Al Direttore - 29 marzo 2017, 07:51

Raccolta differenziata 'spinta' efficiente: si o no? Il pensiero del nostro lettore Francesco Aloi

Raccolta differenziata 'spinta' efficiente: si o no? Il pensiero del nostro lettore Francesco Aloi

Il nostro lettore di Sanremo, Francesco Aloi, ha cercato di analizzare con dovizia di particolari la situazione della raccolta differenziata a Sanremo:

"L’Efficienza per definizione è: ‘la capacità di azione o di produzione con il minimo di scarto, di spesa, di risorse e di tempo impiegati’. Ad oggi, potremmo definire il servizio di raccolta differenziata cd. spinta efficiente? Se è vero ed innegabile che differenziare è cosa buona, giusta e (nel 2017) oramai irrinunciabile, altrettanto vero è che, alla luce dei fatti palesatisi in questi primi mesi di servizio della raccolta differenziata, le azioni e gli sforzi (di tempo, di risorse e di spesa) richiesti ai cittadini dall’attuale amministrazione Comunale e quelli fatti da quest’ultima si sono rivelati gravosi, problematici e difficilmente sostenibili. Un progetto di tali dimensioni, infatti, sin dal suo avvio, avrebbe dovuto fondare le proprie basi, dapprima, nello studio del territorio e, successivamente, nell’analisi delle persone che lo abitano".

"Per quanto concerne il territorio, essendo questo estremamente variegato e costellato di corsi, strade, vie, vicoli, salite, mulattiere, piste ciclabili e chi più ne ha più ne metta, i progettisti avrebbero dovuto considerare una diversificazione del servizio da zona a zona (e non una semplice individuazione delle zone su cui distribuire lo stesso pressoché indistinto servizio) con la predisposizione di centri di raccolta mirati e diversificati per le zone meno accessibili da raggiungere con i mezzi (ad es. alcune zone di periferia o alcuni vicoli del centro) e raccolta porta a porta spinta per quelle facilmente accessibili. Una tale flessibilità avrebbe avuto l’incontrovertibile vantaggio di rendere efficiente il servizio, totale la sua copertura e notevole il contenimento dei costi d’esercizio. Per quanto riguarda l’analisi delle persone che abitano il territorio queste andavano dapprima censite per numero e tipologia (es. casa indipendente piuttosto che condominio; residente piuttosto che proprietario di seconda casa; e così via) e, successivamente, sempre sulla base delle rilevazioni territoriali effettuate e della zona di appartenenza assegnata, ‘istruite’ mediante campionatura, con ‘periodi di prova’ durante il quale testare le criticità del servizio e studiare le soluzioni migliori da approntare per renderlo il più efficiente e funzionale possibile".

"Ciò che oggi ci si deve chiedere, dunque, è: a quanto ammontano le spese sostenute per l’acquisto dei mastelli, per la predisposizione e distribuzione dei kit? A quanto ammonta la spesa per l’acquisto dei mezzi, per il loro carburante e per la loro manutenzione? Quanto e in che misura incideranno tutte queste voci di spesa sui contribuenti? A quanto ammonta il tempo speso dai cittadini per relazionarsi con il gestore del servizio al fine di risolvere i problemi palesatisi? A quanto ammonta il tempo impiegato dal gestore del servizio per far fronte ai problemi palesatisi? In che percentuale, ad oggi, il servizio è svolto in piena efficienza senza ritardi e problemi di sorta? Una riposta positiva a tutte queste domande evidenzierebbe una capacità di azione o di produzione con il minimo di scarto, di spesa, di risorse e di tempo impiegati e allora potremo parlare di un servizio svolto in piena efficienza. Purtroppo, i fatti stanno dimostrando che la risposta a tutte questa domande è negativa e, quindi, dobbiamo parlare di un servizio inefficiente".

"Il vero problema, tuttavia, è che l’inefficienza sta aumentano di giorno in giorno con gravi disagi per tutta la cittadinanza e che, senza un repentino correttivo - specie in vista della bella stagione ed il contestuale imminente avvento di migliaia di turisti e proprietari di seconde case - la città rischia di sprofondare nel caos più totale con gravi danni alla sua immagine ma, soprattutto, con enormi ripercussioni sulle condizioni igienico-sanitarie di oltre 60.000 persone”. 

Carlo Alessi

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