![Sanremo: insegue una donna urlando "Allah akbar", magrebino fermato subito dai Carabinieri](https://www.sanremonews.it/typo3temp/pics/C_02b8328cd9.jpg "Sanremo: insegue una donna urlando "Allah akbar", magrebino fermato subito dai Carabinieri")
Riceviamo e pubblichiamo la mail di una nostra lettrice che prende le difese di Amaie dopo i recenti episodi.
Con questa lettera vorrei esprimere il mio rammarico riguardo, se confermate, le ultime vicissitudini su Amaie Energia.
La storia della mia famiglia è legata ad Amaie già dal 1959 quando durante la costruzione della "Diga di Tenarda" (l'invaso utilizzato come riserva d'acqua dall'Amaie) morì in un incidente sul lavoro a 29 anni mio zio.
Dagli anni '60 agli anni '90 circa lavorarono come guardiani della diga mio zio e mio padre, di conseguenza io ho trascorso li parte della mia infanzia e della mia giovinezza. Allora non esistevano i cellulari e le bollette del telefono fisso a nostra disposizione venivano pagate dall'Amaie, di conseguenza se chiedevo il permesso a mio padre o a mio zio di fare una telefonata mi veniva risposto "non possiamo mica adoperare il telefono per fini privati, sarebbe come truffare l'Amaie!".
Il gasolio per il riscaldamento veniva pagato dall'Amaie, quindi bisognava lesinare sul suo consumo "non possiamo mica gravare troppo sulle casse dell'Amaie!", altro ritornello che sentivo se chiedevo di riscaldare un pò di più la casa.
La casa, proprietà Amaie, di conseguenza doveva essere curata in ogni minimo dettaglio.
Racconto queste cose per dar voce anche a chi non è più tra noi e come me ora sarebbe indignato da quanto, se confermato, viene denunciato nelle lettere anonime inviate al Sindaco, al Segretario Generale e al Gruppo del Movimento 5 stelle Sanremo, e sarebbe come me dispiaciuto per come verrebbe in questo modo infangato il nome Amaie, non importa se il comparto luce, acqua o energia, per noi sempre Amaie è, azienda verso la quale la mia famiglia ha sempre dimostrato il massimo rispetto, la massima correttezza e riconoscenza.
Auspico quindi che venga fatta al più presto chiarezza su questa incresciosa vicenda a difesa di quello che è l'orgoglio del senso di appartenenza e della tutela del bene comune.
Franca Prato
Redazione