Non nasconde l’amarezza sul burrascoso rapporto politico, con lo zio. L’Assessore Regionale Marco Scajola affida a Sanremo News una serie di riflessioni che fanno seguito all’articolo riportato sul Corriere della Sera ieri mattina (Leggi QUI) in cui si parla delle due facce all’interno del centro destra ligure, quella legata all’ex Ministro e alla sua idea che vede un centro destra diviso tra centristi e non e quella del cosiddetto “Modello Liguria”, che vede Forza Italia alleata e compatta con tutto il centro destra, modello di cui Marco è fieramente rappresentante della giunta regionale guidata da Giovanni Toti.
Al Corriere della Sera, Claudio Scajola ha dichiarato di aver smesso di dare consigli al nipote “Tanto è inutile, non mi ascolta”. Questa e altre frasi recano dispiacere a Marco poiché le ritiene ingiuste.
“Mi amareggia – dichiara Marco Scajola a Sanremo News - che ogni volta che Claudio Scajola debba parlare di me, e vedo che recentemente lo fa spesso, non riconosca mai le cose importanti che ho fatto come amministratore e come politico, e questo lo ritengo ingiusto, oltre a crearmi molta amarezza personale".
“Comunque - continua - vado avanti perché so, e la gente tutta me lo riconosce, che sto lavorando innanzitutto per risolvere i tanti problemi della Liguria, problemi che hanno messo in ginocchio tante imprese e tante famiglie, e sono anche convinto che il mio operare politico sia nell’interesse del centro destra, che unito, compatto, anche rinnovato, sia vincente come è accaduto alle regionali, alle elezioni di Genova, Savona, Spezia, Diano Marina e Taggia. E credo che questo sia quello che la gente vuole”.
“Non serve a nessuno alimentare polemiche, spero che queste finiscano presto, poiché sono la principale causa dell'allontanamento dei cittadini dalla politica, invece, sarebbe più utile lavorare tutti insieme per fare in modo che Forza Italia recuperi i voti persi che sono andati ad altri partiti, voti persi, a mio avviso, a causa di scelte sbagliate e mai condivise, e perché altri hanno avuto il coraggio di rinnovarsi e di andare avanti. Con Giovanni Toti e tanti competenti amministratori locali stiamo facendo proprio questo, e non contro qualcuno, ma semmai nell'interesse di tutti e soprattutto per dare risposte amministrative, concrete, ai cittadini che le chiedono e che sono stufi dei teatrini della vecchia politica."
L’Assessore ci tiene a sottolineare di essere per un centro destra unito, con la presenza dello zio, di cui conserva la stima.
“Voglio ribadire con chiarezza (vorrei darlo per ovvio e scontato ma ci tengo a precisarlo) che nei confronti di mio zio Claudio Scajola ho un grandissimo affetto, e anche una grandissima stima per il politico e l’amministratore. Ha fatto grandi cose per il territorio quando era Ministro, e proprio per questo mi aspetto da lui maggiore volontà nell’unire e non nel dividere il centro destra moderato che noi rappresentiamo. Bisogna accantonare personalismi e pensare tutti insieme, ma veramente, agli interessi della nostra comunità che vive un profondo disagio sociale ed economico”.
Marco Scajola interviene anche sulla rivalità tra lo zio Claudio e il presidente della Regione Giovanni Toti.
“Mi dispiace che mio zio fatichi a riconoscere a Giovanni Toti i meriti nell’aver rilanciato in Liguria un modello di centro destra omogeneo, credibile e vincente. Toti è il futuro, persona capace e intelligente e il suo grande lavoro sta portando risultati concreti per la Liguria e per il centro destra, assurdo non riconoscerlo.
Serve unità e come ha sempre detto mio zio Claudio, in ogni momento storico bisogna insieme saper decidere quali sono le persone che in quel momento debbano stare in campo, in panchina oppure in tribuna, sapendo che tutte, al di là del ruolo momentaneo, fanno parte della stessa squadra e per la stessa squadra devono lottare e faticare. Sono sicuro comunque che mio zio continuerà a darmi buoni consigli, intesi come tali e non come ordini e da psicologo, sono più abituato ad ascoltare piuttosto che a parlare e chi mi conosce sa bene che ascolto tutti e volentieri".
A meno di un anno dalle elezioni comunali, a destra va sciolto il nodo sulle due anime “scajolane”. Da tempo Claudio sta pensando di candidarsi in prima persona per guidare la città. Il nipote Marco non chiude all’ipotesi, ma precisa che oltre a quello dello zio vi siano altre figure che ritiene comunque di livello e che l’individuazione del candidato sindaco dovrà essere condivisa.
“Infine, vorrei dire che per quanto riguarda il candidato sindaco del centro destra, non ho e non abbiamo in Forza Italia preclusioni verso nessuno dei nomi che spesso leggiamo, compreso il suo, che sarebbe di assoluto livello. Ma quello che deve essere chiaro a tutti è che il metodo della individuazione del sindaco dovrà assolutamente essere un metodo condiviso da tutte le anime che a livello cittadino rappresentano il centro destra, chi sarà il nostro candidato dovrà essere una persona capace ad amministrare, ma in primis una persona che sappia unire la coalizione tutta, come già accaduto alle regionali del 2015 e in tutti i comuni sopracitati dove il centro destra ha ottenuto risultati importanti”.