Il filatoio di Caraglio incontra l'arte e la moda

Attirata dall'inaugurazione dell'installazione dell'artista francese Jèrèmy Gobè, avvenuta il 10 settembre nelle sale del noto setificio piemontese, mi sono ritrovata a vagare per le sale di questo edificio d'epoca fino ad arrivare alla mostra Y kimono NOW, esposizione vibrante e intensa di 100 kimono, appartenenti ad una più ampia collezione di 800 kimono di Nancy Stetson Martin, artista e textile designer americana. Rapita dall'atmosfera sognante e fantastica della mostra, mi sono imbattuta in questa frase che mi ha fatto riflettere:

"La luna non rimane perfettamente rotonda nemmeno per breve tempo, subito comincia a calare. Nel corso di una sola notte L'uomo che non bada a queste cose può anche non vedere un grande cambiamento".

Mi capita di assistere a trasformazioni improbabili sotto gli occhi attoniti di vicini e amici, spesso sottovalutati dai diretti interessati. Donne che cambiano taglio e colore di capelli, passano da un look trasandato o sportivo ad outfit glam e fashion sotto gli occhi di mariti distratti e sbadati.

Quando pensiamo a cosa indossare, crediamo sia a qualcosa di semplice e superficiale, dimenticando che ciò che scegliamo è espressione in superficie di ciò che siamo in profondità. Il cambiamento radicale di look, spesso nasconde una trasformazione della persona che ha attuato questo cambio di stile.

Qualsiasi commesso d'abbigliamento sa che la persona che si rivolge a lui nel tentativo di fare un cambiamento estremo sta modificando anche parte della sua vita; magari ha ricevuto una promozione, un nuovo lavoro, o ha incontrato un nuovo amore o si separa.

Ciò che indossiamo diventa così comunicazione. Allo stesso modo il kimono attraverso le sue specifiche caratteristiche fatte di colori e di design, esprime un vero e proprio racconto dalle origini antiche e dai significati profondi. La scelta del decoro sul kimono dipende da esigenze estetiche e sociali.

Il kimono con la sua forma bidimensionale e simmetrica, serve da cornice al decoro che viene letto non dalla parte anteriore ma da quella posteriore. In questo modo questa particolare veste si anima di significati, rappresenta una sorta di linguaggio simbolico composto di elementi naturali, culturali, letterari, tradizionali, religiosi. La funzione silente della texture e dei ricami non è quella di abbellire ma di comunicare, in modo simile all'ideogramma, in oriente l'atto di decorare racchiude una funzione simbolica e il decoro "parla".

Le immagini, i motivi e gli infiniti dettagli del kimono hanno infatti diversi livelli di significato: età, status, salute, professione, virtù, cultura, caratteristiche di chi lo indossa, ma anche l'occasione d'uso e la stagione.

Il kimono ha una costruzione modellistica semplicissima, ottenuto mediante l'unione di pezzi di tessuto rettangolari (le cui misure rispecchiano la larghezza dei telai), è quindi facile da tagliare, cucire, disfare e conservare, interamente realizzato a mano è prezioso al punto di essere tramandato di generazione in generazione. Cucito con il punto più semplice di tutti, quello da imbastitura, può sembrare apparentemente un capo semplice, ma per apprezzare tutta la sua bellezza e la sua essenza va osservato in movimento, questo gli permette di rivelare i colori e i disegni che nasconde. Le fodere interne sono spesso altrettanto o addirittura più preziose della parte esterna e simboleggiano l'animo della donna, che è la parte più bella ma nascosta.

Il fascino della donna che lo indossa emerge nel mistero del non mostrato, nella grazia dei movimenti e nel manifestarsi lentamente attraverso la propria individualità. 

"Nelle grandi cose, gli uomini si mostrano come conviene loro mostrarsi; nelle piccole, come sono."

(Nicolas de Chamfort)

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