“Nel marzo-aprile 1831, come riporta la Gazzetta di Genova del tempo, si susseguirono anche a Sanremo le notizie sulla salute de re Carlo Felice, dal suo aggravarsi al suo effimero miglioramento e infine al suo definitivo peggioramento con il decesso del sovrano (il 26 aprile successivo) così amato soprattutto nel Ponente ligure fino a Nizza, dove addirittura era osannato. Un decesso accompagnato dal diffuso sentimento di cordoglio e dalle preghiere incessanti in suffragio della sua anima. A Sanremo Carlo Felice era ricordato specialmente per la sua opera di riorganizzazione amministrativa della città matuziana e del suo circondario.
Sempre la Gazzetta di Genova, nei suoi numeri di giugno del medesimo anno riportano pure le notizie di un terremoto disastroso che aveva iniziato ad interessare dal 26 maggio, particolarmente Sanremo e Taggia, il Ponente sulla linea Saorgio Taggia con vittime e danni, oltre che con fenomeni di arrossamento dell'acqua (ad Arma e Castellaro, specialmente, e nell'entroterra fino ai confini orientali della provincia di Nizza. che appunto comprendeva anche la futura Città dei Fiori e arrivava fino a capo Cervo-Rollo) e problematiche persino in mare a causa del movimento tellurico riguardanti la stabilità della navigazione marittima. A Sanremo, data la sua posizione nel settore dei traffici per mare, era raggiunta da notizie preoccupanti circa il dilagare del colera in Siria, a Baghdad e in Persia. I referenti sanremesi nelle terre del Vicino Oriente erano assai informati della situazione e mettevano in guardia sulle conseguenze dell'epidemia nel Ponente ligure.
Pierluigi Casalino”.
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