Due storie accomunate dalla lotta di una famiglia, alla ricerca della verità. E' questo che accomuna quella di Peppino Impastato e Denis Bergamini, l'uno ucciso per mano mafiosa nel 1978, l'altro per cause ancora da accertare, nel 1989, quel che è certo è che non si sia trattata di suicidio. Due storie legate da una serie di depistaggi che ha reso l'arrivo alla verità storica e giudiziaria molto difficile: se nel caso di Peppino la lotta della famiglia ha portare alla sua affermazione, nel caso di Denis il processo è purtroppo ancora in alto mare.
A raccontare queste due storie così strettamente legate Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ospite del 'Festival della Legalità e delle Idee' fin dalla sua prima edizione, e Donata Bergamini, sorella di Denis, che sta ancora lottando per l'affermazione della verità sulla morte di suo fratello.
“La storia di Peppino – spiega Giovanni Impastato - e quella di Denis Bergamini si accomunano per tutta una serie di depistaggi, insabbiamenti, di fughe di notizie e di ingiustizie, anche se erano due persone diverse. Peppino era un militante politico, antimafia, mentre Bergamini era un calciatore, sicuramente molto scomodo nel suo ruolo, nella sua onestà e ha pagato con la vita così come l'ha fatto Peppino.
Credo che questa giornata e questo Festival sia stato un momento davvero importante. Io sono ritornato volentieri e sono molto soddisfatto per la grande partecipazione che riscontro ogni anno.”
Intervista a Giovanni Impastato e Donata Bergamini
Due storie che si accomunano e che hanno molti punti di contatto, soprattutto nei depistaggi che le hanno caratterizzate: “Sono stata veramente contenta di essere qua – ha detto Donata Bergamini, sorella di Denis, calciatore ucciso nel 1989, ma di cui ancora non si conoscono le cause della morte – quello che mi è piaciuto molto è stato il fatto che la storia di mio fratello sia stata raccontata a ragazzi giovani. Si è potuto parlare di legalità e di sport.
La storia di Denis si accomuna moltissimo a quella di Peppino, dopo 28 anni siamo ancora qui a dover sciogliere il primo nodo: ovvero quello di chiudere la porta del suicidio, perché Denis è stato ucciso. Siamo in attesa della riapertura sul caso, per noi familiari è un momento molto doloroso anche perché è necessario riesumare la salma per la seconda volta, per effettuare un ulteriore autopsia, ma questa riesumazione per noi è indispensabile. Il messaggio che vogliamo lanciare ai ragazzi che hanno avuto modo di ascoltarci è quello della trasparenza: tutto quello che stiamo facendo è per loro, perché i nostri cari non ci sono più.”
Prezioso anche l'intervento di Fabrizio Prisco che ha presentato il suo ultimo libro 'Campioni per sempre' introducendo, ovviamente, la storia di Denis Bergamini. A concludere il Festival e l'incontro con Giovanni Impastato e Donata Bergamini, che è stato presentato da Claudio Porchia e Marzia Taruffi, la musica di Kento che ha portato il rap al Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo per un concerto incontro sulle note di 'Resistenza sonora'.