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Infermiere e salute | 01 aprile 2017, 10:44

Primavera ed allergie: un binomio classico, che fare? le risposte nella nostra rubrica settimanale

Cosa provoca le allergie?: esse si verificano quando il sistema immunitario identifica erroneamente sostanze innocue come ad esempio il polline, come pericolose.

Primavera ed allergie: un binomio classico, che fare? le risposte nella nostra rubrica settimanale

Arriva il bel tempo, giornate più calde con cipressi, mimose,  e tante altre piante in fiore... ma per gli allergici inizia l'incubo. Cosa provoca le allergie?: esse  si verificano quando il sistema immunitario identifica erroneamente  sostanze innocue come ad esempio il  polline, come pericolose.

Come funziona il sistema immunitario? Il soldato principale del sistema immunitario è il globulo bianco. I globuli bianchi ci difendono contro le minacce esterne in due fasi: in primo luogo identificano la minaccia, e in secondo luogo la distruggono. Come fa il corpo a sapere  cosa è o non è, una minaccia?: Ha una memoria 'pre-programmata' nel suo DNA che distingue il pericolo da ciò che non è pericoloso. Un sistema immunitario sano non solo non attacca il corpo della persona, ma anche ignora le cose che non sono nocive, come i batteri utili nel colon, e le proteine  provenienti dai cibi che mangiamo. Ma a volte il sistema immunitario si sbaglia. Una volta che i globuli bianchi identificano qualcosa di potenzialmente pericoloso, agiscono per neutralizzarla. La prima difesa che il corpo ha sono gli anticorpi, proteine speciali che sono presenti nel sangue, nelle vie respiratorie e digestive in grado di riconoscere gli invasori sgraditi. (Noti come patogeni). Ciascun anticorpo è fatto appositamente per riconoscere solo un patogeno su una parte specifica di quel patogeno conosciuto come antigene. Un anticorpo è come una chiave che si adatta solo  ad una specifica serratura. Una volta che un anticorpo si lega all'antigene invasore, chiama i globuli bianchi per neutralizzarla.

Dopo che gli anticorpi hanno fatto  il loro dovere “marcando” i cattivi invasori, i globuli bianchi  li “inghiottono” spezzandoli  in sostanze innocue. I globuli bianchi  rilasciano anche sostanze che avvisano il resto del corpo di attivarsi per fare tutto il possibile per combattere l'invasore pericoloso. Queste sostanze hanno nomi esotici come interleuchina e leucotrieni, ma c'è uno di loro con un nome che dovrebbe suonare familiare: l'istamina. Le allergie stagionali si manifestano quando il corpo entra in contatto con determinate sostanze come ad esempio il polline. Il polline può venire da alberi, erbe, o altre piante, è ubiquitario perché  esso è abbastanza piccolo da fluttuare nell'aria. Il corpo lavora per combattere gli invasori nell'aria mettendo le difese nelle vie respiratorie, in particolare il naso. In alcune persone però , i loro corpi hanno deciso che il polline è una minaccia. L'istamina rilasciata cause gonfiore del tessuto  nasale, nonché un aumento della produzione di muco. 

Il bollettino dei pollini cliccando QUI.

La tipica allergia stagionale, è molto comune. Fino al 40% dei bambini e il 10-30% degli adulti hanno sintomi di allergie stagionali. Numeri in costante  in aumento. Prurito, lacrimazione e starnuti sono sintomi comuni e l'istamina può causare gonfiore al viso e al contorno occhi. Il trattamento per le allergie dipende dalla gravità dei sintomi. Se i sintomi sono solo naso che cola e prurito, non c'è ragione medica per il trattamento. Ma spesso i sintomi non sono solo un fastidio importante, possono anche portare a sinusiti, infezioni dell'orecchio, e (in alcune persone) un peggioramento dell'asma. La prima linea di trattamento per le allergie stagionali sono gli antistaminici: essi  bloccano il rilascio di istamina, e quindi in grado di prevenire tutti i sintomi fastidiosi di allergia. Purtroppo, la cura somministrata per via orale è distribuita in tutto il corpo, non solo dove è necessario, e così questi farmaci possono avere effetti collaterali significativi. Gli antistaminici più vecchi, hanno effetto sedativo: uno studio ha mostrato che le persone che li assumevano erano più assopiti durante la guida di quanto lo fossero quelli che avevano bevuto troppo. Fortunatamente, gli antistaminici più recenti hanno ridimensionato l'effetto sedativo.

La terapia desensibilizzante espone una persona ad una piccola quantità di sostanza, aumentandone gradualmente la quantità in modo che il corpo inizi ad ignorarlo. Questa terapia viene somministrata nel corso di diversi anni, ma sviluppa  come effetto collaterale quella di provocare una reazione allergica più grave: per fortuna non è sempre così. Come dico sempre, è vero, tanti di noi cercano di curarsi da soli : questo può valere per piccoli inconvenienti, usando rimedi naturali. Se però, i sintomi o il disagio non diminuiscono, solo il medico può approntare una terapia e fare una diagnosi : non affidatevi a curatori improvvisati, potreste solo peggiorare la vostra situazione La giusta diagnosi per una giusta cura!

Bibliografia:

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  • Larsen Adams, Dermatite da contatto - Atlante; Micarelli 1994
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  • De Luca Luciana, Allergia alimentare. Acquisizioni scientifiche, aspetti clinici, riflessi (L') sociali; Florio 1991
  • Lotti Torello, Orticaria. Nuovi concetti e nuove terapie (L'); UTET DIV. periodici Scie 2001
  • Gennaro D'Amato, "Asma bronchiale, Allergologia Respiratoria e Broncopneumopatie croniche ostruttive" Mediserve 2008

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Roberto Pioppo

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