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Attualità | 28 maggio 2017, 15:00

Dolceacqua: 11 giorni a piedi verso Santiago di Compostela, il sindaco Gazzola racconta il suo Cammino

"E' da stupidi pensare che questa cosa non possa funzionare anche qui da noi" afferma il primo cittadino, svelando curiosità ed emozioni del suo pellegrinaggio verso Santiago.

Dolceacqua: 11 giorni a piedi verso Santiago di Compostela, il sindaco Gazzola racconta il suo Cammino

Un'esperienza a 360 gradi, un viaggio sorprendente. Il sindaco Fulvio Gazzola rientra a Dolceacqua nella veste di pellegrino entusiasta. Gli undici giorni trascorsi lungo il Cammino di Santiago hanno lasciato il segno nel cuore del primo cittadino, partito lo scorso 10 maggio insieme all'amico Francone sulle orme dell'apostolo Giacomo.

Zaino in spalla, scarponi e bastoncini da trekking, i due pellegrini di 'Dusaiga' hanno percorso 274 chilometri a piedi, iniziando da Astorga il loro cammino verso Santiago. Un'avventura nata quasi per caso, vissuta in piena forma dal primo cittadino che ha potuto così incorniciare la sua prima 'Compostela' di avvenuto pellegrinaggio.

"Sono stato bene, neanche una vescica. Alzarsi e camminare era diventato un automatismo - conferma Gazzola - Il cammino ti consente di riflettere e pensare e poi incontri tante persone di ogni nazionalità. Diciamo che me lo aspettavo cosi, tranne che per gli ultimi 80 chilometri, più trafficati e commerciali".

Tappa dopo tappa, i pellegrini hanno camminato sotto l'acqua, il sole e il vento immersi nella natura della Castiglia e Leon fino in Galizia. Un andare lento, quotidiano tra i silenzi e passi condivisi con altri gli pellegrini.  

C'è un episodio che ricorda nello specifico?  "Ogni giorno c'era qualcosa di particolare - racconta il primo il cittadino - sicuramente lasciare il sasso alla Croce di Ferro è stato uno dei momenti più emozionanti. E poi il poter ritrovare lungo il cammino i pellegrini conosciuti nelle tappe precedenti".

Ha mai svelato di essere un Sindaco pellegrino?  "Una volta, abbiamo trovato in un bar due signore di Sanremo, sono state loro a riconoscermi - conferma - e poi mi è capitato di incontrare un altro sindaco di un comune piemontese, era alla sua terza volta". 

Raccontare il cammino è un susseguirsi di ricordi, volti e luoghi ma sopratutto di accoglienza. Da Sindaco, era partito con la curiosità di vedere un altro modo di fare turismo. Che impressione ha avuto?: "Tutti hanno capito che il cammino è molto importante. Si tratta di milioni di euro che entrano nella micro economia - spiega Gazzola - I paesi hanno trovato nuova vitalità e ci sono tanti imprenditori giovani. Parliamo di numeri pazzeschi. Basta pensare che l'anno scorso sono stati oltre 277 mila i pellegrini arrivati a Santiago. E poi c'è l'ospitalità".

E' infatti questo l'aspetto che ha colpito di più il primo cittadino. "C'è la voglia di capirsi, di comunicare al di là della lingua che si parla - aggiunge - Questo tra pellegrini ma anche con la gente del posto. Ti senti ben accolto. Chi vive e ha un lavoro grazie al cammino, ci guadagna ma aiuta il pellegrino con gesti umani. E' l'atmosfera del cammino".

Come l'ha accolta Dolceacqua al suo ritorno? "C'è stata tanta curiosità, c'è molta gente che vorrebbe fare il cammino. Io consiglio di andare, a qualsiasi età. E' difficile spiegarlo a chi non l'ha fatto. E' un qualcosa di esperienziale".

Una riflessione finale da Sindaco: "E' da stupidi pensare che questa cosa non possa funzionare anche qui da noi. La metà dei pellegrini sono asiatici, americani. Se partono per fare il Cammino vuol dire che c'è una forte attrazione e forse, dopo essere tornati più volte a Santiago, cercano anche altre destinazioni - conclude Gazzola - L'Italia è ricca di storia, sarebbe bello se anche qui si comprendesse il concetto di cammino. Pensare ad un qualcosa con investimenti da parte del pubblico e del privato. Farebbe bene al nostro territorio".

Silvia Iuliano

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