Anche una delegazione di Dolceacqua alla processione di ieri sera a Gorbio, sulle alture di Mentone (foto)

Tanti gruppi di penitenti, con le loro vesti, giunti dalle vallate della Costa Azzurra tra cui il numeroso gruppo di Isola con Claude Rami a portare il drappo, da Nizza, dal vicino Principato di Monaco, dalle liguri Dolceacqua e Albenga, da Vinadio, in provincia di Cuneo.

Un paese illuminato, nella notte, dalle fiaccole e dai gusci delle lumache riempiti di olio. Gorbio, sulle alture di Mentone, come ogni anno, è stato invaso da gruppi di “penitenti”, da tanti turisti e da altrettanti pellegrini, giunti per la tradizionale “procession des limaces”. La tradizione della processione fra le vie cittadine, utilizzando, come lumini,  i gusci delle lumache risale al XIII secolo, alla visita nella Contea di Nizza di Papa Paolo III con i piccoli borghi illuminati per festeggiare l’importante visita.

A Gorbio furono i gusci di lumaca ad essere posti lungo le strade, davanti agli usci, sotto i simboli religiosi, trasformando, pur in piena estate, il paese in una sorta di presepe vivente. Le stradine del paese, che s’inerpica sulle alture al confine con l’Italia, sono state così percorse da centinaia di persone con i “flambeaux” accesi, tra canti religiosi e gesti che si ripetono immutabili negli anni. Una tradizione rispettata che si ripeterà, durante tutta l’estate, in molte località dell’entroterra nizzardo per rievocare una tradizione che si tramanda nei secoli.

Di rilievo i tanti lumini che hanno rischiarato le strade del borgo e i “giochi” realizzati con l’ausilio dei fiori e dei gusci di lumaca, diventati essi stessi altrettanti lumini. In una calda serata d’inizio estate, un salutare ritorno alle tradizioni apprezzato e sostenuto dalla presenza di tante persone e dalla passione degli organizzatori.