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Politica | 25 marzo 2017, 20:21

Ventimiglia:lungo post del Sindaco Ioculano sull'ordinanza che vieta il cibo ai migranti: "La mia amministrazione si è sempre battuta per l'accoglienza"

Il Sindaco nel pomeriggio aveva già rilasciato alcune dichiarazioni in merito, anche a Sanremo News, spiegando la posizione del Comune in merito. Nel post si rivolge a Walter Massa, coordinatore nazionale del “Sistema Accoglienza” dell’Arci Nazionale

Ventimiglia:lungo post del Sindaco Ioculano sull'ordinanza che vieta il cibo ai migranti: "La mia amministrazione si è sempre battuta per l'accoglienza"

Con un lungo post su Facebook, il Sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, commenta la vicenda scatenata nelle ultime ore a seguito della denuncia a carico di tre attivisti francesi colpevoli di non aver rispettato l’ordinanza firmata nel 2015 dal primo cittadino di divieto di somministrazione di cibi e bevande in maniera non autorizzata.

Il Sindaco nel pomeriggio aveva già rilasciato alcune dichiarazioni in merito, anche a Sanremo News, spiegando la posizione del Comune in merito. (Leggi QUI). Nel post si rivolge a Walter Massa, coordinatore nazionale del “Sistema Accoglienza” dell’Arci Nazionale.

La mia amministrazione si è sempre BATTUTA per l'accoglienza, per il superamento dei confini e perché si costituissero dei corridoi umanitari europei affinché non si muoia sulle nostre autostrade o ferrovie. 
Siamo l'unica amministrazione che ha PRETESO che il campo gestito dalla Croce Rossa fosse aperto a chiunque senza bisogno di identificazione (nonostante il fatto che il 99% delle persone migranti siano identificate all'arrivo). 
Siamo stati gli unici a PRETENDERE la partecipazione delle associazioni di volontariato (previa autorizzazione della prefettura) alla vita del campo perché ci fosse un controllo esterno, una voce fuori dal coro ma soprattutto per consentire che OGNI ESERCIZIO DI SOLIDARIETÀ fosse possibile. Chi vuole aiutare ha i canali per farlo e in più casi ci siamo fatti portatori delle istanze di associazioni presso la Prefettura perché venissero accreditate.
Siamo gli unici che hanno PRETESO che ci fosse un servizio di affiancamento giuridico ai fini del riconoscimento dei diritti degli ospiti richiedendo il monitoraggio di ONG come UNHCR, Intersos, Save the children, Medici senza frontiere ecc.
La città di Ventimiglia, poco più di 25.000 abitanti, dopo due anni di "emergenza" oggi conta 3 punti in cui si dà assistenza alle persone in transito: Campo CRI, Caritas e centro delle Gianchette. In qualsiasi città, a maggior ragione se turistica e commerciale, l'assistenza deve essere ordinata e organizzata e rispettare requisiti igienico-sanitari in primis per la tutela delle persone in cammino.
Voglio sottolineare il fatto che MAI, e ripeto MAI, si è negato il cibo a nessuno. Il centro della CRI oggi richiede l'identificazione di tutti gli ospiti a seguito di episodi incresciosi tra gli ospiti del centro. Come da dati ministeriali il 99% delle persone che provano a superare il confine è identificato all'arrivo in Italia quindi non esistono motivi ostativi alla loro ospitalità presso il centro della CRI.
Non ci sono cittadini di serie A o B siano essi residenti o persone migranti: i principi di legalità e sicurezza ai fini della convivenza civile valgono per tutti. Sono i ventimigliesi che reggono il colpo e fanno accoglienza e meritano non solo rispetto ma anche di vivere in una città dove l'ospitalità e l'assistenza siano gestite e organizzate al meglio.
Respingo una lettura ideologica di un'ordinanza strumentale legata ad evidenti motivi contento stuali quando sono stato il primo a contestare e condannare l'ipocrisia e il bieco populismo di amministratori locali e regionali che rifiutano ogni tipo di accoglienza (es. il certificato sanitario).
Per questo, Walter Massa, ti dico che nel momento in cui dovessero cambiare le condizioni della città che amministro sarà un sollievo poter rivedere l'ordinanza.
Voglio chiarire che quanto sopra non è rivolto a te in modo polemico, anzi sono contento del tuo equilibrio valutativo, del tuo voler guardare oltre e soprattutto perché sei uno dei pochi che è disponibile a collaborare. Per questo, anche a titolo personale, ti ringrazio. 
Troppo spesso, infatti, chi critica e accusa non dimostra la tua disponibilità.
Con amicizia 
Enrico
”.

Francesco Li Noce

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