ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Attualità

Attualità | 10 gennaio 2017, 07:31

Sanremo: ricorre il 160° anniversario della morte di Siro Andrea Carli, il suo profilo stilato da Andrea Gandolfo

Siro Andrea Carli nacque a Sanremo il 7 luglio 1797 da Stefano e da Caterina Allavena, originaria di Perinaldo.

Sanremo: ricorre il 160° anniversario della morte di Siro Andrea Carli, il suo profilo stilato da Andrea Gandolfo

Quest’anno ricorre il 160° anniversario della morte di un grande e benemerito sindaco di Sanremo: Siro Andrea Carli, che, tra i suoi meriti, ebbe anche quello di aver portato l’acqua nella nostra città facendo costruire il primo acquedotto e le prime fontane pubbliche cittadine. Tra l’altro il sindaco Carli avrebbe anche istituito il cimitero della Foce e aperto l’attuale via Matteotti. Per farlo conoscere un po’ meglio ecco un suo breve profilo, curato dallo storico matuziano Andrea Gandolfo.

Siro Andrea Carli nacque a Sanremo il 7 luglio 1797 da Stefano e da Caterina Allavena, originaria di Perinaldo. Dopo aver compiuto i primi studi nella città natale, si laureò con lode in Medicina a Torino il 24 maggio 1816. Si trasferì poi a Pavia, dove lavorò sotto la guida del celebre clinico Siro Borda (1761-1824), passando quindi in varie città italiane per collaborare con i più illustri professori dell’epoca e apprendere le tecniche mediche più avanzate. Nel 1818 giunse a Roma, ma a causa delle sue idee apertamente liberali, fu costretto dal governo pontificio a lasciare la città e si trasferì a Parigi, dove completò i suoi studi in chimica e scienze naturali. Dalla capitale francese passò poi nel 1820 in Inghilterra, dove simpatizzò per il governo liberale britannico, visitando quindi la Scozia, il Portogallo, la Spagna e Gibilterra, prima di fare ritorno a Sanremo nel dicembre del 1821.

A Sanremo strinse subito una fraterna amicizia con l’intendente sabaudo Alberto Nota, che, nel 1827, convinto della grande cultura e delle notevoli capacità del giovane medico matuziano, lo propose alla carica di sindaco, ma il governo piemontese, saputo che Carli era un suddito di stampo liberale, respinse la proposta. Pochi mesi dopo, tuttavia, Nota, per nulla sconfortato da questo rifiuto, avanzò di nuovo la richiesta al governo sabaudo, che questa volta si dovette piegare, e così il 24 febbraio 1828 Carli venne ufficialmente nominato sindaco di Sanremo. Il primo problema che il nuovo sindaco dovette affrontare fu quello dell’approvvigionamento idrico della città, che necessitava urgentemente di nuove fonti in quanto i sanremesi erano ormai da tempo afflitti dalla siccità ed erano costretti ad attingere l’acqua dalle pozze dei torrenti. L’amministrazione comunale incaricò allora l’aiutante anziano del Corpo Reale del Genio Civile Gio Batta Luigi Clerico di scoprire una sorgente nei dintorni di Sanremo in grado di fornire l’acqua alla città, che venne alla fine individuata in quella situata alle pendici del monte di Pian di Castagna, in località Lago Nero. Dopo i lavori di costruzione dell’acquedotto e il superamento di alcuni contrasti di natura demaniale, il 15 agosto 1829 l’acqua poté finalmente sgorgare per la prima volta dalle fontane di piazza dei Dolori, piazza Capitolo, piazza di Palazzo (l’attuale piazza Nota) e Piazza Nuova, mentre nel 1834 sarebbe stata inaugurata la fontana a forma di obelisco in piazza Bresca.

Nel 1838, appena rieletto sindaco, decise lo spostamento del cimitero suburbano dal centro della città, nei pressi della foce del torrente San Romolo, ad un’area situata nel quartiere della Foce, nelle vicinanze della foce del torrente San Bernardo, al fine di purgare la città da una fonte di miasmi pestilenziali. Cinque anni dopo diede avvio alla costruzione di un’importante arteria cittadina, allora denominata “traversa spaziosa”, poi indicata col nome di Strada Nuova, quindi intitolata al re Vittorio Emanuele II, e attualmente a Giacomo Matteotti, che sarebbe stata completata dal lato orientale nel 1846 dal suo successore Stefano Roverizio di Roccasterone. Nel 1847 fu nominato Riformatore agli Studi e fu anche eletto deputato per due mandati al Parlamento Subalpino, dove sedette sui banchi della Sinistra. Il 24 gennaio 1849 venne eletto sindaco per la sesta volta, rimanendo in carica per un anno. In seguito ricoprì ancora l’incarico di consigliere nelle commissioni provinciali dell’Istruzione e della Sanità e di revisore dei conti nei locali istituti di carità. Lasciata la vita politica, si ritirò nella sua villa situata nella zona occidentale della città, dove morì l’11 marzo 1857 per un attacco d’asma. Ai suoi funerali, riusciti imponenti, parteciparono tutti i membri dell’amministrazione comunale e una grande folla.

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium