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Economia | 10 gennaio 2017, 16:34

Agricoltura, l'Assessore Regionale Mai: “Nessun caso in Liguria, ma teniamo alta la guardia sul pericolo xylella”

“Un milione di euro per il progetto proxy su linee di prevenzione sul territorio”

Agricoltura, l'Assessore Regionale Mai: “Nessun caso in Liguria, ma teniamo alta la guardia sul pericolo xylella”

Possiamo dire con certezza scientifica che in Liguria non è stato mai registrato alcun caso di xylella multiplex, la sottospecie del batterio più conosciuto per aver interessato vaste aree di uliveti in Puglia e che colpisce anche fiori e piante, per un totale di circa 150 specie vegetali potenzialmente esposte al pericolo di questa fitopatia. Tuttavia come Regione Liguria teniamo alta la guardia: abbiamo attivato controlli da parte del settore fitosanitario regionale con circa 1.100 verifiche visive e di laboratorio nella zona cuscinetto, tra Ventimiglia e Olivetta San Michele, prevista per legge nel raggio di 10 chilometri dal ritrovamento del focolaio in territorio francese”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai, rispondendo in Consiglio regionale a un'interrogazione in merito al rischio di propagazione del batterio della xylella multiplex fastidiosa dalla confinante Francia alla Liguria.

“Oltre alle misure attivate fino a oggi per il monitoraggio – ha spiegato l'assessore Mai – abbiamo anche presentato progetto Proxy transfrontaliero Alcotra Italia-Francia per cui abbiamo richiesto 1 milione di euro, di cui 600mila euro per la Regione Liguria, per l'adozione di linee guida su prevenzione e informazione sul territorio. A oggi, infatti, l'unica arma a disposizione per evitare la propagazione di questa fitopatia è il controllo preventivo, ma ancora non è stato individuato un metodo efficace di contrasto del batterio. A tutela delle imprese agricole e florovivaistiche liguri, attive nella fascia di sicurezza della zona cuscinetto, dopo aver effettuato i controlli necessari – ha concluso – abbiamo proceduto al rilascio di 500 passaporti verdi di ‘xylella free’ in modo che non subiscano infondati contraccolpi negativi nella commercializzazione delle proprie produzioni”.

Redazione

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