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Politica | 13 gennaio 2017, 15:13

Aule fredde e studenti in piazza a Recco e Rapallo: Lega in Regione “I nostri giovani devono stare in aula al caldo”

Franco Senarega e Alessandro Puggioni: “Pertanto, le loro proteste appaiono legittime. Risultano invece inaccettabili i tagli del Governo alla scuola e le cattive riforme del Pd, inclusa quella sul riassetto delle Province, che invece erano enti utili e vicini alle esigenze del territorio”.

Aule fredde e studenti in piazza a Recco e Rapallo: Lega in Regione “I nostri giovani devono stare in aula al caldo”

Aule fredde negli istituti scolastici e numerosi casi di studenti liguri, che si sono rifiutati di entrare a scuola per il gelo. Il gruppo regionale della Lega Nord Liguria si schiera dalla loro parte. Ieri le proteste all’istituto alberghiero “Marco Polo” di Camogli, al liceo scientifico statale “Nicoloso da Recco” di Recco e al liceo classico statale “Giovanni da Vigo” di Rapallo. Oggi all’Istituto tecnico statale “Morti per la Patria” di Chiavari, dove la temperatura registrata in classe risultava intorno ai 13 gradi.

“I nostri giovani hanno il dovere di studiare – dice il vice capogruppo regionale del Carroccio e consigliere della Città Metropolitana Franco Senarega – ma anche il diritto di stare in classe al caldo. Pertanto, le loro proteste appaiono legittime. La competenza oggi è della Città metropolitana, ma i tagli del Governo alla scuola e la dannosa riforma delle Province, non hanno portato altro che forti disagi per la cittadinanza con pessimi risultati, ormai sotto gli occhi di tutti”.

“Il caso dei nostri studenti lasciati al freddo – aggiungono il consigliere regionale leghista Alessandro Puggioni e il segretario della sezione di Rapallo Gabriele Vecchia – dimostra, ancora una volta, che il Pd è in grado di fare solo cattive riforme, creando disagi  e danni ai cittadini. Non si capisce perché anche i giovani debbano continuare ad essere vittime dei disastri provocati dalla riforma delle Province, che invece erano enti utili e vicini alle esigenze del territorio. Spesso il cambiamento va bene, ma cambiare in peggio è deleterio”.

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