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Attualità | 24 ottobre 2017, 12:52

Imperia: la Croce Bianca rischia di rimanere senza sede. Ecco gli ultimi scenari dopo la disdetta del contratto d'affitto. E intanto nasce l'interesse della politica

L’ideale sarebbe rimanere nell’attuale sede, magari acquistandola, o riuscendo a strappare un contratto d’affitto più vantaggioso. Lo scoglio da superare è chi in questo momento ha in mano la gestione dell’immobile. Dopo la riforma, gli immobili sono passati a Enti Strumentali Croce Rossa di Roma, un ente statale che in questo momento non mostra interesse a intavolare una trattativa

Imperia: la Croce Bianca rischia di rimanere senza sede. Ecco gli ultimi scenari dopo la disdetta del contratto d'affitto. E intanto nasce l'interesse della politica

La vicenda sulla disdetta del contratto di locazione e il conseguente rischio per la Croce Bianca di Imperia di rimanere senza la storica sede di piazza Roma (Leggi QUI) sta mobilitando i vertici della pubblica assistenza, a cominciare dal presidente, Roberto Trincheri, che da diverso tempo ha iniziato, insieme ai soci, a studiare alcune soluzioni che potrebbero risolvere l’intricata situazione.

L’ideale sarebbe rimanere nell’attuale sede, magari acquistandola, o riuscendo a strappare un contratto d’affitto più vantaggioso. Lo scoglio da superare è chi in questo momento ha in mano la gestione dell’immobile. Dopo la riforma, gli immobili sono passati a Enti Strumentali Croce Rossa di Roma, un ente statale che in questo momento non mostra interesse a intavolare una trattativa.

Dal momento in cui c’è stata la riforma della Croce Rossa – spiega il presidente della Croce Bianca a Sanremo News – ci siamo mossi perché sapevamo che il nostro contratto sarebbe andato a scadenza a breve. Abbiamo provato a contattare diversi uffici e siamo riusciti a parlare con una persona che si occupa della gestione di questi immobili che però ci ha detto che l’ente in questo momento è in fase di censimento delle proprietà a livello nazionale, per cui nemmeno loro avevano bene idea di cosa fare con la nostra sede”.

Nel frattempo, anche tramite l’ufficio legale, la Croce Bianca ha inviato alla Croce Rossa due pec con proposte di acquisto dell’immobile, a cui però non sono mai arrivate risposte. “Non sappiamo materialmente con chi dover parlare”, continua Trincheri.

L’immobilismo dell’ente potrebbe essere sbloccato dall’interessamento avanzato nelle ultime ore dalla politica, in particolare dalla Regione che, tramite gli assessori Sonia Viale, vice presidente e assessore alla Sanità, e Marco Scajola, assessore all’Urbanistica, hanno contattato Trincheri per studiare una soluzione.

Un’altra ipotesi sarebbe quella di trovare una nuova sede che la Croce Bianca vorrebbe provare ad acquistare per questioni di bilancio. L’immobile di proprietà, una volta terminato di pagare il mutuo, resterebbe nella disponibilità della pubblica assistenza e si configurerebbe così un attivo, anziché il passivo di bilancio da circa 30 mila euro annui attuali spesi per l’affitto.

Tra gli immobili in valutazione l’ex sede dell’Igiene, che l’Asl ha abbandonato per trasferire gli uffici nel nuovo palasalute aperto da alcune settimane in via Acquarone. La proprietà dello stabile, che al suo interno ospita vari uffici, tra cui quello dell’Arpal, è della Provincia, che non lo ha però inserito nel piano delle alienazioni.

L’idea è nata durante una delle ultime riunioni. – spiega Trincheri – Sappiamo che lo stabile resterà vuoto dopo che l’Asl è andata via”.

La Provincia potrebbe però approfittare di essere tornata in possesso dell’immobile per trasferirvi la sede di uno degli istituti scolastici che in questo momento vivono situazioni di emergenza proprio per la mancanza di uno spazio, come il liceo classico, costretto a emigrare nelle Terre Bianche, ospite dello scientifico. Un’altra ipotesi riguarda l’ex deposito dei giornali alla vecchia stazione di Porto Maurizio.

Anche quell’ipotesi è stata presa in considerazione. – continua Trincheri - Sia il palazzo dell’Igiene che l’ex deposito avrebbero lo spazio necessario per il parco mezzi composto da circa quindici tra ambulanze e autovetture. Inoltre entrambi gli stabili ci consentirebbero di rispettare il limite imposto di intervento a Porto Maurizio, per cui siamo vincolati localmente anche nella ricerca di una sede. In questo caso la proprietà dovrebbe essere di Rfi con cui proveremo a parlare prossimamente”.  

Francesco Li Noce

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