Ogni porto ha il parcheggio che si merita. A Ventimiglia, se non altro, andranno i mega yacht di Montecarlo. Rileggi Insider: Un po’ di Monaco a Ventimiglia A Imperia finiranno solo le macerie. Rocce e materiali inerti, decine di migliaia di tonnellate da stoccare temporaneamente nell’area ex Olea tra la foce del torrente Impero e il bacino portuale di Oneglia, su circa 4.000 metri quadrati totali. C’è chi costruisce eco-quartieri con progetti miliardari firmati Renzo Piano, e chi deve accontentarsi di qualche cumulo di sassi.
Aspettando che il futuro dell’approdo turistico si chiarisca in modo definitivo, la parte commerciale prende quel che può. Dopo il grano e il cemento, ecco la materia prima che servirà a “strappare” un altro specchio di mare a Monaco, restituendolo sotto forma di avveniristico complesso residenziale su sei ettari di superficie, con giardini pubblici, parcheggi, piazze, un’estensione del Grimaldi Forum e quant’altro abbia partorito il geniale compasso dell’archistar genovese.
Siccome Imperia è specializzata nello spacciare il poco per molto - le banchine più belle del Mediterraneo sono sempre lì che aspettano di diventare tali - il prossimo arrivo dei pietroni monegaschi è stato salutato come un evento molto positivo, anche dal sindaco.
Più lavoro per i camalli superstiti, ricadute per gli esercizi commerciali (più gente che va e viene, quindi più pasti e caffè nei bar), la necessità di garantire servizi e personale qualificato, pronto a esaudire le richieste di Bouygues, il colosso delle costruzioni e telecomunicazioni che realizzerà il nuovo quartiere nel Principato, facendo base a Imperia per movimentare i suoi preziosi blocchi lapidei.
Non potrebbe esserci immagine migliore per raccontare l’Imperia disastrata del 2017. A proposito, potremmo offrire ai monegaschi anche una scarriolata di basole di via Cascione, a centinaia sono accumulate nell’ex campetto da calcio in quella terra di nessuno che è lo spazio davanti al nuovo, si fa per dire, porto più eccezionale del Mediterraneo.