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Attualità | 23 marzo 2017, 12:45

Sabato prossimo a Pontedassio, 'Giornata della Donazione' organizzata dall'Avis sezione di Imperia

L'appuntamento è dalle ore 8.00 alle 12.30 presso il Centro Commerciale Bennet di Via Nazionale 1

Sabato prossimo a Pontedassio, 'Giornata della Donazione' organizzata dall'Avis sezione di Imperia

Sabato 25 marzo  2017 dalle ore 8.00 alle 12.30 al Centro Commerciale
Bennet di Via Nazionale 1 a Pontedassio è in programma la Giornata della Donazione, dove sarà possibile ricevere tutte le informazioni necessarie e Donare il sangue presso un’autoemoteca attrezzata.

"Possono donare coloro che sono in buona salute - spiegano dall'Avis -, un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni, peso superiore ai 50 Kg, pulsazioni comprese tra 50 e 100 battiti al minuto, pressione massima compresa tra 110 e 180 e quella minima tra 60 e 100. Il personale medico valuterà attentamente questi ed altri parametri affinché la donazione sia sicura sia per il donatore che per il ricevente. La donazione dura pochi minuti. Poiché è meglio presentarsi a digiuno, verrà poi offerta una piccola colazione. A tutti i donatori verrà consegnato un Buono Colazione.

Visto che nel 2016 c'è stato un calo di Donatori rispetto l'anno precedente, diventa fondamentale sensibilizzare l'importanza della Donazione. Abbiamo bisogno di nuovi donatori di Vita e vogliamo far tornare la voglia a chi una volta donava e ora non lo fa più. La Donazione di sangue rappresenta un piccolo gesto, ma preziosissimo
ed insostituibile, il contributo di tutti può fare la differenza".

Per maggiori informazioni potete contattare i numeri: 393 3678372 (Dido); 335 1404244 (Max).

“Sono Davide Binaggia, ma da tempo tutti mi chiamano Dido. Insieme ad altri Volontari sono uno dei principali Promotori della Sezione Avis Imperia e futuro Presidente, Risiedo a Imperia e lavoro come cassiere presso il supermercato Basko di Diano Castello. Sono affetto da Thalassemia major, più comunemente detta Anemia mediterranea. Ogni tre settimane devo sottopormi a trasfusioni di sangue per poter vivere, oltre altre complicanze dovute alla mia malattia. La principale medicina che mi tiene in vita è la trasfusione di sangue, sangue che come sappiamo non si può produrre, ma deve essere donato da persone di buon cuore. Sono consapevole che la mia vita dipenda, oltre che dai medici, da altre persone: se nessuno donasse più sangue, io morirei. E’ triste a dirsi, ma è cosi. Questa mia necessità mi ha reso consapevole di essere in debito con la società e cosi ho cercato di rendermi utile nel volontariato".

C.S.

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