Sanremo: per il decoro urbano, obbligo di raccolta delle deiezioni canine. La replica di A.G. ad Alberto

"Buongiorno,

scrivo in risposta ad Alberto, in quanto sono favorevole ad un civile ed educato confronto, che debba mirare non solo a segnalare un problema e condannare un fatto, ma anche a proporre delle possibili soluzioni e penso che non abbia colto il senso della mia mail in quanto pensavo fosse chiaro nel testo il fatto che l'amministrazione è obbligata e tenuta secondo me ad intervenire per risolvere questo fastidioso problema... prendendo anche spunto da Comuni che già sono a buon punto... infatti... I comuni conoscono nomi e indirizzi dei proprietari dei cani grazie all’anagrafe canina: possono pertanto inviare loro una lettera accompagnata da un sacchettino/paletta ecologica, offrendo in distribuzione gratuita questi economici oggetti di raccolta presso le edicole, gli uffici comunali o installando appositi distributori presso le aree verdi. Dopo un periodo di assidua campagna di educazione il proprietario di cane non avrà più alibi e dovrà rassegnarsi all’idea di raccogliere le feci del proprio quattrozampe. Ovviamente i cestini dell’immondizia dovranno essere svuotati con maggior frequenza, per evitare che si trasformino in piccole ‘bombe biologiche’. L’amministrazione dovrà prevedere peraltro anche un servizio aggiuntivo di pulizia delle strade, dei parchi e dei marciapiedi per raccogliere le deiezioni canine laddove non abbiano provveduto i proprietari.  A questo punto, con la macchina rodata, è più che legittimo prevedere con un’ordinanza le sanzioni per i trasgressori.

Il problema, peraltro, va ben al di là di quello delle deiezioni canine: investe quello assai più ampio della mancanza di spazi verdi. In Italia, spesso, le amministrazioni comunali si sono lasciate travolgere da un’esplosione edilizia incontrollata ispirata dalla speculazione. Si sono talvolta creati quartieri che sono la smentita di ogni norma elementare del vivere civile. Si è semplicemente eliminato il verde dalle previsioni urbanistiche delle città. Anche così si spiega la ‘guerra delle cacche’. Semplicemente, non c’è posto. Ecco allora che, oltre a dare le multe, le amministrazione comunali farebbero bene a rivedere le politiche del verde finora seguite. Più parchi e meno cemento. Non è uno slogan. E’ un’esigenza concreta di tutti i cittadini. 

Ma... ciò non toglie che anche se i cestini della spazzatura fossero uno a 100 km dall'altro, il cittadino non è giustificato a comportarsi in maniera incivile (questo discorso vale anche per la spazzatura comune, i mozziconi di sigaretta e le gomme da masticare...) infatti se quando cambio i pannolini ai miei figli in giro non trovo un cestino nei paraggi, le assicuro che non li abbandono per strada ma me li porto dietro sopportando l'odorino fino al prossimo cestino, così come le bucce di banane resti di panino etc. e in risposta alla sua mail, IO i cani li ho avuti, li ho amati e li amo tuttora e non vorrei che si creasse intolleranza verso di loro per colpa dei loro padroni.

Per concludere, sono perfettamente d'accordo con lei che questo non è certo il primo dei tanti problemi che affliggono le nostre città e il nostro paese, ma sono convinto che si debba sempre partire dalle piccole cose per fare quelle grandi... e soprattutto per cercare di ricreare una comunità civile ed educata che collabori per migliorare l'ambiente in cui viviamo, e sono sicuro che ci saranno altre tematiche importanti da affrontare, grazie a questo utile spazio nel giornale, dove ognuno può esprimere ciò che pensa e portare il proprio contributo per una giusta causa.

A.G.2.