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Attualità | 19 febbraio 2017, 07:53

Festival di Sanremo: Convenzione Rai in scadenza e ipotesi location alternativa all'Ariston. Vacchino "Prematuro, nel caso cercheremo di adattarci al mercato" (VIDEO)

Tra le ipotesi al vaglio dell’azienda televisiva c’è quella di cercare un’alternativa al teatro Ariston che da oltre 40 edizioni ospita la kermesse canora.

Il Festival di Sanremo potrebbe cambiare location, abbandonando il teatro Ariston? E’ la classica domanda da un milione di dollari che ciclicamente viene riproposta in prossimità della scadenza dei termini della convenzione tra Rai e Comune. Tra le ipotesi al vaglio dell’azienda televisiva c’è quella di cercare un’alternativa al teatro Ariston che da oltre 40 edizioni ospita la kermesse canora. Si parla di un palafestival da costruire nella zona del porto matuziano ma ad oggi non ci sono conferme ufficiali.

INTERVISTA A WALTER VACCHINO



Abbiamo chiesto un parere al diretto interessato, il teatro Ariston e quindi Walter Vacchino, vera e propria colonna portante della storia di Sanremo e del suo Festival. “Le notizie che abbiamo sono quelle lette sui giornali. La convenzione con comune scadrà il 31 dicembre. In un incontro con il comune ci saranno le linee guida di quello che dovrà essere il futuro. La struttura dell’Ariston ha nella flessibilità uno dei suoi punti di forza. - sottolinea Walter Vacchino - Noi siamo sempre cresciuti per poter dare le condizioni logistiche migliori al Festival che è la nostra manifestazione principe. Sono circa 160 le persone che lavorano in quel periodo e che diventano 40 nel periodo normale. In questa logica di fisarmonica se serviamo al Festival si cresce se non serviamo al Festival si diminuisce. E’ tutto prematuro perché l’importante è vedere la volontà della Rai e dell’amministrazione”.

Poi sull’eventualità di dover dire addio al Festival Vacchino spiega: “Per adesso non abbiamo preso in considerazione questa ipotesi. Il problema di avere un palafestival è un problema non di oggi ma di sempre. Ci sono vecchie convenzioni che segnavano un percorso da parte dell’amministrazioni per avere strutture alternative alla nostra. - osserva il patron del Teatro Ariston - Posso dire che una struttura, qualsiasi azienda, si deve adattare alle condizioni di mercato quindi in base a quello che sarà cercheremo di adattarci per poter essere sul mercato ed andare avanti”.

La famiglia Vacchino e quindi l’Ariston ne ha visti tantissimi, quindi un Festival senza l’Ariston può esistere? “Di Festival ne ha ospitati 40 più una parentesi nel 90 quando eravamo spettacolo internazionale. Siamo passati da una situazione minimale di logistica con sala stampa e telefono a gettoni a quella di oggi con il WiFi e 5g e il massimo della tecnologia della comunicazione. In tale spirito cerchiamo di muoverci”. 

Stefano Michero

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