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In Breve

| 24 aprile 2017, 17:00

Il giro del mondo come ci pare

Claudio Pelizzeni

Claudio Pelizzeni

La storia di Claudio Pelizzeni, ex impiegato di banca oggi trentacinquenne che ha lasciato il posto fisso per compiere il giro del mondo in mille giorni, mi ha fatto subito venire in mente le ultime righe del libro di Simone Moro sul Nanga Parbat: La forza dirompente della motivazione personale e della positività con cui affrontate le sfide, sarà il segreto del vostro successo. Se non diverrete persone ricche, famose o affermate, sappiate che accadrà qualcosa di più grande e di più importante ancora. Diventerete persone felici.

Simone Moro è un fortissimo alpinista, noto per aver scalato in prima assoluta invernale ben quattro vette di ottomila metri, tra cui il Nanga Parbat nel 2016. Claudio Pelizzeni è un ragazzo “normalissimo” che ha avuto il coraggio di seguire il suo sogno, abbandonare per qualche anno la vita di lavoratore-pendolare tra Piacenza e Milano per viaggiare in 44 paesi senza prendere aerei, scrivendo un blog (TripTherapy, perché Claudio è diabetico e ha concepito la sua avventura come “terapia” per il corpo e la mente) e facendo l’inviato speciale per il programma tv di Licia Colò.

So benissimo che imprese di questo genere suscitano reazioni contrastanti, che spaziano dall’ammirazione all’indifferenza, passando per tutto ciò che può intercorrere tra un capo e l’altro. Molti critici di simili esperienze, secondo me, sono semplicemente invidiosi, perché vorrebbero in qualche modo cambiare la loro vita, ma non sono capaci nemmeno di provarci.

Il titolo che Pelizzeni ha dato al suo libro, presentato nei giorni scorsi a Imperia come appuntamento collaterale del Video Festival (che non ho ancora letto, ma mi riprometto di farlo) è L’orizzonte, ogni giorno, un po’ più in là. È la stessa condizione umana che ho riscontrato nelle pagine di Moro: conquistare il proprio obiettivo passo dopo passo, metro dopo metro, con pazienza, costanza, un giusto equilibrio tra accettazione del rischio e prudenza, determinazione incrollabile, fiducia in se stessi e nelle persone con cui si condividono sforzi, successi e fallimenti.

Il bello è che non occorre essere dei superuomini (super-alpinisti, super-sportivi o super-quello che vi pare) per provarci. Ognuno di noi ha il suo giro del mondo in testa, piccolo o immenso che sia, che aspetta solo di essere realizzato.

Luca Re

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