- 03 settembre 2017, 13:30

Sanremo: vita a bordo di una nave da crociera, intervista a Riccardo Cassini “Per 27 volte ho ammirato la mia città...senza poterla toccare"

Il ritorno alle origini è un momento molto atteso per chi lavora all’estero, ma quando a farlo è un sanremese imbarcato sulle navi da crociera, l’emozione è ancora più grande. Lo sa bene, Riccardo Cassini, professionista del mondo televisivo.

Riccardo Cassini

Riccardo Cassini

Per la ventisettesima volta sono passato con la Costa Diadema davanti a Sanremo e sono stato il solito quarto d’ora a guardarla da qui. Sabato prossimo farò il contrario, guarderò la nave dal molo vecchio e sarò felice di essere tornato a casa”. 

Il ritorno alle origini è un momento molto atteso per chi lavora all’estero, ma quando a farlo è un sanremese imbarcato sulle navi da crociera, l’emozione è ancora più grande. Lo sa bene, Riccardo Cassini, professionista del mondo televisivo. Lui, Sanremo, l’ha potuta ammirare e desiderare da una prospettiva unica: il mare.

Regista e montatore dal 1981 con anni di servizio a Telearcobaleno, a Montecarlo e a Primocanale, Cassini nel 2013 ha iniziato una nuova avventura lavorativa come Tv Director per la compagnia di navigazione italiana Costa Crociere. Una scelta di vita che lo ha portato in giro per il mondo, dall’Europa ai Caraibi, restando lontano da casa per diversi mesi.

Sono partito per la prima volta il 16 luglio 2014 a bordo di Costa Magica. L’itinerario era quello con partenza da Venezia e destinazione Istanbul  - ci racconta -  il primo mese ero entusiasta, poi il secondo mese sono entrato in crisi. Era una vita completamente diversa ma non volevo arrendermi. Il mio amico e capo tecnico di allora, Rosario Di Donna, mi disse: 'Se riesci ad imbarcarti una seconda volta non te ne vai più'. Così è stato, aveva ragione. Credo infatti che con questo lavoro andrò in pensione”.

Dopo la prima esperienza durata 4 mesi e mezzo, a gennaio 2015 Cassini è ripartito alla volta della Repubblica Domenicana, dove lo attendeva una nuova ‘missione’. Da allora non si è più fermato, o quasi, tranne che per i mesi di sosta nella sua Sanremo. “Posso dire di aver fatto ben 5 attraversate dell’Oceano. In questi ultimi mesi ho lavorato sulla Costa Diadema, la nave ammiraglia della flotta. La più bella e anche la più impegnativa – conferma con orgoglio Cassini - La settimana prima che sbarcassi, abbiamo fatto il record di nave battente bandiera europea con il maggior numero di persone a bordo (6mila 600 tra passeggeri ed equipaggio)”.

Come tutti i lavori, anche quello su una nave ha i suoi pro e contro, come li hai vissuti? “Il pregio di lavorare per Costa è quello di farlo per una nave italiana e per noi italiani ha la sua importanza – aggiunge il regista sanremese – il mio è un ruolo particolare, mi occupo di tutto ciò che è video a bordo, della musica d’ambiente e sono di supporto agli spettacoli di teatro. L’aspetto positivo è che lavori con persone che arrivano da tutto il mondo con diversi ruoli, in un confronto quotidiano che ti apre la mente. E’ una vita in condivisione e stringi amicizie intercontinentali. Il bello è che non sei mai da solo, il brutto è che non sei mai da solo. Ma è un’esperienza di vita che consiglio a tutti, specie ai giovani”.

E poi c’è la distanza da casa. Che sensazione si prova a vedere la propria città dal mare così tante volte senza poter mai sbarcare? “Con l’ultimo contratto sono stato 189 giorni a bordo della Costa Diadema nel Mediterraneo occidentale. Sono passato 27 volte davanti a Sanremo e ad agosto ho scritto un post nostalgico su Facebook. Mi rendo conto che la mia, forse, è una prospettiva distorta della realtà perché non ne vivo i problemi, ma vedere la città dal mare è sempre uno spettacolo e adesso che sono qui, me la godo”.

Descrivici quel momento:Quando la visuale è tersa riesci a distinguere anche le strade o vedere i fanali delle macchine. Passavamo ogni sabato sera tra le 20.30 e le 21, a velocità ridotta e costringevo i miei colleghi a stare lì, mostrando a loro dove abito. Chiamavo qualcuno che dalla terra ferma, mi diceva “Eccoti – oppure - sei già passato!” Quando sono sbarcato l’ultima volta sono andato io sul molo e ho guardato la Diadema passare”.

Come nel lieto fine di un romanzo, il post scritto da Riccardo Cassini dedicato alla sua città terminava cosi: “Lo so, ci saranno tanti problemi, ma il problema più grande per me è stato quello di poterla vedere per 27 volte e non poterla ‘toccare'".

Silvia Iuliano

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