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Politica | 20 febbraio 2017, 12:15

Sanremo: graduatorie dei dipendenti al Casinò, lo Snalc scrive alla Procura Regionale della Corte dei Conti

Secondo il sindacato non sono stati rispettati gli accordi sindacali presi con l'azienda il 24 febbraio dello scorso anno.

Sanremo: graduatorie dei dipendenti al Casinò, lo Snalc scrive alla Procura Regionale della Corte dei Conti

Lettera del Sindacato Snalc del Casinò di Sanremo al Sindaco Biancheri, alla stessa Spa di gestione ed anche alla Procura Regionale delle Corte dei Conti di Genova, in relazione alle graduatorie dei dipendenti e le assegnazioni di mansioni e livelli retributivi, per i posti necessari da ricoprire dopo la cessazione di altri rapporti di lavoro.

Lo Snalc evidenza come il 24 febbraio 2016, fosse stato siglato un accordo sindacale che prevedeva: l’applicazione nelle selezioni delle procedure dei criteri e dei punteggi individuati nell’art. 16 CCL; l’istituzione sulla base delle risultanze delle selezioni di una graduatoria con validità di 18 mesi decorrenti dalla data di pubblicazione degli esiti della selezione; l’utilizzazione della graduatoria, durante il periodo di sua validità, per l’assegnazione delle mansioni e del livello retributivo e normativo, in relazione ai posti che si rendessero necessari ricoprire a seguito di cessazioni di rapporti di lavoro successive all’espletamento delle selezioni e per l’assegnazione temporanea delle mansioni per assicurare la funzionalità dei servizi utilizzando i soggetti ricompresi nella graduatoria medesima fermo restando il mantenimento dei requisiti posseduti all’atto della selezione e che hanno concorso alla formazione della graduatoria.

“Pochi mesi dopo la conclusione dell’accordo sindacale, il 26 ottobre scorso – sottolinea lo Snalc - con un apposito ordine di servizio, il direttore generale di Casinò di avere redatto una lista di dipendenti suddivisa nei differenti ruoli dalla quale appare la posizione di ciascuno calcolata sui quattro parametri previsti dall’art. 15 del CCL vigente e precisamente: anzianità, presenze in servizio, professionalità e demeriti. L’adozione di questa nuova graduatoria che, contrariamente a quanto affermato dal direttore generale, non ha trovato alcun consenso da parte della nostra organizzazione, contraddice il contenuto del citato accordo sindacale. A seguito di quell’accordo, erano state esperite nel ruolo giochi le selezioni per cinque ispettori, due cassieri, nove capitavolo e sedici sottocapitavolo. Le graduatorie erano state pubblicate e, come previsto espressamente dall’accordo sindacale, avrebbero dovuto dispiegare la loro efficacia per il termine di 18 mesi: durante questo arco temporale, sempre secondo l’accordo, avrebbero dovuto essere utilizzate per l’assegnazione temporanea delle mansioni in ipotesi di necessità aziendali. L’ordine di servizio del 26 ottobre scorso, contraddicendo il contenuto dell’accordo sindacale, allarga arbitrariamente il numero dei soggetti utilizzabili per l’assegnazione temporanea a mansioni superiori”. 

“Considerato come storicamente si siano sviluppati plurimi contenziosi da parte di lavoratori temporaneamente assegnati a mansioni superiori, per periodi di tempo che legittimano questi ultimi a richiedere in sede giudiziale l’accertamento del diritto alla qualifica superiore – prosegue lo Snalc - l’arbitrario ampliamento della platea dei soggetti cui attingere per l’assegnazione temporanea a mansioni superiori, risulta evidentemente potenziale fattore di stimolo all’apertura di nuovi contenziosi, con intuibili danni economici per l’azienda. Considerato come la violazione dell’accordo sindacale potrà essere oggetto di iniziativa giudiziaria autonoma da parte nostra, al di là della violazione eclatante dei diritti sindacali, il comportamento della direzione aziendale risulti manifestamente censurabile anche sotto il profilo della corretta gestione delle risorse economiche”.

“Pertanto – termina lo Snalc - le condotte della direzione aziendale finalizzate a produrre situazioni conflittuali con i dipendenti, con particolare riferimento alla mobilità verticale interna, non possono non interessare l’azionista, il quale dovrà necessariamente esprimersi a prendere posizione su aspetti di gestione aziendale così delicati. Nell’attuale momento di crisi dell’Azienda, crisi che riguarda tutto il settore delle Case da gioco, ma con particolare incidenza coinvolge Casinò di Sanremo, non sembra che le scelte sopra indicate della direzione aziendale risultino ispirate a criteri gestionali lungimiranti”.

Carlo Alessi

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