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| 14 giugno 2017, 19:56

Un progetto per far conoscere il “Tartufo made in Liguria”

Presentato alla Meridiana di Garlenda (SV) il marchio del LIGURIA TRUFFLE ADVENTURE HOTEL

Un progetto per far conoscere il “Tartufo made in Liguria”

Se l’Italia è nel mondo una delle principali mete del turismo enogastronomico e questo settore è in costante crescita, questo dato deve essere ben tenuto a mente da chi intende intercettare i flussi dei “turisti golosi”. Il legame infatti tra viaggio e cibo è molto stretto. La maggior parte dei turisti internazionali dichiara senza problemi di scegliere la località della vacanza anche, e soprattutto, in base ai prodotti che potrà gustare. Il cibo è quindi fonte di attrazione come le bellezze naturali e l’arte. Al contrario per noi italiani, forse perché abituati al buon cibo, solo un italiano su cinque viaggia per motivi legati all’enogastronomia. La Liguria è una regione che offre un’incredibile biodiversità, con prodotti tipici unici e di grande eccellenza, ma pochi sanno che ha una vocazione particolare anche per il tartufo nero pregiato.

Su questa semplice premessa nasce un progetto interessante e ambizioso, LIGURIA TRUFFLE ADVENTURE HOTEL, presentato ieri insieme al marchio che lo contraddistingue presso la Meridiana di Garlenda (SV) e promosso da E.L.F.o Liguria, L.G.O di Varazze e C.E.S.C.O.T. di Savona, nell’ambito del corso di formazione  per Gestori di Agriturismo finanziato dal Fondo sociale Europeo dello scorso marzo 2017.

Come hanno sottolineato gli ideatori del progetto, il docente di marketing Franco Laureri, il  blogger e giornalista Stefano Pezzini e il presidente dell’associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri Maurizio Bazzano: “l’obiettivo primario è quello di trasformare un’eccellenza delle valli liguri in un prodotto capace di intercettare la crescente domanda di turismo esperienziale, sia italiana che straniera”. La sfida lanciata dai promotori e dai partecipanti al corso ha finalmente dato il risultato sperato, ovvero una prima struttura ricettiva, la Meridiana appunto, ha inserito nel suo catalogo vacanza una proposta di turismo esperienziale innovativa, che spazia dalla raccolta del tartufo al corso di cucina sulle ricette a base di “tartufo made il Liguria”. La Meridiana di Garlenda rappresenta il primo nodo della rete, del ponente ligure, attraverso il quale creare un processo virtuoso tra imprese e territori con l’obiettivo di innovare e destagionalizzare l’offerta climatico-balneare della costa.  Questo prestigioso resort, inserito nei circuito Relais & Chateaux, e il cui ristorante è inserito fra i Ristoranti della Tavolozza, come dichiarato dai padroni casa, Alessandra ed Edmondo Segre, “sarà la prima struttura ricettiva in Liguria ad offrire alla propria clientela la possibilità di vivere un’esperienza unica quale la ricerca del tartufo accompagnati da un socio dell’associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri”.

Alla presentazione del marchio e progetto sono intervenuti anche l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai, i sindaci di Garlenda, Silvia Pittoli, di Balestrino, Gabriella Ismarro e il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Mirco Mastroianni e quello della Coldiretti Gerolamo Calleri. “Un esempio di come si possa abbinare il turismo ai prodotti di nicchia della Liguria – ha commentato l’assessore Mai -  e la Regione appoggia queste iniziative anche con la creazione di un marchio che garantisca la filiera dei suoi prodotti, vere eccellenze in grado di competere a livello internazionale”.

Se è noto che il pregio del tartufo è collegato alla sua freschezza, pensate al piacere di alzarsi all’alba per andare a cercarlo, e, dopo essere tornati sulla costa ed un piacevole bagno al mare o in piscina, scoprire i segreti della cucina di questo prezioso prodotto e gustarselo in un locale dove sarete piacevolmente coccolati.

I pacchetti turistici che offrono l’esperienza di ricerca del tartufo ligure si possono prenotare al numero 371 3822186 o alla mail ass.tartufai.liguria@quipo.it

 

In galleria fotografica alcune immagini realizzate nella faggeta di Boissano (SV), dall’associazione Tartufai Ligure con i promotori e i partecipanti al progetto di titolari di agriturismo.

 

Claudio Porchia

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