Parte dal centro storico di Ventimiglia la visita dei due inviati del New York Times che hanno fatto tappa a Ponente per raccontare le bellezze e i segreti della Riviera. Zone che ormai non hanno più segreti per i turisti del Nord Italia o francesi, ma che devono ancora essere scoperte dai viaggiatori di altri continenti. Ed ecco che, quindi, assume ancor più importanza la recensione pubblicata ieri dal New York Times.
Cibo, clima, spiagge, centri storici, tutti i fattori che fanno della nostra provincia una meta amata anche oltreoceano. Ventimiglia, Sanremo, Imperia…il giornalista del New York Times le definisce come “le città che hanno ispirato il termine ‘Riviera”. L’essenza pura della Liguria, l’immagine di una regione che, sempre secondo il giornale americano, “non ha niente da invidiare a Saint Tropez, a Cannes o anche alle Cinque Terre o alla costa di Amalfi”.
Uno spicchio di terra tra mare e monti che fa del buon cibo una bandiera e questo gli americani l’hanno notato subito. Siamo una sorta di manifesto dello “slow food”. E, agli occhi degli statunitensi, anche la tanto criticata capacità ricettiva della zona appare diversa, molto accogliente e pronta a mettere in mostra le bellezze e le tipicità del territorio. C’è poi la storia, alla quale noi siamo forse abituati ma che, per un americano, può essere davvero sorprendente. I nostri borghi con i loro centri storici raccontano della Liguria che fu, delle vicende di secoli fa. E questo non passa certo inosservato.
La Liguria è una perla del turismo e il mondo sta iniziando a scoprirla.