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Politica | 17 maggio 2017, 11:47

Comune condannato dal Giudice del Lavoro: il Sindaco Carlo Capacci “Scambiare lucciole per lanterne è facile"

"Un errore diffuso che riscontro in questi giorni è quello di scambiare il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, con il Giudice del Lavoro: una differenza non da poco”.

Comune condannato dal Giudice del Lavoro: il Sindaco Carlo Capacci “Scambiare lucciole per lanterne è facile"

“Scambiare lucciole per lanterne è facile. Così come lo è vedere ‘tegole’ che piovono dal cielo sull’Amministrazione, anche quando queste rimangono, in realtà, al loro posto. Un errore diffuso che riscontro in questi giorni è quello di scambiare il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, con il Giudice del Lavoro: una differenza non da poco”.

Lo scrive il Sindaco di Imperia dal suo blog ufficiale, Carlo Capacci, in relazione alla sentenza del Giudice del Lavoro, per la quale il Comune di Imperia è stato condannato al risarcimento nei confronti di una dipendente, Daniela Grassano che aveva presentato più di un ricorso contro il provvedimento dell’amministrazione Capacci del 2013 sul riordino delle posizioni organizzative all’interno di palazzo civico. “Al momento del suo insediamento – prosegue Capacci - l’attuale Amministrazione di Imperia ha constatato una distribuzione illegittima delle Posizioni Organizzative, e nello specifico di 21 su 48. Per questo motivo è stato necessario approvare un taglio delle posizioni che non erano state finanziate regolarmente, nel relativo periodo. Di conseguenza la stessa Amministrazione, conformandosi agli indirizzi della Corte dei Conti, ha provveduto ad operare un piano di recupero delle somme erogate secondo il regolamento previsto dal DL 16/2014 sui fondi degli anni successivi, recuperando la cifra di 131.913 Euro secondo un piano attualmente in corso, che ricopre un arco di tempo di 10 anni. In tal modo l’Amministrazione ha ristabilito la regolarità del saldo delle risorse decurtate. Situazione di recente confermata anche dal parere della Corte dei Conti della Liguria (39/2017) del 13 aprile 2017”.

“I parametri di valutazione dell’indennità di Posizione Organizzativa si riferiscono ai funzionari con potere di responsabilità anche esterna e di coordinamento. Questi sono stati rivisti dalla nostra Amministrazione per tutte le 21 posizioni considerate illegittime. Nel caso specifico, alla Dottoressa Grassano (del settore Gare e Contratti d’Appalto e non Funzionario dell’Ufficio Legale del Comune di Imperia come riportato da alcune fonti) il Giudice del lavoro (non il TAR) ha riconosciuto la cifra di rimborso di 4 mila euro oltre alle spese processuali. Per dovizia di informazione, la cifra massima che poteva essere concessa era 10 mila euro. Occorre ancora precisare che attualmente non è pendente alcun ricorso al TAR da parte di altri dipendenti titolari di posizione organizzativa in quanto il ricorso, a suo tempo proposto da un gruppo di essi, si è da tempo concluso con un mancato accoglimento da parte del Giudice Amministrativo”.

“Considerando che resta sempre valido il detto: fa più rumore un albero che cade di una intera foresta che cresce – termina il Sindaco di Imperia - se riportare una situazione illegittima alla normalità nell’interesse dei cittadini apre un “brutto capitolo” di Imperia, attendiamo tutti il capitolo in cui si tratteranno i fatti con chiarezza e precisione e non con gratuito allarmismo”.

Carlo Alessi

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