e mettersi in cammino per riscoprire la nostra Italia.

Redazione

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